La nuova statua del bacio ci rappresenta nella memoria e nell'identità

Il posizionamento della statua “Il bacio della memoria di un porto” restituisce finalmente alla città un po’ di bellezza, di bontà e di giustizia

Incontro con il Sindaco per intitolare una piazza alle vittime dei bombardamenti

Il Comitato 14 Maggio ha avanzato una richiesta scritta di intitolare il piazzale compreso tra via Mazzini e Via Gorizia alle vittime civili dei bombardamenti anglo-americani

Anniversario della nascita dell'Optimus Princeps, il fondatore di Civitavecchia

Ogni nuovo Imperatore dopo Traiano veniva salutato dal Senato con l'augurio: possa tu essere più fortunato di Augusto e migliore di Traiano (Felicior Augusto, melior Traiano)

Recensione della nostra visita presso la Macchina del Tempo Civitavecchia

E’ una calda sera di agosto quella che ci vede, insieme ad alcuni simpatizzanti, in visita presso la Macchina del Tempo, progetto inedito a cura di Roberta Galletta, divulgatrice storica

14 maggio, Anniversario dei bombardamenti anglo-americani su Civitavecchia

Il Comitato ha deposto un omaggio floreale presso il Monumento alle Vittime civili dei Bombardamenti, partecipando alla cerimonia ufficiale insieme alle autorità locali per ricordare quanti hanno perso la vita durante la 1° incursione aerea alleata.

30 agosto 2021

Appuntamento in piazza per commemorare il 78° anniversario del secondo bombardamento anglo-americano su Civitavecchia


Questa sera, 30 Agosto 2021, in occasione del 78° anniversario del secondo bombardamento su Civitavecchia, avvenuto il 30 Agosto 1943, l'ultimo appuntamento del ciclo "La Memoria Ritrovata-Viaggio alla scoperta della Storia di Civitavecchia" presenta il  documentario "14 Maggio 1943-La Memoria ritrovata" che ho realizzato nel 2018 grazie al "Master In Comunicazione Storica" dell' Università Alma Mater Studiorum  di Bologna, per ricordare non solo il primo bombardamento subito dalla nostra comunità  ma l'evento traumatico ed iconico che ne è scaturito e come ha condizionato la vita dei civitavecchiesi.

Attraverso le parole di quattro testimoni, all'epoca bambini, Marisa Paoloni, Nadia Branchi, Rossana Giudici e Renato Biferali, racconterò la bellezza di Civitavecchia prima di quel fatto tragico e le difficoltà di ritrovare un senso per  sopravvivere all'evento che ha cambiato per sempre il volto di Civitavecchia.

La partecipazione è libera. Vi aspetto. 

Portate la seggiolina🪑


Nella foto una lettera originale dell'epoca proveniente dalla Collezione di Adelmo Covati non che ringrazierò mai abbastanza per avermi trasmesso,  con le sue cartoline e i suoi preziosi documenti sulla storia di Civitavecchia,  l'amore per la nostra Civitavecchia❤️




Questo lo scritto:

"“Caro Giorgio, anche questa volta è passata. Da poche ore hanno bombardato Civitavecchia. Vi scrivo in treno, diretta a Roma. Questa sera spero di ripartire per Santa Marinella. Non so se la mia posta vi arriverà né quando vi arriverà. Non preoccupatevi per me. È caduta la casa ove ho passato tante ore serene. Il bombardamento è stato brutale. Ma io sono tranquilla e spero che un giorno tutto questo non sia che un ricordo così come voi dite. Pazienza! Vi attendo, Giorgio, e con voi attendo un’ora di serenità e di gioia. Con tanto affetto vi abbraccio. Sandra”.


Roberta Galletta

Foto: civonline.it

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30 agosto 1943 | La seconda e la più violenta ondata di bombardamenti alleati su Civitavecchia


30 agosto 1943 Civitavecchia è vittima di nuovi bombardamenti da parte degli anglo-americani.
Il primo bombardamento ha luogo fra le 12.20 alle 13 circa, ad opera di una formazione di circa 60 bombardieri che centrano obiettivi ferroviari. La contraerea abbatte forse 2 aerei americani, la caccia italiana ne abbatte un altro.
Si lamentano 30 vittime e 140 feriti. Molti dei morti sono ufficiali e legionari coinvolti nel crollo del Comando Dicat.
Altri due violenti attacchi, non proceduti da allarme, sono subiti fra le 21.15 e le 23 portati da circa 30 aerei che sganciano bombe dirompenti ad alto potenziale e spezzoni incendiari sul porto, sulla città, nei pressi della stazione ferroviaria. Sono segnalati molti incendi. Un apparecchio alleato è abbattuto. Nessuna vittima o ferito, la città è pressoché disabitata.
29 detenuti comuni riescono a fuggire ed evadere dalla Casa penale, attraverso porte di sicurezza abbattute dalle esplosioni.
A seguito della distruzione di alcuni forni si provvede a far giungere il pane necessario dalla frazione di Santa Marinella.
Complessivamente nell'arco della giornata si sono avuti i seguenti danni:
Distruzione della sede del comando Dicat, dell'officina carpenteria della Marina, della Centrale elettrica, di alcuni forni di panificazione e di edifici civili nella zona centrale della città.
Gravi danni alla stazione e al parco ferroviario, a treni in giacenza, a locomotive e al deposito merci e materiali ( i treni per Roma fermano al casello di Porta Tarquinia, quelli da Roma al casello di via Aurelia), ad abitazioni civili adiacenti alla ferrovia, al Commissariato di PS e alla Casa penale.
Danneggiamenti a fabbricati Comando Marina, Distaccamenti nuovo e vecchio, magazzini depositi benzina, Stazione RTF della Marina, villa Agnello e villa Albani, edifici privati, chiesa di San Francesco, fonderia Arci e Saladini, Cementificio, Fabbrica alluminio della Montecatini, Magazzino sussistenza.
Nel porto danneggiate la banchina del molo Littorio, ove esistono bombe inesplose. Danni ad alcune navi italiane (la Mira e la Pegaso, Andrea e Ardito) e ad una tedesca.
La città è priva di acqua, gas, luce nonché di collegamenti telefonico e telegrafici.

ALMANACCO STORICO CIVITAVECCHIESE

Da Obiettivo Civitavecchia.
Da bollettino N° 8/9 Società Storica Civitavecchiese
(via L'Osteria della memoria - Società Storica Civitavecchiese)

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26 agosto 2021

26 agosto, piazza Calamatta | Il Cinema a Civitavecchia


Giovedi 26 Agosto 2021 a Piazza Calamatta con inizio alle ore 21.00 per il ciclo "La Memoria Ritrovata-Viaggio alla scoperta della Storia di Civitavecchia" proietteremo il documentario  "Il Cinema a Civitavecchia" penultimo appuntamento del nostro  progetto di recupero della Memoria Cittadina e  straordinario capolavoro realizzato da Silvio Serangeli, fondatore e storico direttore  di Trc🌻

Vi invito a partecipare a questa  meravigliosa occasione per vedere preziosi filmati che mostrano  cosa è stata la nostra Civitavecchia prima dei bombardamenti del 1943-44 e dove si comprende quanto grande è stata la nostra comunità🌞

Non dimenticate la seggiolina 🪑

Partecipazione libera. 

Roberta Galletta

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25 agosto 2021

Le incursioni saracene | Saccheggi, profanazioni, stermini


In un clima nichilistico ed etnomasochistico, a Civitavecchia non manca chi supporta iniziative volte a riproporre la rievocazione dell'assalto del saraceno ovvero il saccheggio avvenuto nel IX secolo nell'Italia centrale soldato anche con massacri  e profanazioni. L'iniziativa, già più volte organizzata in passato, ma che per fortuna quest'anno non si è svolta, è tanto più odiosa quanto se si considera che avviene intorno al  natale della città, quando si dovrebbe celebrare il fondatore, il sommo imperatore Traiano, e il suo architetto Apollodoro di Damasco, non certo i saccheggiatori. E comunque, se proprio si vuole parlare dei saraceni noi preferiamo ricordare la memoria di chi a questi si oppose con coraggio  e onore come il duca Guido I di Spoleto.

Il 25 Agosto dell'846, nel terzo anno di pontificato di papa Sergio II (†847), un gruppo di incursori saraceni saccheggiò le basiliche di San Pietro e San Paolo, a Roma.
Nella notte tra il 24 e il 25 Agosto dell'846, — dopo aver attaccato e saccheggiato Centumcellae, Porto e Ostia — gli Ismaeliti si erano spinti fino a Roma: non riuscendo a penetrare all'interno delle Mura Aureliane, le vecchie mura cittadine d'epoca imperiale, depredarono con ferocia i dintorni della città riuscendo a saccheggiare per la seconda volta le basiliche di San Pietro e San Paolo, dopo un primo sacco compiuto nell'830.
San Pietro era difesa da una guarnigione di guerrieri franchi, longobardi, sassoni e frisoni che, pur dopo un'accanita resistenza, venne completamente sterminata. Dalle basiliche vennero depredate tutte le suppellettili liturgiche e i paramenti dei presbiteri, furono profanati gli altari e i tabernacoli.
Il sacco dei due templi, tra i maggiori della cristianità, avrebbe portato il successore di Sergio II, papa Leone IV (†855), a ordinare il restauro delle Mura Aureliane e all'edificazione delle Mura Leonine, una struttura muraria a ferro di cavallo che, partendo da Castel Sant'Angelo, avrebbe circondato e protetto la basilica di San Pietro, formando un'area detta Città Leonina, che avrebbe avuto un'amministrazione propria sino al XVI Secolo.
Dopo essersi ritirati da Roma, — secondo il racconto del "Chronicon" Benedetto di Sant'Andrea del Soratte (X-XI Secolo) — i saraceni sono stati sconfitti in battaglia dal duca Guido I di Spoleto (805-860), presso Centumcellae e Fondi, riuscendo comunque a guadagnare il mare con il bottino catturato.
In un successivo scontro presso Gaeta, l'esercito di Guido, in difficoltà, sarebbe stato soccorso dalle forze inviate dal duca Sergio I di Napoli (†864) e condotte dal di lui figlio Cesario il Valoroso (†870). Nel mese di Novembre, comunque, la flotta saracena — alla fonda davanti alle coste laziali — sarebbe stata gravemente danneggiata da una tempesta, decidendo di ritirarsi.
Il cospicuo bottino raccolto nell'empio sacco del 25 Agosto, tuttavia, avrebbe indotto gli Agareni ad allestire una nuova flotta per tentare nuovamente l'impresa.
Nell'849, ormai sotto il pontificato di Leone IV, una coalizione da questi orchestrata con Gaeta, Napoli, Amalfi e Sorrento avrebbe schierato tra Ostia e la foce del Tevere una flotta condotta da Cesario, che avrebbe attaccato e sbaragliato le navi saracene, facendo molti prigionieri.
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[Nell'immagine: a sinistra, carta geopolitica raffigurante le incursioni saracene ai danni della Penisola Italiana nel IX-X Secolo; a destra in alto, la battaglia di Ostia raffigurata in un affresco di Raffaello Sanzio (1483-1520) nella Stanza dell'incendio del borgo (Vaticano); a destra in basso, carta topografica tratta dal sito Zweilawyer e raffigurante il perimetro delle Mura Aureliane e delle Mura Leonine]

Fonte: Feudalesimo
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13 agosto 2021

Comunicato: Rigeneriamo il Piazzale degli Eroi per il Centenario del Milite Ignoto


Il Comitato 14 Maggio si associa alla denuncia pubblica da parte delle associazioni del territorio sullo stato di abbandono in cui si trova il Monumento agli Eroi ed esprime la sua disponibilità a collaborare a qualsiasi iniziativa volta alla sua riqualificazione.

Il Comitato ha più volte sollevato la necessità non solo della riqualificazione del verde intorno al Monumento ma del ripensamento dell'intero Piazzale degli Eroi, che elimini le macchine, restituisca spazio alle persone e al contempo centralità al Monumento, valorizzando così anche la facciata del vicino Santuario della Santissima Concezione, noto come la Chiesa del Ghetto.

La rigenerazione del Piazzale degli Eroi si impone come una inderogabile priorità nel contesto dell’anniversario del Centenario del Milite Ignoto, in cui ogni città d'Italia è chiamata a mostrare riconoscimento per il sacrificio dei propri soldati durante la Grande Guerra. Il Comune di Civitavecchia, inoltre, ha la possibilità di farsi perdonare, almeno in parte, la gaffe della passata amministrazione che nel contesto del Centenario della Prima Guerra Mondiale pensò "bene" di cambiare la denominazione di Via Piave in via Arciconfraternita del Gonfalone. 

Il direttivo del Comitato 14 Maggio 














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Comitato 10 Febbraio

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Movimento per la Vita - Civitavecchia