La nuova statua del bacio ci rappresenta nella memoria e nell'identità
Il posizionamento della statua “Il bacio della memoria di un porto” restituisce finalmente alla città un po’ di bellezza, di bontà e di giustizia
Incontro con il Sindaco per intitolare una piazza alle vittime dei bombardamenti
Il Comitato 14 Maggio ha avanzato una richiesta scritta di intitolare il piazzale compreso tra via Mazzini e Via Gorizia alle vittime civili dei bombardamenti anglo-americani
Anniversario della nascita dell'Optimus Princeps, il fondatore di Civitavecchia
Ogni nuovo Imperatore dopo Traiano veniva salutato dal Senato con l'augurio: possa tu essere più fortunato di Augusto e migliore di Traiano (Felicior Augusto, melior Traiano)
Recensione della nostra visita presso la Macchina del Tempo Civitavecchia
E’ una calda sera di agosto quella che ci vede, insieme ad alcuni simpatizzanti, in visita presso la Macchina del Tempo, progetto inedito a cura di Roberta Galletta, divulgatrice storica
14 maggio, Anniversario dei bombardamenti anglo-americani su Civitavecchia
Il Comitato ha deposto un omaggio floreale presso il Monumento alle Vittime civili dei Bombardamenti, partecipando alla cerimonia ufficiale insieme alle autorità locali per ricordare quanti hanno perso la vita durante la 1° incursione aerea alleata.
23 febbraio 2017
"Il canto della Preghiera Eucaristica" | 4° Convegno Liturgico - Musicale
23 febbraio, Cittadella della Musica | Concerto lirico "Salotto Musicale"
Nuovo appuntamento con i “Salotti Musicali” organizzati dall’Associazione Musicale “Ponchielli” in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Civitavecchia.
Giovedì 23 febbraio alle ore 18.00, presso la sala Molinari della Cittadella della Musica, il pubblico potrà assistere allo spettacolo “il Clarinetto nella Lirica” ed ascoltare brani del repertorio lirico tra i più noti dove le note del clarinetto del maestro Luciano Cascioli faranno da cornice le voci del soprano Catia Angelici e del tenore Giuseppe Macagno che ci faranno ascoltare arie e romanze di Verdi, Puccini, Donizetti, Mozart, Flotow, Rossini accompagnati al maestro Daniele Di Pomponio.
Ricordiamo che l’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.
22 febbraio 2017
Conferenza "Olio e produzione olearia in Roma antica" | 23 febbraio
Prefazione
“L’Olio di oliva è tutto.
L’olio di oliva è oro puro per il palato, per lo spirito, per gli occhi.
L’olio di oliva con quel suo colore morbido e vellutato rende prezioso questo territorio, la cosiddetta Tuscia, quel territorio cioè che comprende il Lazio settentrionale, l’Umbria occidentale e la Toscana.
L’olio di oliva è oro puro non solo per il nostro tempo moderno, ma già nei tempi antichi degli Etruschi e dei Romani gli alberi di ulivo erano sottoposti all’attività connessa all’estrazione dell’olio.
Questo è l’argomento su cui pone una lente d’ingrandimento Vincenzo Allegrezza, ma non solo.
L’autore ci racconta in quale modo Etruschi e Romani gestivano la produzione dell’olio d’oliva (sia dal punto di vista dei dati archeologici che attraverso le fonti di carattere giuridico), ma l’autore dà anche voce alla disperazione, che noi dalle fonti antiche percepiamo, dei piccoli imprenditori.
Sì perché ad un certo punto assistiamo al passaggio da un tipo di produzione “familiare” fatta di appezzamenti “piccoli”, ad un tipo di produzione basata sulle grandi aziende (villae) schiavistiche romane che portano, quindi, a schiacciare, e a isolare, dal mercato le piccole produzioni.
Questi piccoli imprenditori diventano così gruppi di persone che si trovano costretti ad abbandonare i propri terreni per cercare (ormai senza la propria terra) aziende agricole più grandi per iniziare a lavorare al soldo del ricco proprietario.
Sono le voci di questi ex piccoli imprenditori che Tiberio Gracco ascolterà.
Fu infatti mentre attraversava l’Etruria, sulla strada per imbarcarsi da Porto Ercole per la volta dell’Iberica Numanzia, che Tiberio Gracco notò che c’erano pochi abitanti liberi cittadini romani, e che coloro che coltivavano la terra o si occupavano delle greggi o erano schiavi stranieri.
Fu a causa di queste constatazioni, di campi lasciati all’abbandono e alla povertà, che Tiberio decise di intraprendere quella sua carriera politica rivoluzionaria che noi conosciamo.
Il programma politico di Tiberio Gracco fu a favore di una classe di romani impoveriti e di piccoli agricoltori autoctoni, che avevano fame di terra; quella terra che spesso restava incolta e abbandonata o occupata dalle grandi aziende di familiae senatoriali.
In sostanza, ai tempi di Tiberio Gracco la popolazione delle campagne etrusche si riduceva sempre di più ad agricoltori impoveriti, sottoposti, subordinati, alcuni semplici braccianti, altri affittuari di terreni. Il processo fu certo graduale ma deleterio e pienamente in corso al tempo dei Gracchi.
È in questo quadro che vediamo aumentare i poveri braccianti stagionali senza terra fissa, e spesso migranti stagionali, che si spostavano per i tratturi.
Dalle fonti vediamo che quei campi erano popolati da moltitudini di uomini, alcuni braccianti senza “nome”, altri anche armati, quasi sempre schiavi stranieri. Gente straniera che era aumentata dalla fine del II secolo a.C., malvista anche perché girava in armi.
Il pacchetto di riforme proposte da Tiberio Gracco nacque in reazione proprio a questo quadro generale“.
a cura di: Francesca Pontani.
Fonte: archeotime.com
12 febbraio 2017
Almanacco Storico di Civitavecchia, consultabile presso la Casa della Memoria
La Casa della Memoria (civitavecchiese n.d.r.) è aperta da lunedì a venerdì mattina dalle ore 10:00 alle 12:00.