La nuova statua del bacio ci rappresenta nella memoria e nell'identità

Il posizionamento della statua “Il bacio della memoria di un porto” restituisce finalmente alla città un po’ di bellezza, di bontà e di giustizia

Incontro con il Sindaco per intitolare una piazza alle vittime dei bombardamenti

Il Comitato 14 Maggio ha avanzato una richiesta scritta di intitolare il piazzale compreso tra via Mazzini e Via Gorizia alle vittime civili dei bombardamenti anglo-americani

Anniversario della nascita dell'Optimus Princeps, il fondatore di Civitavecchia

Ogni nuovo Imperatore dopo Traiano veniva salutato dal Senato con l'augurio: possa tu essere più fortunato di Augusto e migliore di Traiano (Felicior Augusto, melior Traiano)

Recensione della nostra visita presso la Macchina del Tempo Civitavecchia

E’ una calda sera di agosto quella che ci vede, insieme ad alcuni simpatizzanti, in visita presso la Macchina del Tempo, progetto inedito a cura di Roberta Galletta, divulgatrice storica

14 maggio, Anniversario dei bombardamenti anglo-americani su Civitavecchia

Il Comitato ha deposto un omaggio floreale presso il Monumento alle Vittime civili dei Bombardamenti, partecipando alla cerimonia ufficiale insieme alle autorità locali per ricordare quanti hanno perso la vita durante la 1° incursione aerea alleata.

28 dicembre 2019

L'eccidio di Wounded Knee, la strage degli Indiani pellerossa ad opera degli americani

Il 1 febbraio 1876 il ministro degli Interni degli Stati Uniti d'America dichiarò guerra ai Sioux “ostili”, quelli cioè che non avevano accettato di trasferirsi nelle riserve, dopo che era stato scoperto l'oro nelle Black Hills, il cuore del territorio Lakota. Come si potevano traferire migliaia di uomini, donne e bambini dalla terra dov'erano nati, in una stagione dell'anno in cui il territorio era coperto di neve? Molti indiani pare neanche ricevettero l'ordine, in quanto impegnati nelle loro attività di caccia, lontano dalla propria residenza.

Quella dichiarazione di guerra del 1 febbraio fu l'inizio del massacro degli Indiani d'America, che culminerà con l'eccidio di Wounded Knee, passato alla storia grazie a canzoni, libri e film. Sul finire del dicembre 1890, la tribù di Miniconjou guidata da Piede Grosso, appresa la notizia dell'assassinio di Toro Seduto, partì dall'accampamento sul torrente Cherry, sperando nella protezione di Nuvola Rossa. Il 28 dicembre furono intercettati dal Settimo Reggimento, che aveva l'ordine di condurli in un accampamento sul Wounded Knee: 120 uomini e 230 tra donne e bambini furono portati sulla riva del torrente, circondati da due squadroni di cavalleria e trucidati. [..]

I Sioux, che preferiscono chiamarsi Dakota o Lakota, sono la principale tribù degli Stati Uniti, con 25.000 membri. Ora vivono in riserve nei loro antichi territori. Continuare a raccontare la loro storia (pochi giorni fa è stata la Giornata della memoria) è un modo per non dimenticare di cosa è stato capace l'uomo nel corso della storia e fare in modo che episodi simili non si ripetano.

Fonte: famigliacristiana.it
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23 dicembre 2019

Pastorella di Natale civitavecchiese nel secondo dopoguerra | Sacro, Comunità, Riscatto


ALMANACCO STORICO CIVITAVECCHIESE
23 dicembre 1946

Nelle strade della città distrutta torna la Pastorella con i suoi canti natalizi grazie al complesso chiamato "La Tradizionale", nato per iniziativa di Mario Bartolozzi e di altri appassionati (Luigi Bonamano, Giulio Cesare Gasparini, Massimo Borghetti, Giuseppe Zeno, ecc.) Interrotta nel 1943 a causa dei ripetuti bombardamenti aerei (n.d. anglo-americani) sulla città e del conseguente suo abbandono in massa da parte degli abitanti (ma eseguita in alcune località dove i civitavecchiesi avevano trovato rifugio), la Pastorella fu di nuovo udita il 23 dicembre 1944, per un impulso estemporaneo di Armando Feoli e di alcuni musicanti, nella zona di Viale Baccelli dove si stava riavviando una prima forma di vita comunitaria.
Si può affermare, in conclusione, che la tradizione musicale natalizia di Civitavecchia trova nella Pastorella la più importante espressione, come testimonia indirettamente anche la circostanza che essa fu la prima manifestazione popolare ad essere ripresa dopo l'avventura liberazione della città da parte delle truppe alleate e il rientro degli sfollati.
Santa Fermina riprese nel 1947, il Palio marinaro nel 1948.

Da Carlo De Paolis, Sei storie per una Pastorella, 2010.
(via gruppo FB Osteria della Memoria)
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20 dicembre 2019

Comunicato: 21° anniversario del gemellaggio Civitavecchia-Betlemme nell'indifferenza del Comune

Sono trascorsi 21 anni da quando Civitavecchia siglava l’accordo di gemellaggio con la città palestinese di Betlemme, occasione durante la quale nel 1998 a Yasser Arafat, leader di allora del popolo palestinese in lotta per l’autodeterminazione venne anche accordata la cittadinanza onoraria.

Un patto di amicizia tra le due città che portò quattro anni più tardi, durante la Seconda Intifada e l’assedio della Basilica della Natività, luogo di nascita di Gesù Cristo, da parte delle armate di Tel Aviv, all’intitolazione di una piazzetta proprio in onore a Betlemme in segno di vicinanza e solidarietà ad un popolo martoriato dalla guerra.

All’inaugurazione l'allora Rappresentante della Palestina in Italia, Nemer Hammad, dichiarò: 
<< Qui a Civitavecchia  festeggiamo anche la fine dell'assedio della chiesa della Nativita', un momento importante per noi e per voi. Su questo mare che ci unisce, su questo mare che ci dice che apparteniamo alla stessa civilta', ci troviamo uniti nella speranza che, come i tanti che vedo davanti a me, anche i nostri bambini, nati sotto un'occupazione come i loro padri, possano trovare nella loro vita un cammino di pace e di speranza'>>

Il Comitato 14 Maggio da tre anni denuncia l’assenza della targa toponomastica di Piazzetta Betlemme che l’incuria e il materiale di bassa qualità hanno portato alla sua distruzione. Quest’anno, inoltre, il Comitato 14 Maggio ha protocollato altresì una richiesta scritta al Sindaco di Civitavecchia al fine di intervenire per il ripristino della targa in questione, una targa, dunque, che ne indichi il nome e le circostanze in cui venne denominata. Alla stregua delle passate amministrazioni, tuttavia, sono mancati i fatti ed un nuovo anno è trascorso senza alcun cambiamento, nonostante la questione rientrerebbe nella manutenzione ordinaria della città. Un gesto simbolico quello del posizionamento della targa in Piazzetta Betlemme, espressione di vicinanza e amicizia verso il popolo palestinese tutt’oggi assediato dalla sofferenza e dagli abusi nell’indifferenza della comunità internazionale. 
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17 dicembre 2019

L’Albero di Natale, simbolo di luce e di vita



[…] Nel simbolismo primordiale il segno del sole come “Vita”, “Luce delle Terre”, è anche il segno dell’Uomo. E come nel suo corso annuale il sole muore e rinasce, così anche l’Uomo ha il suo “anno”, muore e risorge. Questo stesso significato fu suggerito, nelle origini, dal solstizio d’inverno, a conferirgli il carattere di un “mistero”. In esso la forza solare discende nella “Terra”, nelle “Acque”, nel “Monte” (ciò in cui, nel punto più basso del suo corso, il sole sembra immergersi), per ritrovare nuova vita. Nel suo rialzarsi, il suo segno si confonde con quello de “l’Albero” che sorge (“l’Albero della Vita” la cui radice è nell’abisso), sia “dell’Uomo cosmico” con le “braccia alzate”, simbolo di resurrezione. Con ciò prende anche inizio un nuovo ciclo, “l’anno nuovo”, la “nuova luce”. Per questo, la data in questione sembra aver coinciso anche con quella dell’inizio dell’anno nuovo (del capodanno). È da notare che anche Roma antica conobbe un “natale solare”: proprio nella stessa data, ripresa successivamente dal cristianesimo, del 24-25 dicembre essa celebrò il Natalis Invicti, o Natalis Solis Invicti (natale del Sole invincibile). […]

[…] Tornando al “natale solare” delle origini, si potrebbero rilevare particolari corrispondenze in ciò che ne è sopravvissuto come vestigia, nelle consuetudini della festa moderna. Fra l’altro un’eco offuscata è lo stesso uso popolare di accendere sul tradizionale albero delle luci nella notte di Natale. L’albero, come abbiamo visto, valeva infatti come un simbolo della resurrezione della Luce, di là della minaccia delle notte. Anche i doni che il Natale porta ai bambini costituiscono un’eco remota, un residuo morenico: l’idea primordiale era il dono di luce e di vita che il Sole nuovo, Il “Figlio”, dà agli uomini. Dono da intendersi sia in senso materiale che in senso spirituale. […]

Julius Evola

Brani tratti dall’articolo Natale solare ed Anno nuovo apparso sul quotidiano Roma del 5 gennaio 1972.
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6 dicembre 2019

XXI° edizione di "Betlemme a Civitavecchia"


Anche quest’anno la Comunità Mondo Nuovo onlus celebra la nascita di Gesù con la processione natalizia per rinnovare il gemellaggio tra le città di Civitavecchia e Betlemme. L'iniziativa "Bethlehem a Civitavecchia", giunta alla 21ª edizione, inizierà il 18 dicembre con l’allestimento del Presepe vivente in Piazza Santa Maria e terminerà la notte del 23. L'evento è Inserito nell’ambito del programma "Natale a Civitavecchia" proposto dal Comune ed è patrocinato anche della Diocesi di Civitavecchia Tarquinia.
Sabato 22 dicembre, alle ore 15.30, si svolgerà la processione cittadina che prenderà il via da Porta Livorno con la benedizione del Vescovo Luigi Marrucci e attraverserà le vie del centro storico accompagnata dai canti natalizi suonati dai volontari amici dalla Comunità. Il percorso, con sette "stazioni", farà rivivere i principali episodi della Natività per concludersi con il presepe vivente allestito in piazza Santa Maria con protagonisti i giovani che seguono un programma di recupero.

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