La nuova statua del bacio ci rappresenta nella memoria e nell'identità

Il posizionamento della statua “Il bacio della memoria di un porto” restituisce finalmente alla città un po’ di bellezza, di bontà e di giustizia

Incontro con il Sindaco per intitolare una piazza alle vittime dei bombardamenti

Il Comitato 14 Maggio ha avanzato una richiesta scritta di intitolare il piazzale compreso tra via Mazzini e Via Gorizia alle vittime civili dei bombardamenti anglo-americani

Anniversario della nascita dell'Optimus Princeps, il fondatore di Civitavecchia

Ogni nuovo Imperatore dopo Traiano veniva salutato dal Senato con l'augurio: possa tu essere più fortunato di Augusto e migliore di Traiano (Felicior Augusto, melior Traiano)

Recensione della nostra visita presso la Macchina del Tempo Civitavecchia

E’ una calda sera di agosto quella che ci vede, insieme ad alcuni simpatizzanti, in visita presso la Macchina del Tempo, progetto inedito a cura di Roberta Galletta, divulgatrice storica

14 maggio, Anniversario dei bombardamenti anglo-americani su Civitavecchia

Il Comitato ha deposto un omaggio floreale presso il Monumento alle Vittime civili dei Bombardamenti, partecipando alla cerimonia ufficiale insieme alle autorità locali per ricordare quanti hanno perso la vita durante la 1° incursione aerea alleata.

28 dicembre 2019

L'eccidio di Wounded Knee, la strage degli Indiani pellerossa ad opera degli americani

Il 1 febbraio 1876 il ministro degli Interni degli Stati Uniti d'America dichiarò guerra ai Sioux “ostili”, quelli cioè che non avevano accettato di trasferirsi nelle riserve, dopo che era stato scoperto l'oro nelle Black Hills, il cuore del territorio Lakota. Come si potevano traferire migliaia di uomini, donne e bambini dalla terra dov'erano nati, in una stagione dell'anno in cui il territorio era coperto di neve? Molti indiani pare neanche ricevettero l'ordine, in quanto impegnati nelle loro attività di caccia, lontano dalla propria residenza.

Quella dichiarazione di guerra del 1 febbraio fu l'inizio del massacro degli Indiani d'America, che culminerà con l'eccidio di Wounded Knee, passato alla storia grazie a canzoni, libri e film. Sul finire del dicembre 1890, la tribù di Miniconjou guidata da Piede Grosso, appresa la notizia dell'assassinio di Toro Seduto, partì dall'accampamento sul torrente Cherry, sperando nella protezione di Nuvola Rossa. Il 28 dicembre furono intercettati dal Settimo Reggimento, che aveva l'ordine di condurli in un accampamento sul Wounded Knee: 120 uomini e 230 tra donne e bambini furono portati sulla riva del torrente, circondati da due squadroni di cavalleria e trucidati. [..]

I Sioux, che preferiscono chiamarsi Dakota o Lakota, sono la principale tribù degli Stati Uniti, con 25.000 membri. Ora vivono in riserve nei loro antichi territori. Continuare a raccontare la loro storia (pochi giorni fa è stata la Giornata della memoria) è un modo per non dimenticare di cosa è stato capace l'uomo nel corso della storia e fare in modo che episodi simili non si ripetano.

Fonte: famigliacristiana.it
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23 dicembre 2019

Pastorella di Natale civitavecchiese nel secondo dopoguerra | Sacro, Comunità, Riscatto


ALMANACCO STORICO CIVITAVECCHIESE
23 dicembre 1946

Nelle strade della città distrutta torna la Pastorella con i suoi canti natalizi grazie al complesso chiamato "La Tradizionale", nato per iniziativa di Mario Bartolozzi e di altri appassionati (Luigi Bonamano, Giulio Cesare Gasparini, Massimo Borghetti, Giuseppe Zeno, ecc.) Interrotta nel 1943 a causa dei ripetuti bombardamenti aerei (n.d. anglo-americani) sulla città e del conseguente suo abbandono in massa da parte degli abitanti (ma eseguita in alcune località dove i civitavecchiesi avevano trovato rifugio), la Pastorella fu di nuovo udita il 23 dicembre 1944, per un impulso estemporaneo di Armando Feoli e di alcuni musicanti, nella zona di Viale Baccelli dove si stava riavviando una prima forma di vita comunitaria.
Si può affermare, in conclusione, che la tradizione musicale natalizia di Civitavecchia trova nella Pastorella la più importante espressione, come testimonia indirettamente anche la circostanza che essa fu la prima manifestazione popolare ad essere ripresa dopo l'avventura liberazione della città da parte delle truppe alleate e il rientro degli sfollati.
Santa Fermina riprese nel 1947, il Palio marinaro nel 1948.

Da Carlo De Paolis, Sei storie per una Pastorella, 2010.
(via gruppo FB Osteria della Memoria)
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20 dicembre 2019

Comunicato: 21° anniversario del gemellaggio Civitavecchia-Betlemme nell'indifferenza del Comune

Sono trascorsi 21 anni da quando Civitavecchia siglava l’accordo di gemellaggio con la città palestinese di Betlemme, occasione durante la quale nel 1998 a Yasser Arafat, leader di allora del popolo palestinese in lotta per l’autodeterminazione venne anche accordata la cittadinanza onoraria.

Un patto di amicizia tra le due città che portò quattro anni più tardi, durante la Seconda Intifada e l’assedio della Basilica della Natività, luogo di nascita di Gesù Cristo, da parte delle armate di Tel Aviv, all’intitolazione di una piazzetta proprio in onore a Betlemme in segno di vicinanza e solidarietà ad un popolo martoriato dalla guerra.

All’inaugurazione l'allora Rappresentante della Palestina in Italia, Nemer Hammad, dichiarò: 
<< Qui a Civitavecchia  festeggiamo anche la fine dell'assedio della chiesa della Nativita', un momento importante per noi e per voi. Su questo mare che ci unisce, su questo mare che ci dice che apparteniamo alla stessa civilta', ci troviamo uniti nella speranza che, come i tanti che vedo davanti a me, anche i nostri bambini, nati sotto un'occupazione come i loro padri, possano trovare nella loro vita un cammino di pace e di speranza'>>

Il Comitato 14 Maggio da tre anni denuncia l’assenza della targa toponomastica di Piazzetta Betlemme che l’incuria e il materiale di bassa qualità hanno portato alla sua distruzione. Quest’anno, inoltre, il Comitato 14 Maggio ha protocollato altresì una richiesta scritta al Sindaco di Civitavecchia al fine di intervenire per il ripristino della targa in questione, una targa, dunque, che ne indichi il nome e le circostanze in cui venne denominata. Alla stregua delle passate amministrazioni, tuttavia, sono mancati i fatti ed un nuovo anno è trascorso senza alcun cambiamento, nonostante la questione rientrerebbe nella manutenzione ordinaria della città. Un gesto simbolico quello del posizionamento della targa in Piazzetta Betlemme, espressione di vicinanza e amicizia verso il popolo palestinese tutt’oggi assediato dalla sofferenza e dagli abusi nell’indifferenza della comunità internazionale. 
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17 dicembre 2019

L’Albero di Natale, simbolo di luce e di vita



[…] Nel simbolismo primordiale il segno del sole come “Vita”, “Luce delle Terre”, è anche il segno dell’Uomo. E come nel suo corso annuale il sole muore e rinasce, così anche l’Uomo ha il suo “anno”, muore e risorge. Questo stesso significato fu suggerito, nelle origini, dal solstizio d’inverno, a conferirgli il carattere di un “mistero”. In esso la forza solare discende nella “Terra”, nelle “Acque”, nel “Monte” (ciò in cui, nel punto più basso del suo corso, il sole sembra immergersi), per ritrovare nuova vita. Nel suo rialzarsi, il suo segno si confonde con quello de “l’Albero” che sorge (“l’Albero della Vita” la cui radice è nell’abisso), sia “dell’Uomo cosmico” con le “braccia alzate”, simbolo di resurrezione. Con ciò prende anche inizio un nuovo ciclo, “l’anno nuovo”, la “nuova luce”. Per questo, la data in questione sembra aver coinciso anche con quella dell’inizio dell’anno nuovo (del capodanno). È da notare che anche Roma antica conobbe un “natale solare”: proprio nella stessa data, ripresa successivamente dal cristianesimo, del 24-25 dicembre essa celebrò il Natalis Invicti, o Natalis Solis Invicti (natale del Sole invincibile). […]

[…] Tornando al “natale solare” delle origini, si potrebbero rilevare particolari corrispondenze in ciò che ne è sopravvissuto come vestigia, nelle consuetudini della festa moderna. Fra l’altro un’eco offuscata è lo stesso uso popolare di accendere sul tradizionale albero delle luci nella notte di Natale. L’albero, come abbiamo visto, valeva infatti come un simbolo della resurrezione della Luce, di là della minaccia delle notte. Anche i doni che il Natale porta ai bambini costituiscono un’eco remota, un residuo morenico: l’idea primordiale era il dono di luce e di vita che il Sole nuovo, Il “Figlio”, dà agli uomini. Dono da intendersi sia in senso materiale che in senso spirituale. […]

Julius Evola

Brani tratti dall’articolo Natale solare ed Anno nuovo apparso sul quotidiano Roma del 5 gennaio 1972.
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6 dicembre 2019

XXI° edizione di "Betlemme a Civitavecchia"


Anche quest’anno la Comunità Mondo Nuovo onlus celebra la nascita di Gesù con la processione natalizia per rinnovare il gemellaggio tra le città di Civitavecchia e Betlemme. L'iniziativa "Bethlehem a Civitavecchia", giunta alla 21ª edizione, inizierà il 18 dicembre con l’allestimento del Presepe vivente in Piazza Santa Maria e terminerà la notte del 23. L'evento è Inserito nell’ambito del programma "Natale a Civitavecchia" proposto dal Comune ed è patrocinato anche della Diocesi di Civitavecchia Tarquinia.
Sabato 22 dicembre, alle ore 15.30, si svolgerà la processione cittadina che prenderà il via da Porta Livorno con la benedizione del Vescovo Luigi Marrucci e attraverserà le vie del centro storico accompagnata dai canti natalizi suonati dai volontari amici dalla Comunità. Il percorso, con sette "stazioni", farà rivivere i principali episodi della Natività per concludersi con il presepe vivente allestito in piazza Santa Maria con protagonisti i giovani che seguono un programma di recupero.

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22 novembre 2019

Inaugurazione del nuovo acquedotto cittadino grazie all'antica opera di Traiano



22 novembre 1702 s'inaugura il nuovo acquedotto della città, opera intrapresa da papa Innocenzo XII e portata a compimento dal suo successore, Clemente XI.

Il progettista fu l'architetto Carlo Fontana. I gravosi lavori, intrapresi per ritrovare, restaurare ed in gran parte rifare l'antico acquedotto di Traiano, che dalle colline di Allumiere, dopo un percorso di circa 35 chilometri, doveva rifornire il porto e la città di Civitavecchia, richiesero ingenti finanziamenti, che gravarono per oltre cento anni sul bilancio del Comune. Assicurò alla città fino al 1883 cinquanta once di acqua purissima, captata alle sorgenti della Trinità e del Passo della Vecchia.

Per festeggiare l'evento, il Consiglio comunale chiese di effettuare una spesa di 165 scudi così distribuiti:
5 per c'era per l'esposizione del Venerabile nella Cappella di S. Ferma;
3 per messa cantata pro gratiari actione, oltre la Comunione generale per l'indulgenza che vi sarà; 25 per sonetti in rendimento di grazie a N.S. conforme si pratico' nella festa passata di S. Ferma; 14 per carte per 2.000 lampioni da distribuirei per le finestre dei particolari di C.V. con l'arme di S.S. e dell'Em.mo Sign. Cardinal Panfili;
10 per torcie da porsi alle 12 finestre del Palazzo della Comunità;
7 per botti da brugiare;
50 per mortaretti alla comparsa dell'acqua,
50 all'elevazione della Messa.

Per l'occasione furono emesse due medaglie commemorative





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Da Modesti, Brunori, Covati, Civitavecchia nella medaglia pontificia (1508-1857)
Da Odoardo Toti, Storia di Civitavecchia, volume II
Da Vitalini Sacconi, Gente, personaggi e tradizioni a Civitavecchia, vol. I

Fonte: Almanacco di Civitavecchia a cura dell'Osteria della Memoria Civitavecchiese


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15 novembre 2019

Lettera aperta del dott. Ghirga al sindaco di Civitavecchia | Carbone e inquinamento ritardano il neurosviluppo


E’ una lettera-appello documentata e accorata quella che il Dottor Giovanni Ghirga ha inviato al Sindaco Ernesto Tedesco per esprimere tutta la sua preoccupazione circa l’aumento del carbone che viene bruciato a TVN ed il normale sviluppo neurologico dei bambini di questo comprensorio. Di seguito il testo integrale della sua lettera.

“Egregio Sindaco,
nel Comprensorio di Civitavecchia, una tra le città italiane più inquinate per la presenza di una centrale elettrica alimentata a carbone, di un porto con intenso traffico navale e di un moderato traffico stradale, sono presenti indicatori indiretti che confermano quello che genitori, insegnanti e pediatri osservano tutti i giorni: “TANTI BAMBINI NON RISPETTANO LE TAPPE DEL LINGUAGGIO DEL NORMALE NEUROSVILUPPO, secondo l’Evidence Based Medicine (1)”. Per alcuni di questi bambini, purtroppo, il ritardo del linguaggio può essere il primo sintomo di importanti disturbi del neurosviluppo come la sindrome dello spettro autistico (2). Questo è uno dei motivi fondamentali della necessità di una valutazione specialistica in quei bambini che non hanno un vocabolario sufficiente ad una data età. Tra questi indicatori spiccano LE LUNGHE LISTE DI ATTESA PER L’INIZIO DI UN PERCORSO ASSISTENZIALE, nonostante la buona offerta delle strutture dedicate della ASL ROMA 4, dell’Ospedale Bambin Gesù e delle numerose strutture private specializzate.
Il problema risulta di importanza fondamentale alla luce di continui studi internazionali che confermano l’importanza della esposizione ambientale ad agenti tossici come un fattore importante che, associato ad un determinato patrimonio genetico, può favorire la comparsa di disturbi del neurosviluppo (3 – 6).
Uno studio recente, effettuato su 18.000 bambini del Regno Unito, ha dimostrato che, vivere in aree dove sono presenti importanti fonti di inquinamento dell’aria, aumenta il rischio di difficoltà di apprendimento, siano esse associate o meno a sindromi specifiche come la sindrome dello spettro autistico (7).
Il problema è particolarmente rilevante in quanto un bambino italiano ogni 77 (considerando solo la limitata fascia di età compresa tra i 7 ed i 9 anni) ha un disturbo dello spettro autistico, con una prevalenza maggiore nei maschi (4,4 maschi ogni 1 femmina). Questo, secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale per il monitoraggio dei disturbi dello spettro autistico, finanziato nel 2016 dalla Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute e co-coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e dal Ministero della Salute (8).
L’alta prevalenza dei Disturbi dello Spettro Autistico che va purtroppo aumentando di anno in anno, indica l’entità del fenomeno e suggerisce in modo imperativo la necessità di adottare politiche sanitarie, educative e sociali atte ad incrementare i servizi e migliorare l’organizzazione delle risorse a supporto delle famiglie. Inoltre, rimane fondamentale cercare in ogni modo di limitare l’esposizione a quei fattori ambientali che possono concorrere a favorire l’insorgenza della stessa sindrome dello spettro autistico, come l’immissione di inquinanti nell’aria.
A questo proposito, i nuovi dati sullo stato della salute dei residenti del Comprensorio di Civitavecchia debbono inoltre essere visti alla luce di ciò che è stato ripetutamente descritto nel recente passato. Infatti, i dati sulla salute degli abitanti del comprensorio di Civitavecchia hanno ripetutamente confermato un eccesso di mortalità e morbilità per varie patologie potenzialmente riconducibili all’esposizione cronica all’inquinamento ambientale. Nel 2006, l’Agenzia di sanità pubblica della Regione Lazio ha messo in evidenza nel comprensorio di Civitavecchia (periodo di riferimento: 1997-2004) un aumento della mortalità per cancro al polmone, alla pleura e un aumento dei casi di asma infantile e di insufficienza renale cronica (9).
Nel 2010, la stessa Agenzia regionale (periodo di riferimento: 1996-2008) ha rilevato, tra gli uomini, una maggiore frequenza di persone ospedalizzate per malattie polmonari croniche. Per le cause tumorali, gli uomini presentavano un eccesso di mortalità per i tumori totali e, in particolare, per il tumore polmonare, della pleura e del tessuto linfoematopoietico. Tra le donne è stato osservato un eccesso di persone ricoverate per tumore alla mammella (10).
La popolazione residente nel comune di Civitavecchia nel periodo 2006-2010 presentava un quadro di mortalità per cause naturali (tutte le cause eccetto i traumatismi) e per tumori maligni in eccesso di circa il 10% rispetto alla popolazione residente nel Lazio nello stesso periodo; l’analisi del ricorso alle cure ospedaliere confermava sostanzialmente il quadro delineato dallo studio della mortalità (11).
Infine, esami effettuati in laboratori internazionali, su tessuti di bambini affetti da disturbi del neurosviluppo, residenti nel comprensorio di Civitavecchia, hanno messo in evidenza la presenza di metalli pesanti a livelli superiori a quelli “ritenuti sicuri” per legge, per il sistema nervoso in via di sviluppo. Questi risultati aprono la strada ad un probabile grande contenzioso legale per l’ingiustificata esposizione, quando sarà a breve possibile risalire alla provenienza della sostanza o dell’elemento inquinante.
In conclusione, oggi è indispensabile l’esigenza di una immediata riduzione del carico degli inquinanti emessi dalla Centrale a Carbone di Torre Valdaliga Nord, attraverso una DIMINUZIONE DEL CARBONE CHE VIENE BRUCIATO OGNI ANNO. Questo è un obbligo di tutta la società nei confronti dei più deboli che hanno una lunga speranza di vita: “I bambini!”

Dr. Giovanni Ghirga – (Pediatra) Membro del Comitato degli Esperti della Società Internazionale dei Medici per l’Ambiente (ISDE, Italia)



Bibliografia
1) CF Dosman, D Andrews, KJ Goulden. Evidence-based milestone ages as a framework for developmental surveillance. Paediatr Child Health 2012;17(10):561-568.
2) Buschmann A, Jooss B, Pietz J, et al. Children with developmental language delay at 24 months of age: results of a diagnostic work-up. Dev Med Child Neurol 2008;50(3):223–9.
3) Weikum WM, Oberlander TF, Hensch TK, Werker JF. Prenatal exposure to antidepressants and depressed maternal mood alter trajectory of infant speech perception. Proceedings of the National Academy of Sciences. 2012; 10(Suppl 2):17221–17227.
4) Kelsey LC Dzwilewski et al. Prenatal Chemical Exposures and Child Language Development. J Commun Disord. 2015;57:41–65.
5) K. Vejrup et al. Prenatal methylmercury exposure and language delay at three years of age in the Norwegian Mother and Child Cohort Study. Environment International 92–93 (2016) 63–69.
6) Elisabet Suades-González. Air Pollution and Neuropsychological Development: A Review of the Latest Evidence Endocrinology. 2015 Oct; 156(10): 3473–3482.
7) E. Emerson, J. Robertson, Hatton & S. Baines. Risk of exposure to air pollution among British children with and without intellectual disabilities. JIDR, 2018; DOI : 10.1111/jir.1251
8) https://www.iss.it/?p=3421 (Accesso il 15 luglio, 2019)
9) Fano V, Forastiere F, Papini P, Pancioni V, Di Napoli A, Perucci CA. Mortalità e ricoveri ospedalieri nell’area industriale di Civitavecchia, anni 1997-2004. Epidemiol Prev 2006;30(4-5):221-6.
10) ASL RM/E, Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale, Regione Lazio. Valutazione epidemiologica dello stato di salute della popolazione residente nei comuni di Civitavecchia, Allumiere, Tarquinia, Tolfa e Santa Marinella. Roma 2010. Disponibile all’indirizzo: http://www.ambientale.org/pdf/studi_epidemiologici.pdf
11) Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale, Regione Lazio. Valutazione
epidemiologica dello stato di salute della popolazione residente nei comuni di Civitavecchia,
Allumiere, Tarquinia, Tolfa e Santa Marinella. Roma 2012. Disponibile all’indirizzo: http://www.ambientale.org/pdf/relazione_mortalita-ricoveri_2012.pdf

Fonte: Centumcelle
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Storia della trincea ferroviaria civitavecchiese


15 novembre 1866
il Consiglio comunale di Civitavecchia si riunisce per l'ennesima volta per deliberare sulla richiesta avanzata dalla Società costruttrice della Ferrovia Toscana di effettuare la congiunzione con la linea della Romana passando dentro la nuova cinta muraria offrendo un compenso alla Municipalità.
La discussione era iniziata alla fine del 1865 quando l'arringa di Pietro Guglielmotti aveva evidenziato che tale progetto avrebbe arrecato gravi danni alla città e proponendo che la congiunzione avvenisse fuori della nuova cinta. Sembrava che il governo pontificio avesse accettato tale richiesta. Ma la Società ritorna alla carica offrendo un'indennità alla città di mille scudi annui e una partecipazione ai lavori per la sistemazione del l'acquedotto traianeo.
Viene formata una commissione, membri sono Felice Guglielmi, Biagio Annovazzi, Lorenzo D'Ardia, Luigi Arata, Alessandro Cialdi, Alessandro Guglielmotti. Anche la commissione si dichiara contraria.
Il 15 novembre i consiglieri Antonio Montanucci, Andrea Palomba, Giuseppe Caruso, Pietro Guglielmotti e Ferdinando Balsamo si dichiarano invece favorevoli, ritenendo un vantaggio avere la stazione ferroviaria all'interno della città. Dichiarano assai scomodo costruire la nuova stazione "fra la vigna dei Signori Guglielmotti detta la  Frascatana e la strada di San Liborio", troppo lontana dal centro. Vi sarebbe bisogno poi di costruire nuove strade e che fine farebbe l'attuale stazione? Ma alla fine il Consiglio da' voto negativo al passaggio interno, 9 contro 7. Tutto inutile la Societa' si appellerà al governo centrale, che deciderà per il passaggio interno. Nessun compenso verrà elargito alla città.
Passeranno più di cento anni, per vedere coperta parte della trincea ferroviaria.

Dal IV volume della Storia di Civitavecchia. (via Osteria della Memoria)
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14 novembre 2019

Enzo Pennetta e la buona scuola | Presso la Galleria del Libro a Civitavecchia


Le riforme della scuola funzionano benissimo contrariamente a quanto si possa pensare, a condizione di pensare a quale sia il vero scopo per il quale sono state fatte.
La scuola deve produrre individui mediocri e sottomessi, le rivoluzioni sono storicamente nate dai ceti borghesi in grado di disporre di risorse economiche e di una elevata cultura, l'eliminazione della classe media e la distruzione della scuola disinnescano il rischio di una protesta efficace contro il sistema neoliberista.



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Il sito archeologico di Acque Tauri finanziato dal FAI

Il calidarium di Acque Tauri sarà finanziato dal FAI. Una bellissima storia quella del sito di Acque Tauri iniziata grazie agli scavi dei volontari della Società Storica Civitavecchiese.

Dalla pupazzata yankee, denominata "bacio del mare" o "resa incondizionata", sul quale il comune pagava anche il noleggio, al sito termale di Acque Tauri, che oltre alla valorizzazione delle bellezze naturalistiche e storiche attira anche fondi sul territorio. Il salto ci sembra notevole. Avanti così!

 
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6 novembre 2019

9 Novembre, Galleria del libro | Presentazione di "Un libro di scuola: l'intrusione del mercato nelle scuole italiane"


Un saggio in cui si cerca di capire cos'è la scuola oggi, come si è evoluta, in cosa è cambiata, dove sta conducendo le nuove generazioni. Questo libro non è solo la raccolta delle opinioni di esperti quali Pietro Ratto, Enzo Pennetta e i professori Mauro Scardovelli, Benedetto Vertecchi e Umberto Galimberti, che ci mostrano in quale tipo di scuola mandiamo i nostri figli, tutti i giorni. Questo libro è un'incitazione al cambiamento, a rinnovare radicalmente il nostro modo di pensare alla vita e a come andrebbe vissuta. Chi controlla i mercati sa benissimo quanto è importante la scuola. Infatti, la manipola e lo fa attraverso il consenso dei politici, nostri rappresentanti, democraticamente eletti, ma che non pensano a noi, non fanno i nostri interessi. Siamo noi che dobbiamo porvi rimedio, pensando, ragionando, vagliando le notizie che ci arrivano da ogni dove, traendo conclusioni, informandoci sui vari modi di fare scuola disponibili e creare una rete di persone consapevoli. Prefazione di Ugo Mattei.

Editore:Bibliotheka Edizioni
Data di Pubblicazione:giugno 2019
Pagine:117
Formato:brossura

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5 novembre 2019

5 novembre 1933 | Inaugurazione della statua di San Francesco d'Assisi, simbolo della tenuta in un mondo di rovine

Almanacco Storico Civitavecchiese: 5 novembre 1933, la piazza antistante la chiesa dei Santi Martiri giapponesi viene ornata dal monumento a San Francesco, opera dell'artista di Allumiere Giuseppe Cozzi. Alla realizzazione vi contribuisce il Comune con un esborso di Lire 5.000, e da Roma il duce, Benito Mussolini, elargisce la somma di Lire 1.000. Vescovo e' monsignor Luigi Drago, dalla Provincia di Bergamo, amico del futuro papa Angelo Roncalli. 



Fonte: DA bollettino N° 8/9(17) della Società Storica Civitavecchiese (via Osteria della Memoria)


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4 novembre 2019

Storia della ferrovia Civitavecchia - Orte | Movimento merci dalle acciaierie di Terni al porto di Civitavecchia

Articolo di Sara Fresi pubblicato su instoria.it.



Alla fine dell’Ottocento durante la Rivoluzione Industriale, che coinvolse i trasporti e le comunicazioni, ci fu un grande incremento demografico. L’economia capitalistica internazionale condizionò le economie locali investendo i capitali nell’industria, causando fenomeni di emigrazione verso le città con conseguente abbandono delle campagne.

Fu una corsa all’industrializzazione che impose un adeguamento del sistema nazionale ferroviario, considerato il mezzo di trasporto più veloce ed economico. Le merci furono trasportate sui treni e nel Regno d’Italia ci fu uno sviluppo notevole del mercato interno. Tra il 1876 e il 1885 la rete ferroviaria italiana passò da 7.400 a 10.000 km; nel 1882 venne inaugurata la galleria ferroviaria del San Gottardo e nel 1890 venne firmata la convenzione per i trasporti internazionali ferroviari in Europa continentale.

Nel 1884 venne realizzato lo stabilimento siderurgico di Terni e per trasportare merci e materie prime, fu necessario creare un collegamento con il Mar Tirreno; questo fu il motivo iniziale per cui venne concepita l’idea di realizzare la linea ferroviaria Civitavecchia-Orte-Terni che attraversa la parte meridionale dell’attuale provincia di Viterbo. In quegli anni i partiti di Destra e di Sinistra erano divisi: i primi sostenevano la statalizzazione del sistema ferroviario e i secondi, invece, erano a favore della privatizzazione, ma quando la Sinistra andò al Governo le ferrovie furono affidate a gestioni private con apposite convenzioni.

Fonte: Roma Lazio Firm Commission

Fu in questo periodo che si iniziò a pensare di realizzare una ferrovia che mettesse in collegamento le aree interne dell’Italia centrale con il porto di Civitavecchia. L’argomento non venne affrontato dal Governo, perché in quel periodo l’attenzione era rivolta alla politica coloniale in Africa orientale.

Nel 1892, in piena depressione economica, scoppiò lo scandalo della Banca Romana e cadde il Governo Giolitti. Iniziò un dibattito se realizzare il progetto della ferrovia Civitavecchia-Orte progettata da Valentino Peggion e Nicola Petrucci (km 83.500 e Variante km 87.000). Nel 1907 il Consiglio Superiore del Lavori Pubblici espresse voto favorevole per il progetto di massima Peggion. Vennero esaminati anche altri progetti, come quello della Società Veneta (km 84.000) e della Società Mediterranea (km 85.000).

Il 27 aprile 1908 si svolse una manifestazione a Vignanello per l’apertura della ferrovia. Quell’anno il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ricevette un progetto di Noble Fell che prevedeva il tracciato Civitavecchia-Manziana-Ronciglione-Orte.

Fonte: terzobinario.it


Non tutti i comuni erano favorevoli che nei progetti fosse previsto che il tracciato passasse nei loro territori: i comuni della Valle del Mignone e dell’area cimina si opposero, ma il Governo espresse parere favorevole affinché si realizzasse il passaggio nei preddetti territori, perché vi era un notevole risparmio economico.

Nel 1909 Petrucci e Peggion inviarono al Ministero dei Lavori Pubblici un documento per la difesa del loro progetto. Nel 1910 venne costituito, dai comuni e dalle province interessate, un consorzio per la ferrovia Civitavecchia-Orte-Terni per la Valle del Mignone, con a capo alcuni parlamentari locali. Nel 1912 il Consiglio dei Ministri approvò il progetto Peggion-Petrucci che prevedeva l’attraversamento della Valle del Mignone, con riserva di rilasciare la concessione governativa per la costruzione, in attesa del progetto tecnico definitivo e adeguate garanzie finanziarie. Nel 1913 Valentino Peggion prese accordi con la Società Mediterranea per inserire nel nuovo tracciato un tratto già esistente della Roma-Viterbo.

Durante la Prima Guerra Mondiale le trattative si interruppero e proseguirono nel 1919 con la firma della convenzione tra il Governo e la Società Elettro Ferroviaria Italiana per la realizzazione della ferrovia Civitavecchia-Orte (Decreto legge n°1890, ratificato il 19.10.1919). La S.E.F.I. appaltò per tronchi a ditte, tra cui le imprese Boggio Marzet e Domenico Borini di Torino che realizzarono il tratto attraversante il comune di Blera. Ad esse vennero affiancati operai locali come cottimisti.

Per realizzare questa grande opera infrastrutturale furono costruiti molti ponti e gallerie. Partendo da Civitavecchia i convogli incontravano le seguenti stazioni: Aurelia, Mole del Mignone, Allumiere, Monteromano, Le Pozze, Civitella Cesi, Blera, Bandita di Barbarano, Barabarano Romano-Veiano, Capranica-Sutri, Madonna del Piano, Ronciglione, Caprarola, Fabrica di Roma, Corchiano, Gallese-Bassanello, Castelo Bagnolo di Orte e Orte.

Fonte: terzobinario.it


Il 1° novembre 1928 un treno di ricognizione partì da Orte e percorse la nuova linea ferroviaria. Fu una grande festa: in ogni stazione erano presenti le autorità locali e tanti abitanti pronti a salutare il convoglio. A bordo c’erano autorità, esponenti del Governo e membri del Partito Nazionale Fascista. Quando il treno arrivò a Civitavecchia si svolse un convegno atto ad argomentare costi e benefici della nuova opera infrastrutturale e venne inaugurata una mostra.

Il 28 ottobre 1929 venne avviato il regolare esercizio della linea, lunga km 85,809, che racchiudeva le speranze di sviluppo economico su scala nazionale dei comuni direttamente interessati dal tracciato.

La Civitavecchia-Orte potrebbe essere definita una linea “di montagna”, perché ci sono lunghi tratti con forti pendenze e numerose curve e controcurve. Trascorsero decenni dal compimento dell’opera e non venne eseguita la manutenzione e la velocità media era di 15km/h.

L’8 gennaio del 1961 all’ingresso della galleria Centocelle sull’Asco (km 13,200), cedette la parte superiore del rivestimento murario della trincea causando uno smottamento del terreno che ricoprì il binario per circa cinque metri. Era possibile rimuovere la frana ma tale accadimento fu preso come pretesto per chiudere all’esercizio questa tratta che negli anni venne classificata come un ramo secco.

Nel 1962, dopo circa trenta anni di esercizio, venne sospeso il transito dei convogli sulla tratta Civitavecchia - Capranica e sostituito con autolinee e restò in funzione il tratto Capranica-Orte. Non era più opera di interesse nazionale in quanto il trasporto era antieconomico.

Molteplici furono le conseguenze di questa interruzione: il ritorno allo stato iniziale antecedente alla realizzazione della linea ferroviaria; abbandono di migliaia di ettari di campagne dove passava il tracciato; aree carenti di viabilità rurale furono lasciate in abbandono dalle popolazioni. Studiosi del territorio e amanti della natura si avventuravano in quei luoghi inselvatichiti e, la ferrovia abbandonata, attirò alcuni registi cinematografici che realizzarono scene di film, tra cui western all’italiana.

Nel 1983 il Ministero dei trasporti decideva di ripristinare la linea. La prima fase di lavori riguardò la sistemazione e la ristrutturazione di corpo stradale e opere d’arte delle gallerie del tratto Civitavecchia - Capranica. L’Azienda Autonoma delle Ferrovie dello Stato, servendosi della 3° Unità speciale, bandì una gara per l’affidamento dei lavori vinta dall’Impresa Astaldi, successivamente raggruppata con Ferrocemento e Mambrini con Astaldi capogruppo mandataria.

Nel 1984 venne redatto il progetto definitivo degli interventi da eseguire: ritocco del tracciato originario per inserire le curve di transizione, raccordi parabolici, utili nella moderna circolazione; eliminazione dei passaggi a livello per essere sostituiti con cavalcavia; recupero delle vecchie stazioni per tutelare i beni archeologici; rimozione del vecchio binario, traversine e massicciata ferroviaria sull’intero tratto.

Nel settembre del 1986 vennero ristrutturate o rifatte, parzialmente o totalmente, le dieci gallerie presenti nel tratto: Asco, Centocelle, Melledra, Acqua Agra, Casalone, Mignone, Caprareccia, S. Petricone, S. Quirico e S. Donato. Questi lavori riguardarono circa il 59% della lunghezza totale delle gallerie che è di 3.600 m.

Fonte: lagone.it


Vennero eseguiti lavori all’esterno per trasformare la vecchia sede ferroviaria in un tracciato in grado di soddisfare le moderne esigenze tentando, nei limiti del possibile, di lasciare inalterata l’architettura originaria, raro esempio di archeologia industriale.

Gli interventi furono i seguenti: bonifica da ordigni residuati bellici; movimenti di terra; demolizioni e restauri; sistemazioni idrauliche; muri di sostegno; opere d’arte minori; opere d’arte maggiori; soppressione ex passaggi a livello. Il viadotto sul fiume Mignone venne rafforzato con chiodature eseguite dall’alto, iniezioni di malte cementizie e interventi che non modificarono la facciata della struttura.

I lavori si interruppero nel 1994, con una spesa complessiva di 220 miliardi di lire. La finanziaria del 1998 stanziò i rimanenti 123 miliardi indispensabili per la riattivazione effettiva della ferrovia, ma di fatto i lavori non proseguirono.

Fonte: tusciaup


Il 7 settembre 2017 è entrata in vigore la legge n°128 del 9 agosto 2017 Disposizioni per l’istituzione di ferrovie turistiche mediante il reimpiego di linee in disuso o in corso di dismissione situate in aree di particolare pregio naturalistico o archeologico. In totale sono 18 le tratte ferroviarie ad uso turistico, tra queste anche la Civitavecchia-Orte.

“La presente legge ha come finalità la salvaguardia e la valorizzazione delle tratte ferroviarie di particolare pregio culturale, paesaggistico e turistico, che comprendono i tracciati ferroviari, le stazioni e le relative opere d’arte e pertinenze, e dei mezzi rotabili storici e turistici abilitati a percorrerle, nonché la disciplina dell’utilizzo dei ferrocicli”. 

A tutt’oggi la Civitavecchia-Capranica è inutilizzata e in stato di abbandono. L’indiscussa vocazione turistica di tale tratta ferroviaria potrebbe essere un ulteriore volano economico per le aree interessate, naturalmente tutto ciò dipende dalla realizzazione di strutture idonee per l’accoglienza turistica.

Fonte: instoria.it



Rierimenti bibliografici:

G. Abbattista, Storia Moderna, Donzelli Editore, Roma 2001.

Centro di Catalogazione dei Beni Culturali, La ferrovia Civitavecchia Orte e il ponte ferroviario sul fiume Mignone, a cura di Giuseppe Pacchiarotti, Fulvio Ricci, Luciano Santella, <Informazioni>, Maggio 1987 - Maggio 1988.

Centro di Catalogazione dei Beni Culturali, La ristrutturazione della Civitavecchia Orte, a cura di Massimo Romanelli, <Informazioni>, Maggio 1987-1988.

G. Montroni, La società italiana dall’unificazione alla Grande Guerra, Laterza, Bari 2002.

Ministero per i beni e le attività culturali, Archivio di Stato di Roma, Quadri fotografici della ferrovia scomparsa Civitavecchia-Capranica-Orte, a cura di Clemente Marsicola, <La meravigliosa invenzione. Strade ferrate nel Lazio 1846-1930>, a cura di Maria Grazia Branchetti e Daniela Sinisi, Gangemi Editore, Roma 2003.

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2 novembre 2019

Festa dell'Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate - 2019


L’Associazione Musicale Ponchielli in collaborazione con le Associazioni Combattentistiche e d’Arma Granatieri di Sardegna, Bersaglieri, Paracadutisti, Marinai d’Italia e Carristi, organizzano una mostra – concerto per la ricorrenza del 4 novembre, giornata dell’Unità Nazionale e festa delle Forze Armate. L’iniziativa si terrà sabato alla Cittadella della Musica a partire dalle 17.30 con l’inaugurazione di una mostra dedicata alle Forze Armate ed alla Grande Guerra, cui seguirà alle 18.30 un concerto tenuto dalla banda musicale Ponchielli che eseguirà musiche a tema alternate da brani e poesie scritte al fronte. La mostra sarà aperta anche domenica con orario 10 – 12.30 e 17 – 19. L’ingresso è gratuito.



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20 ottobre 2019

20 ottobre 1944 | La strage di Gorla

Cosa è successo a Gorla la mattina del 20 ottobre 1944?
Il 451° Bomb Group americano aveva come bersaglio la Breda, ma sbagliò la rotta di avvicinamento: impossibilitato a ripetere la manovra, il comandante della squadriglia prese una decisione incosciente e criminale, disfarsi subito del carico di bombe dei suoi 35 aerei e non aspettare invece di essere sulla campagna o sul mare. Il risultato fu che gli ordigni piovvero sui quartieri periferici milanesi di Gorla, Turro e Precotto seminando morte e distruzione sui civili. Tra le altre costruzioni venne centrata in pieno la scuola elementare “Crispi” di Gorla: non si salvò nessuno, perirono 184 bambini fra i 6 e i 12 anni e una ventina fra insegnanti, preside e bidelli.

Testimonianza di Maria Francesca Fontana

“Quel mattino mi recai a scuola come ogni giorno (frequntavo la quarta elementare) e alle 11,30 suonò la sirena di “piccolo allarme”. Ci avviammo subito verso il rifugio in cantina, ma, una volta nell’atrio, cominciò a suonare il “grande allarme” che la signora De Benedetti (mia insegnante morta nell’episodio) interpretò come “cessato allarme”, mandandoci fuori verso casa. Appena fuori dalla scuola sentii qualcuno gridare “Eccoli la!” ed alzando lo sguardo scorgemmo gli aerei in formazione nel cielo sopra di noi. Restammo alcuni secondi a guardare lo spettacolo, poi la gente cominciò a gridare ed a scappare e i miei compagni di classe tornarono nel rifugio della scuola mentre io, disubbidendo, mi avviai di cosa verso casa. Dopo pochi metri cominciarono a piovere le bombe. Non sentii alcun rumore, ma mi trovai in mezzo ad un caos incredibile: polvere dappertutto, buio pesto come di notte, pezzi di calcinacci e di muri che volavano, gente che gridava. Facevo fatica a respirare e mi sentivo scoppiare i polmoni ma continuavo a correre.

Stavo per arrivare a casa quanto sentii un forte strattone ad un braccio perchè a pochi metri da me era caduta una bomba e lo spostamento d’aria mi aveva strappato la cartella dalle mani (la trovammo il giorno seguente che galleggiava nel cratere piena d’acqua per la rottura delle tubature), uccidendo un uomo che giungeva in bicicletta. Finalmente arrivai nell’androne di casa dove era pieno di gente che si faceva medicare dalla portinaia (aveva la cassetta del pronto soccorso) perchè anche il tram era stato colpito, le rotaie divelte. Ero spaventatissima, ma anche curiosa di notizie dei miei famigliari e compagni, ma restavo ad aspettare nel portone. Poco dopo arrivò mio padre che alla mia vista mi abbracciò piangendo a dirotto e mia madre con mio fratello, che quel giorno erano fuori, che manifestarono nello stesso modo la gioia di vedermi. Ero felice che fossimo ancora tutti insieme.
Mio padre mi disse che aveva cercato come un disperato fra i corpi estratti dalle macerie della scuola e che l’intera costruzione era crollata uccidendo tutti i miei compagni. Allora pensai alla mia compagna di banco Marina Della Valle e a tutti gli altri (di cui ora purtroppo non ricordo i nomi) e piansi. Il giorno dopo girovagai come intontita a guardare cio che rimaneva del quartiere. Non c’era piu acqua nè luce nè gas. Nella via Pirano era rimasta in piedi solo la mia casa e quella del civico quattro.


La scuola, un cumulo di macerie, era piena di genitori che cercavano i propri figli tra i corpi che venivano allineati e, man mano che venivano riconosciuti, messi in casse di legno grezzo con una targhetta con il nome. Venivano poi caricate su camion militari (alcune, ricordo, avvolte nella bandiera tricolore) e portate in Chiesa per il funerale comunitario, erano decine e decine. Là c’erano tutti i miei compagni e questo mi riempiva di sgomento ancor più che l’essere sopravvissuta. Ricordo che di Elena Conte (frequentava la seconda classe) non fu più ritrovato nemmeno il corpo. Quell’anno noi sopravvissuti, una trentina, finimmo l’anno scolastico presso i locali di una circolo ricreativo che era stato risparmiato; si chiamava ‘il Boschetto’.”

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18 ottobre 2019

18 ottobre 1615 | Arrivo dell'ambasciatore-samurai Hasekura Tsunenaga a Civitavecchia


18 ottobre del 1615
giunge in porto, dopo essere partito da Tsukinoura ed aver attraversato l'oceano Pacifico e l'oceano Atlantico, Hasekura Tsunenaga, ambasciatore del signore Date Masamune di Sendai (Giappone), presso Paolo V, accompagnato dal padre spagnolo Sotelo e da altri 15 delegati. Il 3 novembre viene accolto, con il suo seguito, da Paolo V, al quale chiede l'invio di missionarie cristiane nei domini del signor Date e l'autorizzazione ad intervenire negli scambi commerciali tra Spagna e Giappone. Hasekura Tsunenaga si intrattiene a Roma fino al 4 gennaio 1616 quando partirà per fare ritorno in patria.

Da Odoardo Toti, Storia di Civitavecchia, volume II
(via Osteria della memoria)
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17 ottobre 2019

"Lettere dalla prigionia" | Libro sulla figura di Gianfranco Maria Chiti




Segnaliamo la presentazione del libro "Lettere dalla prigionia" di padre Rinaldo Cordovani insieme alla conferenza del gen. Michele Corrado sulla figura di Gianfranco Maria Chiti, nell'ambito della Festa Internazionale della Storia. La storia di Gianfranco Chiti, suscita interesse non solo per il suo percorso di vita ma anche perché ci ricorda le figure archetipiche dell'Uomo Assoluto, Guerriero e Asceta, in contrapposizione ai modelli livellatori promossi dalla società moderna. 


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11 ottobre 2019

Centumcellae nelle parole di Rutilio Namaziano (V sec. d.C.)

Partiva da Ostia Rutilio Namaziano. Nel suo poema De Reditu suo, egli ricorda il viaggio di ritorno in patria, la Gallia, e ci lascia una descrizione di Centumcellae, del suo porto e delle Terme.

L'Austro furente or piegare ci fa a Centocelle, ove, in rada, placide, immobili, posano, alfin, le navi. Come in un anfiteatro son chiuse, qui, l'acque dai moli: gli aditi brevi un muro, ch'isola par, tutela. Cinto e' di gemine torri e spalanca le braccia al canale, ch'entro sue fauci anguste preme ai due lati e sfocia. 
E poi che, del gran porto la darsena invano s'oppone al vento che, mutevol, agita qui le navi,
Piccoli seni s'allungano tra gli edifici avanzanti, dove ognor l'acqua il mobil soffio di brezza ignora. Tale, d'Eubea ne' bagni, galleggiare fa l'onda rinchiusa chi con bracciate alterne stendardi lento al nuoto.
Gioia ho d'aver conosciuto le Terme cui Tauro da' il nome! Distan tre miglia: lungo non e' ne' grave.
Ivi, non fa sgradevoli i fonti alcun gusto d'amaro, ne' mai sulfurea nube tinge i tenenti rivi.
Schietto hanno odor, son dolci al palato, e l'incerto bagnante non Sto arrivando! In qual luogo di possa linfe trovar migliori.
Ove a la fama si creda, li' un toro scopri' quella vena, e i caldi a noi lavacri diede, raspando il suolo, come fa allor che a pugna preluda e, con prona cervice, su duro tronco, bieco le corna arroti [..]

Da Civitavecchia "Vedetta imperiale sul mare latino"
(via Osteria della memoria)
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9 ottobre 2019

14-15 ottobre, Civitavecchia | Conferenza e visita guidata ad Acquae Tauri





In occasione della Festa Internazionale della Storia, che quest'anno si svolge anche a Civitavecchia, numerosi eventi sono in programma in tutta la città. Nello specifico per quel che riguarda la giornata inaugurale raccomandiamo le attività aventi come tema Acquae Tauri. Il Comitato 14 Maggio segnalerà sul suo sito gli eventi più importanti della Festa Internazionale della Storia. 
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8 ottobre 2019

18-20 ottobre, Civitavecchia | Festival di Cultura Giapponese



Segnaliamo il Festival di Cultura Giapponese, un evento inedito per Civitavecchia a cura dell'Associazione Amici di Ishinomaki. L'evento si svolge il 18, 19, 20 ottobre in Piazza Calamatta e promette di portare la cultura giapponese, con i suoi sapori e colori nel cuore della nostra città. 



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7 ottobre 2019

Una Rosa per Norma | Sotto l’egida del Comitato 10 Febbraio, ricordato il martirio di Norma Cossetto

A Santa Marinella, nella giornata di Sabato alle ore 12,30, presso il monumento ai caduti, si è svolta una piccola commemorazione, per ricordare il martirio di Norma Cossetto. L’evento denominato “Una rosa per Norma”, si è svolto sotto l’egida del Comitato 10 Febbraio in circa 130 città italiane ed ha visto la presenza di un pubblico eterogeneo. Già dalla mattina alle ore 9,00, la città di Civitavecchia aveva organizzato un appuntamento analogo.

La commemorazione ha visto l’intervento del delegato del Comitato 10 Febbraio, che ha descritto la vicenda di Norma Cossetto, inquadrata nel contesto storico nel quale si sono svolti i fatti. Oltre ad alcuni interventi dei presenti, successivamente ad un momento di silenzio, ai piedi del monumento sono state lasciate alcune rose come simbolica testimonianza per il martirio della giovane studentessa istriana, uccisa – oltreché ingiustamente in modo barbaro, da una banda partigiana di comunisti jugoslavi ed italiani – e poi gettata viva in una foiba.

Dopo i saluti di rito, i presenti si sono impegnati a rinnovare il proprio impegno per future attività. Sicuramente per il prossimo 10 Febbraio 2020, data nella quale si celebra “Giorno del Ricordo”, per le vittime delle foibe e per l’esodo forzato delle popolazioni italiane dai territori dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia.



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4 ottobre 2019

5 Ottobre, Santa Marinella | Una rosa per Norma Cossetto

Sabato 5 Ottobre, ore 12,30, in prossimità del Monumento ai Caduti, presso Piazza dell’Unità d’Italia a Santa Marinella, si terrà l’iniziativa “Una rosa per Norma”.

Il Comitato 10 Febbraio organizza in cento città italiane il ricordo di Norma Cossetto, la giovane studentessa istriana che nel 1943 venne sequestrata, seviziata e gettata ancora viva in una foiba dai partigiani di Tito.

La manifestazione, dal titolo “Una Rosa per Norma Cossetto”, cui hanno già aderito cento città, sia in Italia che all’estero, si svolgerà nella giornata di sabato 5 ottobre 2019.

Vogliamo ricordare il sacrificio di questa giovane studentessa – dichiara Edoardo Fonda, Presidente nazionale del Comitato 10 Febbraio – una ragazza che rifiutò di tradire la sua gente e la sua Patria e, perciò, venne lungamente seviziata e violentata per poi essere barbaramente gettata in un foiba.
Sabato 5 ottobre, in oltre cento città, deporremo una rosa in ricordo di Norma e chiederemo ai Sindaci di intitolare una piazza o una scuola alla memoria di questa “Luminosa testimonianza di coraggio e di amor patrio”.
Sarà una manifestazione semplice ma di grande valore morale – conclude Fonda – durante la quale racconteremo chi era Norma Cossetto, una ragazza che non ha esitato a donare la sua vita per l’Italia.”

A Santa Marinella, l’iniziativa consisterà nel deporre delle rose alla memoria di Norma e verrà letta una piccola biografia di Norma Cossetto.

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Comitato 10 Febbraio - Santa Marinella
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29 settembre 2019

29 settembre | San Michele Arcangelo


Nei tempi antichissimi dell’evoluzione dell’umanità ogni passo del processo della riproduzione umana era collegato strettamente al corso dell’anno.
Con la festività di S. Michele (29 settembre) abbiamo appena superato l’equinozio d’autunno (23 settembre – dal latino aequus, uguale, e nox, notte). Passiamo da Uriele a Michele: è finita la fase di crescita esteriore nella natura, e nostra verso ciò che è “altro da sé”, ed è iniziata la rigenerazione invisibile.
Adesso è Michele alla massima altezza, alla sua culminazione cosmica
L’emiciclo annuale che si avvia con Michele in autunno (e si conclude con Gabriele in inverno) è quello “dalla morte alla vita”, ritorniamo dentro, ripieghiamo su noi stessi e nella nostra interiorità, per consentirci poi di rinascere “a nuova vita”; quando – superato l’inverno – verrà inaugurato l’altro emiciclo, polare a questo, quello di Raffaele: “dalla vita alla morte”, il tempo in cui saremo nuovamente tutti proiettati fuori di noi, all’esterno.
In questi sei mesi dell’autunno/inverno (Michele e Gabriele) la “materia è contessuta di spirito”, mentre nei sei mesi precedenti della primavera/estate (Raffaele e Uriele) era lo “spirito contessuto di materia”. Vediamo intorno, ovunque sotto i nostri occhi, avviarsi il processo di “incenerimento della pianta” dopo aver assistito al trionfo della “nascita della pianta”. Il bianco secondo Steiner è il colore di riferimento inteso come immagine animica dello spirito. La bellezza luminosa di questo periodo autunnale è quella della veste di Michele, “che a volte riluce di oro solare e a volte risplende interiormente come un’irradiazione argentea”: una veste intessuta d’oro (il Sole della stagione precedente – Uriele) e risplendente d’argento (la Terra della stagione seguente – Gabriele).

L’immagine di Michele che tiene la sua spada di ferro puntata sul drago è per l’Uomo, secondo Steiner, un grande “appello rivoltogli per l’azione interiore”. Perché egli impari a festeggiare la festa di S. Michele “facendone – appunto – una festa di liberazione da ogni timore o paura, una festa dell’iniziativa e della forza interiori, una festa che sia un appello all’autocoscienza scevra da egoismo.”
Lasciamo dunque che in noi, in questa fase autunnale, cresca tutto ciò che tende alla riflessione, “alla libera forte e coraggiosa volontà, contraria ad ogni ignavia e ad ogni paura.” In questo modo alla conoscenza della natura possiamo unire un verace processo di autocoscienza.

Chiesa di Santa Maria Dell'Orazione e Morte, Civitavecchia, San Michele Arcangelo, con i santi Gregorio Magno e Rocco, olio su tela, di autore ignoto.


(disinformazione.it via azionetradizionale.com)
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27 settembre 2019

Un giornalista australiano ai giovani che hanno recentemente manifestato per il Clima

Un giornalista di SkyNews Australia risponde così ai giovani che hanno recentemente manifestato per il Clima:
"Voi siete la prima generazione che ha preteso l’aria condizionata in ogni sala d’aula; le vostre lezioni sono tutte fatte al computer; avete un televisore in ogni stanza; passate tutta la giornata a usare mezzi elettronici; invece di camminare a scuola prendete una flotta di mezzi privati che intasano le vie pubbliche; siete i maggiori consumatori di beni di consumo di tutta la storia, comperando in continuazione i più costosi capi di abbigliamento per essere ‘trendy’; la vostra protesta è pubblicizzata con mezzi digitali e elettronici.
Ragazzi, prima di protestare, spegnete l’aria condizionata, andate a scuola a piedi, spegnete i vostri telefonini e leggete un libro, fattevi un panino invece di acquistare cibo confezionato.
Niente di ciò accadrà, perché siete egoisti, mal educati, manipolati da persone che vi usano, proclamando di avere una causa nobile mentre vi trastullate nel lusso occidentale più sfrenato. Svegliatevi, maturate e chiudete la bocca. Informatevi dei fatti prima di protestare”.


via Centro Studi Aurhelio
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23 settembre 2019

Equinozio d'Autunno | Inizio del periodo della semina interiore


La morte annuale della natura e il risveglio delle forze interiori di volontà si bilanciano nell’Equinozio d’Autunno. Esso segna un’inversione di polarità nella manifestazione delle forze divine, che nei mesi precedenti si erano espresse principalmente nelle forme della natura, nella luce trionfante del giorno e che ora incominciano a pervadere la libera volontà dell’uomo. Quando la luce del mondo declina, l’uomo inizia a percepire sé stesso come portatore di una luce invisibile, non soggetta a tramonto. In tal senso il “dramma spirituale” dell’equinozio ricapitola e sintetizza la vicenda della storia sulla Terra: fine dell’età dell’oro, oscuramento del divino nella natura, sorgere dell’autocoscienza, senso individuale di solitudine cosmica e di responsabilità.

Quel sentimento di malinconia, suggerito dalle foglie che ingialliscono e cadono, deve essere energicamente bandito. La nostalgia del passato, il lamento “tradizionalista” non si addicono all’uomo nobile (all’arya”): egli sa che nel cosmo ciò che declina e muore è bilanciato secondo giustizia da ciò che sorge e si afferma. Nell’equinozio di autunno si celebra l’affermazione della volontà, la capacità “faustiana” di porsi obiettivi e di perseguirli.

L’elemento alchemico dell’autunno è il Ferro: al ferro materiale che ha forgiato la nostra civiltà tecno-industriale deve corrispondere il ferro spirituale della volontà, concretamente – e razionalmente – esercitata.

Gli Dei benedicono l’azione concreta, la volontà che si afferma in progetti ben definiti o che si volge alla formazione di sé (alla Bildung).

In autunno, gli spiriti di natura fanno ritorno alla Terra. Riaspirati alle radici del terreno si sottopongono alle forze della gravità. La festa d’estate svanisce, ma nell’animo dell’uomo libero non vi è spazio per la malinconia.

Quando la natura si spegne bisogna volgersi alla coscienza di sé. La festa dell’equinozio che apre l’autunno è la festa dell’autocoscienza forte e libera, è la festa dell’iniziativa piena di energia, della liberazione da ogni timore e da ogni condizionamento dell’animo. Quando la natura esteriore si spegne e la vegetazione appassisce, cresce in compenso tutto ciò che si lega all’iniziativa interiore. Forze di volontà si liberano, l’Anima del Mondo esorta l’individuo a diventare più coraggioso.

Nel giorno dell’equinozio si celebra la festa del forte volere. Al culmine dell’estate erano divenuti visibili i grandi stormi meteoritici che contengono il ferro cosmico. Quel ferro piovuto dal cielo in direzione della terra contiene l’arma degli Dei contro il drago-Ahrimane che vuole rubare agli uomini la luce animica, avvincendoli tra le sue spire. Allora il sangue umano si pervade di ferro: milioni di sfavillanti meteore turbinano nel sangue donando all’organismo l’energia per combattere ogni paura, ogni terrore, ogni forma degradante di odio. Come il volto dell’uomo quando corre diventa rosso vermiglio, così il corpo sottile dell’uomo irradiato di ferro cosmico comincia a emanare energia.

Nelle antiche mitologie ricorrono figure di divinità solari, giovani divinità dorate che abbattono un drago o un serpente che sale dalle viscere della terra. Quando le giornate di autunno si rabbuiano e si rinfrescano, quando cadono le foglie e le prime piogge, evoca nella fantasia queste figure divine mentre abbattono il drago: esse sono il simbolo della autocoscienza vittoriosa, che si sveglia dal sonno dell’estate, pronta a realizzare con decisione i propri obiettivi.

Si immagini il drago, il cui corpo è formato dalle correnti sulfuree che salgono dalla terra accaldata d’estate: queste correnti gialle e azzurrognole formano le squame, le placche, le spire del drago. Ma ecco sul drago librarsi il dio dal volto di sole: egli brandisce la spada, in una atmosfera satura di saettanti stormi meteoritici. In virtù della luce dorata irradiante dal cuore del dio le meteoriti si fondono in una spada di ferro, che penetra nel corpo dell’antico serpente e lo distrugge. Alimenta con l’immaginazione la corrente che scorre dalla testa verso l’organismo, verso il basso: come uno stormo di meteoriti dal cielo stellato piove sulla terra, così una cascata di energia si riversa dal capo al cuore e seguendo le vie del sangue giunge agli organi e agli arti. Ovviamente all’immaginazione deve accompagnarsi l’azione: se qualcosa è in disordine deve essere ordinato, se qualcosa era stato lasciato in sospeso ora deve essere portato a termine, se qualche timore irretisce il nostro animo bisogna mettersi alla prova e con accortezza superare il timore, se ancora qualche fede, qualche credenza domina l’anima è tempo di dissolverla con la forza della razionalità, se qualche malumore aveva offuscato il rapporto con una persona è tempo di chiarire le cose con cordialità e amore. Così, agendo con energia, si onora lo Spirito dell’Autunno, tanto simile all’Arcangelo Solare venerato dagli antichi Persiani.

Tutta la nostra civiltà è costruita col ferro. Da quando i nostri antenati irruppero da Nord sui loro carri di battaglia brandendo asce di ferro, la nostra civiltà ha trasformato il volto della terra battendo il ferro, forgiando l’acciaio. Si pensi agli aerei che sfrecciano in cielo, ai ponti sospesi tra le sponde, alle strade ferrate, alle grandi navi. Grazie all’elemento del ferro si afferma il dominio della tecnica. Ma ciò che sulla terra si manifesta come ferro, nell’interiorità dell’uomo si esprime come volontà. Per questo si dice: “volontà di ferro”.

Nell’aria dell’autunno, quando le piogge spazzano via la sensualità dell’estate, si compie un processo alchemico: Ferro scaccia Zolfo. La corrente di ferro, fredda e metallica, che piove dal cielo smorza la corrente sulfurea che era fuoriuscita dalle viscere della terra nei mesi caldi d’estate. Respirando la fresca aria dell’autunno l’uomo prende parte a questo processo. Bisogna percepire questa corrente alchemica e alimentarla con la volontà. La divinità solare dallo sguardo metallico, col suo gesto indicante accompagna l’uomo nel cambio di stagione.

(www.centrostudilaruna.it via azionetradizionale.com)
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20 settembre 2019

Rai Storia | Hasekura Tsunenaga, un samurai in Vaticano



La storia di Hasekura Tsunenaga, il samurai giapponese al servizio del Signore di Sendai che condusse un'ambasciata in Europa tra il 1613 e il 1620, oggetto di un documentario su Rai Storia. L'ambasciatore nipponico, inviato per conto dello Shogun, fece visita al Pontefice Paolo V fatto che lo portò a sbarcare a Civitavecchia dove venne ricevuto con tutti gli onori.

La storia di Hasekura Tsunenaga continua ad affascinare non solo perché rappresentò il primo inviato diplomatico del Giappone in Europa, rimasto pressoché isolato fino al XV secolo, ma forse anche perché, considerato il suo lunghissimo viaggio ci ricorda, per usare le parole del libro "L'epica dei cieli e dei mari", come <<approcciare la pratica della navigazione con un’attitudine eroica, virile e olimpica>>. Non in ultimo luogo, Hasekura Tsunenaga era un samurai, casta guerriera giapponese che ci riporta in auge il codice d'onore del bushidō <<Via  guerrera ed ascetica>>.



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10 settembre 2019

Il google maps dell'Impero romano



I ricercatori dell'Università di Standford, mossi da noia patrizia o forse da un profondo interesse per Roma, non ci è dato sapere, hanno ideato un'incredibile strumento alla stregua di un google maps dell'Impero romano.

Il loro modello, chiamato ORBIS, consiste di 632 siti distribuiti su 10 milioni di chilometri quadrati di spazio terrestre e marittimo, che coprono la maggior parte dell'Europa odierna e la costa mediterranea del Nord Africa e del Medio Oriente.

Lo strumento genera soluzioni per gli spostamenti tra due siti a seconda dei mezzi e delle modalità di trasporto e dei mesi dell'anno, offrendo diverse opzioni esattamente come farebbe google maps al giorno d'oggi.

Un viaggio che comportava, ad esempio, l'attraversamento del mare o di una zona montuosa, sarebbe stato fortemente influenzato dalle intemperie e richiedeva quindi più tempo.





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4 settembre 2019

Consigli per la lettura | L'epica dei cieli e dei mari


La presente antologia raccoglie articoli pubblicati da Julius Evola tra il 1932 e il 1938 su L’Ala d’Italia e L’Italia Marinara, riviste che si occupavano, rispettivamente, di aviazione e di navigazione. Da queste pagine emergono chiarificazioni e indirizzi per saper vivere e approcciare la pratica del volo e della navigazione con un’attitudine eroica, virile e olimpica, al fine di cogliere, in tutti gli aspetti dell’esistenza, una personale opportunità di arricchimento interiore.

Fonte: Cinabro Edizioni
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