La nuova statua del bacio ci rappresenta nella memoria e nell'identità

Il posizionamento della statua “Il bacio della memoria di un porto” restituisce finalmente alla città un po’ di bellezza, di bontà e di giustizia

Incontro con il Sindaco per intitolare una piazza alle vittime dei bombardamenti

Il Comitato 14 Maggio ha avanzato una richiesta scritta di intitolare il piazzale compreso tra via Mazzini e Via Gorizia alle vittime civili dei bombardamenti anglo-americani

Anniversario della nascita dell'Optimus Princeps, il fondatore di Civitavecchia

Ogni nuovo Imperatore dopo Traiano veniva salutato dal Senato con l'augurio: possa tu essere più fortunato di Augusto e migliore di Traiano (Felicior Augusto, melior Traiano)

Recensione della nostra visita presso la Macchina del Tempo Civitavecchia

E’ una calda sera di agosto quella che ci vede, insieme ad alcuni simpatizzanti, in visita presso la Macchina del Tempo, progetto inedito a cura di Roberta Galletta, divulgatrice storica

14 maggio, Anniversario dei bombardamenti anglo-americani su Civitavecchia

Il Comitato ha deposto un omaggio floreale presso il Monumento alle Vittime civili dei Bombardamenti, partecipando alla cerimonia ufficiale insieme alle autorità locali per ricordare quanti hanno perso la vita durante la 1° incursione aerea alleata.

20 dicembre 2023

Comunicato | 25 anni di gemellaggio tra Civitavecchia e la città palestinese di Betlemme


L'accordo di gemellaggio tra Civitavecchia e Betlemme, una delle città più importanti per la cristianità è giunto ad un quarto di secolo da quando è stato siglato nel lontato 19 dicembre 1998. 

La nostra città ha dedicata a Betlemme una piazza in zona Pirgo, intitolazione avvenuta in segno di solidarietà in occasione dell'assedio della Basilica della Natività ad opera delle truppe israeliane nel 2002. Nel tempo, le associazioni del territorio hanno a loro volta promosso diverse raccolte di medicinali per i campi profughi palestinesi.

Con rammarico notiamo che tale anniversario non è stato celebrato neanche quest'anno dall'ammirazione comunale, un'occasione persa anche per trasmettere un messaggio di pace dinnanzi alla guerra contro i civili palestinesi che sta scandalizzando il mondo.

 A livello locale, l'unica iniziativa che ha promosso, seppur involontariamente, il legame tra le due città è stata quella che ha visto gli scout Agesci e di Azione Cattolica portare la "luce della pace" dalla città palestinese a Civitavecchia.

Nella Chiesa della Natività a Betlemme, infatti, vi è una lampada ad olio che arde perennemente, alimentata dall’olio donato a turno da tutte le Nazioni cristiane della Terra. Da quella fiamma ne vengono accese altre e vengono diffuse su tutto il pianeta come simbolo di pace.

Comitato 14 Maggio 


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12 dicembre 2023

Civitavecchia tra tarda antichità e Rinascimento: Recensione della conferenza del MANC

In un giovedì pomeriggio decidiamo di partecipare alla conferenza organizzata dal Museo Archeologico Nazionale di Civitavecchia (MANC) riguardante la storia urbanistica della città, dal tardoantico al Rinascimento, alla luce degli scavi nel territorio e degli innumerevoli reperti depositati nei magazzini del MANC che sono ancora sconosciuti ai più. Infatti, ci spiegano gli organizzatori, il museo venne utilizzato in passato dallo Stato come deposito per i reperti archeologici sequestrati, motivo per cui ora si intende renderli accessibili ai visitatori rivalorizzando al contempo spazi museali rimasti chiusi al pubblico, come per esempio il 3° piano. La notizia ci rende molto contenti considerando che il MANC, con la nuova direzione, è diventato un vero e proprio polo culturale per la città, forse tra le pochissime realtà a promuovere l’eredità greco-romana in un panorama culturale cittadino alquanto grigio e privo di spessore. 

La conferenza inizia con la descrizione dei rinvenimenti tombali etruschi risalenti al VIII secolo a.C e ritrovati in occasione dei lavori per la ferrovia. Risalenti al medesimo periodo, in zona Piazza Vittorio Emanuele, invece, sono stati rinvenuti oggetti in ceramica di uso comune il che fa pensare che il luogo fosse già una zona di frequentazione da parte degli etruschi diversamente dall’attuale tracciato ferroviario che fungeva da zona sepolcrale.

In periodo romano, con la fondazione di Centumcellae, la città vide Via Aurelia passarle a nord, in particolare per l’attuale Parco dei Martiri delle Foibe, via Apollodoro e ponte del diavolo (Quest’ultimo, senza alcuna certezza storica, si specula sia stato distrutto dai tedeschi. La cosa non ci sorprende più di tanto considerando che c’è chi ancora attribuisce i bombardamenti, che hanno raso al suolo la città, proprio ai tedeschi). Grazie ai reperti rinvenuti, consistente in capitelli e teste marmoree, ci raccontano i relatori, si pensa che l’antico foro romano di Centumcellae fosse ubicato in corrispondenza dell’attuale Piazza Leandra. Rimaniamo sorpresi sapendo che il foro sorge solitamente all’incontro tra il cardo e il decumano, che nel caso di Centumcellae corrispondono rispettivamente più o meno all’attuale Corso Marconi e Corso Cencelle. Nessun riferimento, invece, per quanto riguarda l’anfiteatro, immancabile in ogni città romana e che di recente è stato riportato alla luce persino a Castrum Novum. Stranamente a Civitavecchia sono in pochissimi che si pongono la domanda di dove fosse collocata tale infrastruttura. 

Vengono descritte, quindi, le prime zone sepolcrali cristiane, che sono state rinvenuti presso la chiesa di San Giovanni in piazza Saffi, ma anche in via Apollodoro e in zona La polveriera. Le indagini archeologiche hanno rilevato che le ville ricche di età romana vennero riutilizzate come chiesette per la sepoltura dei martiri. Nel VI secolo d. C, a dimostrazione delle invasioni barbariche, venne rinvenuta una lapide pagana. Nel VIII – X secolo d. C si registra apparentemente un vuoto di reperti mentre nel IX secolo la città venne evacuata a causa delle incursioni saracene con gli abitanti rifugiatesi sulle colline della Farnesiana dove sarebbe sorta Cencelle, l’unica città costruita dal potere temporale del Papa. In questo arco di tempo, tuttavia, la città vecchia, Civitavecchia per l’appunto, continuò ad essere salvaguardata dallo Stato Pontificio ai fini dell’utilizzo del porto.

Con il ritorno della popolazione, vennero erette nel 1500 le mura di Sangallo periodo in cui per la loro costruzione furono impiegati materiali provenienti dalle antiche abitazioni romane, con corrispondente perdita in termini di eredità archeologiche rinvenuteci.

In età bassa medievale la zona dell’antica via Aurelia si trovava completamente abbandonata e paludata nonché soggetta alla presenza dei briganti. Il ponte del diavolo prenderà il nome proprio in quel periodo ad indicare che la zona non era una molto percorribile. Nel 1600 viene finalmente riutilizzata Via Aurelia come una delle principali strade d’Italia. Successivamente, nel centro urbano, venne distrutta una delle porte d’ingresso alla città, Porta Nuova, sull’attuale Corso Cencelle, per far spazio alla costruzione di abitazioni e al teatro. 

L’incontro, sulla topografica di Civitavecchia nel periodo pre-medievale, medievale e rinascimentale, è stato uno ricco di spunti che richiedeva da parte del pubblico conoscenze storiche del territorio altrimenti non sempre facilmente seguibile. La conferenza, parte di una rassegna denominata #igiovedìdellarcheologia, già alla III edizione, ha rappresentato decisamente un appuntamento importante di divulgazione culturale nonché un'occasione per coltivare la memoria storica della città, motivo per cui avremmo voluto vedere più giovani.

Infine, pur essendo stato menzionato da parte degli organizzatori l’immane danno causato dai bombardamenti anglo-americani, a nostro avviso tale tema avrebbe meritato un approfondimento.

Finito l’incontro ce ne andiamo soddisfatti avendo speso un pomeriggio all'insegna della conoscenza del proprio territorio e dell’eredità dei nostri antenati, condizione imprescindibile per poter continuare a trasmettere a nostra volta. 

Comitato 14 Maggio
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