La nuova statua del bacio ci rappresenta nella memoria e nell'identità

Il posizionamento della statua “Il bacio della memoria di un porto” restituisce finalmente alla città un po’ di bellezza, di bontà e di giustizia

Incontro con il Sindaco per intitolare una piazza alle vittime dei bombardamenti

Il Comitato 14 Maggio ha avanzato una richiesta scritta di intitolare il piazzale compreso tra via Mazzini e Via Gorizia alle vittime civili dei bombardamenti anglo-americani

Anniversario della nascita dell'Optimus Princeps, il fondatore di Civitavecchia

Ogni nuovo Imperatore dopo Traiano veniva salutato dal Senato con l'augurio: possa tu essere più fortunato di Augusto e migliore di Traiano (Felicior Augusto, melior Traiano)

Recensione della nostra visita presso la Macchina del Tempo Civitavecchia

E’ una calda sera di agosto quella che ci vede, insieme ad alcuni simpatizzanti, in visita presso la Macchina del Tempo, progetto inedito a cura di Roberta Galletta, divulgatrice storica

14 maggio, Anniversario dei bombardamenti anglo-americani su Civitavecchia

Il Comitato ha deposto un omaggio floreale presso il Monumento alle Vittime civili dei Bombardamenti, partecipando alla cerimonia ufficiale insieme alle autorità locali per ricordare quanti hanno perso la vita durante la 1° incursione aerea alleata.

29 giugno 2021

Antoine de Saint-Exupèry: Conosco solo i diritti del tempio, che dà un significato alle pietre.

 


Tuttavia tu chiedi: <<Dove inizia e dove termina la schiavitù? Dove inizia e dove termina l'universale? Dove iniziano i diritti dell'uomo? Perché io conosco i diritti del tempio che dà significato alle pietre e i diritti dell'impero che dà un significato agli uomini e i diritti del poema che dà un significato alle parole. Ma non riconosco i diritti delle pietre ai danni del tempio né i diritti delle parole ai danni del poema né i diritti dell'uomo ai danni dell'impero>>.
   Non c'è egoismo vero ma mutilazione. E quel tale che se ne va tutto solo dicendo: <<Io, io, io...>>, è come assente dal regno. Così la pietra fuori del tempio o la parola arida fuori del poema o quel frammento di carne che non fa più parte di un corpo.

   Qualcuno disse a mio padre: << Ma io posso sopprimere gli imperi e unire gli uomini in un solo tempio, e così essi ricevono il loro significato da un tempio più vasto >>.

   << Tu non capisci niente >>, rispose mio padre.  << Queste pietre formano un braccio e vi acquistano un loro significato. Altre formano un collo e altre ancora un'ala. Ma tutte insieme compongono un angelo di pietra. Altre pietre insieme compongono un'ogiva. Altre insieme una colonna. Ed ora se prendi questi angeli di pietra, queste ogive e queste colonne, tutti insieme compongono un tempio. Ed ora se prendi tutti i templi, essi formano la città santa che guiderà  la tua marcia nel deserto. E tu pretendi che invece di sottomettere le pietre al braccio, al collo e all'ala d'una statua, poi attraverso le statue al tempio, poi attraverso i templi alla città santa, sia più conveniente sottomettere subito le pietre a questa città santa facendone un grande mucchio uniforme, come se lo splendore della città santa, che è uno, non scaturisse proprio da questa diversità. [..]

   Il mio impero non ha alcun significato ed è senza vita, e neppure un esercito di soldati sull'attenti ha un significato, così come avviene della semplice città se non è altro che un ammasso di pietre ben allineate. Ma in un impero vi è innanzi tutto il tuo focolare. Poi i focolari formano una famiglia. Poi, le famiglie formano una tribù. Poi le tribù formano una provincia. Infine le province formano il mio impero. [..]
   Unificare, significa raggruppare meglio le diversità particolare, non superarle con un ordine vano >>.

(Antoine de Saint-Exupéry, Cittadella)

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25 giugno 2021

27 giugno, Cattedrale | Concerto-spettacolo per celebrare il Sommo Poeta


L’ensemble InCantus, in collaborazione con la compagnia teatrale Avanzi di scena, torna a cantare il 27 giugno alle ore 21:00 in Cattedrale in un concerto-spettacolo dal titolo “Amor che nella mente mi ragiona” per omaggiare i 700 anni dalla morte di Dante.

La sensibilizzazione e la promozione della cultura e dell’arte sono elementi centrali della mission dell’Ensemble InCantus. Doveroso quindi celebrare i 700 anni dalla morte del poeta stendardo del genio italiano nel mondo: Dante Alighieri. Le performance dell’Ensemble InCantus verranno intervallate da letture di alcuni versi del poeta eseguite dagli attori della compagnia teatrale “avanzi di scena” coinvolgendo il pubblico in una narrazione dell’autore proprio tramite le sue stesse parole. Si garantisce inoltre che l’evento si terrà in conformità alle misure di sicurezza anti-Covid attualmente in vigore.

Sono numerosi i riferimenti alla musica inseriti nella Divina Commedia, ed è proprio a partire da essi che è stato costituito il repertorio che l’Ensemble InCantus eseguirà il 27 giugno. Per farne qualche esempio “La gloriosa rota” di Mario Zuccante di cui il testo è tratto dal X canto del Paradiso; sempre nel X canto Dante incontra Tommaso D’Aquino, scrittore di diversi inni liturgici come “Lauda Sion” altro brano composto da Giovanni Pierluigi di Palestrina che verrà eseguito all’evento. Ancora nel II canto del Purgatorio alcune anime intonano il canto “In Exitu Israel de Aegypto” evento che riporta alla mente le esecuzioni di Casella di “Amor che nella mente mi ragiona”.

Proprio come Dante riprende riferimenti dalla musica per celebrare l’amore di Dio, in un viaggio che parte dalle sonorità discordanti e strazianti dell’Inferno, tramutate poi in una più uniforme musicalità dei canti gregoriani del Purgatorio, fino ad arrivare alla polifonia armonica e celestiale del Paradiso, l’Ensemble InCantus e Avanzi di scena si ripropongono attraverso la musica e la lettura di alcuni versi di celebrare il talento e la grandezza del poeta italiano evidenziandone non solo il suo contributo alla letteratura ma anche la sua influenza nel campo musicale.

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22 giugno 2021

Dal 10 luglio, Terme Taurine | Rassegna teatrale "Dal Mito alla Storia"

La Pro Loco di Civitavecchia metterà in scena presso il sito archeologico delle Terme Taurine la II Edizione della rassegna teatrale "Dal Mito alla Storia" con il contributo di ENEL come main sponsor e della Fondazione Ca.Ri.Civ.

Oltre al patrocinio del Comune.

La Direzione artistica è di Gino Saladini

Scenografie e costumi della Pro Loco cittadina realizzati dalla costumista storica Angela Tedesco

Primo appuntamento 10 luglio ore 21,30



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17 giugno 2021

Apollodoro di Damasco: l'architetto imperiale che progettò Centumcellae


Nessuno meglio di Ranuccio Bianchi Bandinelli ha saputo apportare un giudizio su Apollodoro: «Nella generale anonimità dell’arte di età romana è l’unica grande figura di artista che si riesca ad afferrare e certamente una delle maggiori dell’antichità». La sua visione architettonica di ampi spazi e spettacolari scenografie trovò attuazione in uno stile contraddistinto dall’unione dei princìpi della cultura siro-nabatea aggiornati alle tendenze edificative del mondo ellenistico e i tradizionali elementi strutturali italici.

Apollodoro nacque attorno il 60 d.C. a Damasco, in Siria, da una famiglia nabatea ivi insediata sicuramente nel periodo di dominazione della città da parte dei Nabatei tra l’età postaziaca e l’età claudiana. Pertanto il nome greco non deve indurre in inganno sulle origini etniche di Apollodoro che in principio avrebbe dovuto chiamarsi Abodat (in greco Obodes), molto diffuso presso i Nabatei i quali nel I secolo a.C. ebbero tre monarchi con questo nome. L’essere un nabateo parzialmente ellenizzato lo portò nel corso della sua vita a parlare un greco povero sotto il punto di vista lessicale e grammaticale. Un limite che lo stesso Apollodoro riconobbe nella prefazione dell’unica sua opera sino ad oggi pervenuta, la Poliorketicà (“Arte dell’assedio”), definendosi maldestro nel produrre un’efficace esposizione.

La stretta amicizia con Traiano dovette derivare o al tempo del soggiorno di questi in Siria (73-74 d.C.) o all’epoca del suo tribunato di legione (75-76 d.C.) o ancora quando il padre di Traiano ricoprì il governatorato della Siria in qualità di legatus Augusti pro prætore (76-77 d.C.). È quindi verosimile credere che il padre di Apollodoro fosse entrato nel novero delle clientele di Traiano padre.

Fu probabilmente Traiano, console ordinario nel 91 d.C., ad introdurre Apollodoro a Roma, forse nello stesso anno, per dare la possibilità al suo amico di essere coinvolto nel programma di rinnovamento edilizio voluto da Domiziano. Tra il 92 e il 96 d.C. Apollodoro si adoperò per la costruzione di un odeion nel Campo Marzio rammentata da Dione Cassio nella Historia Romana (LXIX 4, 1) e da Ammiano Marcellino nei Rerum gestarum libri (XVI 10, 14). Al periodo traianeo Dione Cassio (HR LXIX 4, 1) gli attribuisce un gymnasion (da identificare con le Terme sul Colle Oppio inaugurate il 22 giugno 109 d.C.) e un’agorà (cioè il Foro di Traiano costruito tra il 107-113 d.C.). Procopio di Cesarea nel De ædificis (IV 6, 11-13) ne ricorda la realizzazione del Ponte sul Danubio (103-105 d.C.) ben descritto da Dione (HR LXVIII 13, 1-2). 


Ponte sul Danubio

Al suo genio la ricerca moderna non esclude per questo periodo la committenza del Grande Fregio del Foro di Traiano poi inserito nell’Arco di Costantino, i Mercati, le Biblioteche, la Basilica Ulpia, il bacino esagonale di Portus (Fiumicino), il monumento commemorativo di Adamclisi (Tropaeum Traiani), gli archi di Benevento ed Ancona e la Colonna istoriata, tanto da meritarsi per quest’ultima da parte del Bandinelli il nome convenzionale di “Maestro delle imprese di Traiano”. Per l’età adrianea ad Apollodoro gli studiosi riconoscono con relativa sicurezza il palazzo degli horti Sallustiani, l’ambulacro elicoidale del Mausoleo di Adriano, il circus Hadriani (a Nord del Mausoleo), il Pantheon e il Tempio di Venere e Roma. Dall’Historia Augusta (Hadr. XIX 12-13) si è a conoscenza che Adriano affidò ad Apollodoro la progettazione, verosimilmente mai attuata, di una colossale statua della dèa Luna che nella piazza dell’anfiteatro Flavio avrebbe dovuto affiancare quella in bronzo dorato di Nerone in origine posta nel vestibolo della Domus Aurea e ora consacrata al dio Sole.

Arco di Traiano a Benevento


Le fonti fanno coincidere al principato di Adriano la caduta in disgrazia dell’architetto.
Sempre in Dione (HR LXIX 4, 2-5) s’individuano due antefatti del suo esilio e poi della sua morte. Il primo riguarda un alterco avuto tra i due circa delle opere che Apollodoro stava discutendo con Traiano. Intromessosi a sproposito, Adriano venne deriso e cacciato malamente da Apollodoro: «Vai a dipingere le zucche, di queste cose non sai nulla!». Il secondo concerne le critiche di Apollodoro rivolte all’imperatore dopo che questi gli aveva inviato il suo progetto del Tempio di Venere e Roma: «[…] per quanto riguardava il tempio, che avrebbe dovuto essere costruito su un luogo soprelevato e svuotato al di sotto, affinché avesse un maggior prospetto dall’alto sulla Via Sacra e potesse accogliere nelle cavità i macchinari, così che questi venissero assemblati di nascosto e condotti in teatro senza che nessuno se ne accorgesse; mentre per quanto riguardava le statue rispose che erano state realizzate troppo alte rispetto all’altezza della cella: “Infatti”, disse, “se le dee volessero alzarsi ed uscire, non potrebbero”. Avendogli Apollodoro scritto apertamente queste critiche, Adriano non solo si sdegnò, ma ne fu persino grandemente risentito, poiché era caduto in un errore irrimediabile, e non trattenendo più l’ira né il risentimento lo fece uccidere». Una “descrizione dei fatti” che illustrerebbe la crudeltà di Adriano e in particolare la sua gelosia verso gli intellettuali. Il condizionale è d’obbligo vista l’ostilità verso l’imperatore non solo di Dione ma anche di altre fonti quali Ammiano Marcellino (Rerum gest. XXX 9, 4), l’anonima Epitome de Caesaribus (XXXXV 5-6) e l’Historia Augusta (XV). Un’ostilità volta a screditare l’immagine di Adriano. Inoltre gli antefatti inerenti Apollodoro possono essere senza dubbio riconosciuti in realtà come meri artifici letterari (topoi). Una critica simile a quella mossa dal Damasceno sulle statue delle dee che non riescono ad alzarsi in piedi ed uscire dal tempio si ritrova nella Gheographiká (VIII 3, 30) di Strabone in riferimento alla statua criselefantina di Zeus nel Tempio di Olimpia. Mentre il modello narrativo impostato su esilio ed eliminazione fisica dovuti alla gelosia dell’imperatore si ritrova, ancora una volta, in Cassio Dione (HR LVII 21, 5-7) concernente una simile “misura” ai danni di uno sconosciuto architetto adottata da Tiberio, non a caso tra gli imperatori maggiormente denigrati dalla storiografia senatoria.

Se di conseguenza possono essere escluse la gelosia personale e la vendetta come motivi della messa a morte di Apollodoro, il riferimento dioneo (HR LXIX 4, 2) riguardo il suo essere «colpevole di qualcosa» rimane oscuro così come l’anno della morte che alcuni studiosi tendono a porre non prima del 135 d.C.


Bibliografia essenziale

R. Bianchi Bandinelli (1958), “Apollodoros di Damasco”, in Enciclopedia dell’arte antica, classica e orientale, I, Istituto della Enciclopedia italiana, Roma, pp. 474-480.

A. Galimberti (2007), Adriano e l’ideologia del principato, L’Erma di Bretschneider, Roma.

A. La Regina (2001), “Apollodoro di Damasco e le origini del Barocco”, in F. Festa Farina et al. (a cura di), Tra Damasco e Roma: l’architettura di Apollodoro nella cultura classica, L’Erma di Bretschneider, Roma, pp. 6-9.

F.M. Riso (2017), “Traiano, la famiglia, la corte. La figura di Apollodoro di Damasco e la Corte Imperiale”, in L. Ungaro et al. (a cura di), Traiano. Costruire l’Impero, creare l’Europa, De Luca Editori d’Arte, Roma, pp. 113-117.


Sull’autore, Fabio Meloni: Classe 1983, ha conseguito nel 2008 un Diploma di Laurea in Scienze Storiche con una tesi in Storia Romana presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Nel 2015 si è specializzato in Archeologia, sempre presso suddetto Ateneo, presentando una tesi in Antichità Romane. Da sempre appassionato di storia e in particolare della Storia di Roma e dei suoi molteplici aspetti, ha colto l’occasione di poter collaborare con lo staff di Renovatio Imperii per condividere con più persone possibili questa magnifica scienza umana che è la Storia.

Fonte: renovatioimperii.org










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16 giugno 2021

19 giugno, Museo Archeologico Nazionale | Giornate dell'Archeologia 2021

Il Museo Archeologico Nazionale di Civitavecchia partecipa alle Giornate dell'Archeologia 2021 con un evento speciale: una visita al museo con Gianni Currelli e i Tableaux Vivants ispirati alle opere e ai reperti del museo.

Vi aspettiamo Sabato 19 Giugno, dalle 17:30 alle 19:30!

Per informazioni: 0766/23604



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14 giugno 2021

Rielaborazione della peschiera romana della Mattonara


Ho rielaborato, con l'aiuto di Paint, una bella immagine che, in base ai ritrovamenti effettuati a Montelupo in Toscana, mostra il possibile aspetto interno di una villa rustica romana. Nel mio caso ho adattato l'immagine al sito della peschiera romana della Mattonara, facendola sembrare una villa marittima.  Di questa probabile villa, retrostante la peschiera, rimane solo qualche muretto essendo stato distrutto o spogliato tutto il resto. La residenza poggiava sul banco di pietra scaglia non lontano dalla buca di Nerone, già sede di antichissime capanne villanoviane e, accanto, anche di tombe etrusche.  Il livello del mare in 2000 anni si è notevolmente alzato per cui le parti superiori dei muretti (crepedini) che delimitano la peschiera e le vasche interne (scavate nella roccia) sono appena affioranti sulla superfice del mare come del resto tutte le altre peschiere esistenti lungo la nostra costa laziale. Queste peschiere hanno una notevole importanza, come ho mostrato in altri post, in quanto le saracinesche bucherellate che permettevano l'adduzione e lo scarico dell'acqua di mare si trovavano  a una profondità  tale che  la bassa marea lambiva il loro limite inferiore mentre quello superiore arrivava al livello di massima alta marea. Ciò ha permesso ai geologi e ricercatori di stabilire il livello medio del mare di 2000 anni fa. essendo stata minima in tutti questi anni la subsidenza geologica lungo la costa laziale.






Francesco Etna


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10 giugno 2021

13 Giugno - Visita guidata alla Ficoncella e ad Aquae Tauri in memoria di Odoardo Toti



Sono trascorsi pochi giorni da che il nostro caro dott. Odoardo Toti, fondatore e Presidente Onorario della Società Storica Civitavecchiese, ci ha lasciato. E' nostra intenzione commemorarlo con una serie di iniziative in suo onore e memoria.

La prima sarà domenica 13 giugno alle ore 9.30

con una passeggiata alla Ficoncella dove il nostro consigliere dott. Glauco Stracci, responsabile per l'archeologia, ci guiderà in un percorso storico all'interno del sito di Aquae Tauri ripulito con solerzia dalla nostra associazione da diversi anni.​ Dopo la visita al caldarium romano, chi vorrà potrà seguirci in una passeggiata esterna a campo aperto per visitare la villa di Sferracavallo, l'Ara della Ficoncella con le antiche cave.​

Il giro completo durerà due ore circa, la visita al caldarium una trentina di minuti.

Potete invitare anche amici stretti che hanno piacere di ricordare con noi il dott. Odoardo Toti.

L’appuntamento è fissato davanti le terme comunali della Ficoncella.​

Si prega trattandosi di un libero momento associativo di rispettare le regole di sicurezza del Covid19, di indossare scarpe e indumenti adeguati poichè ognuno risponde individualmente.

E' gradita la prenotazione​.

Saluti

Il Presidente Enrico Ciancarini e il Consiglio direttivo della Società Storica Civitavecchiese

P.S. troverete al punto di partenza i due bolletini editi dalla S.S.C.

riguardanti :

"AQUAE TAURI" e

" LE TERME, LA CASTELLINA e ALTRI RACCONTI" di Salvatore Bastianelli




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7 giugno 2021

Comunicato: Onoriamo l'esempio del Milite Ignoto


In occasione delle celebrazioni in tutto il Paese del centenario del Milite Ignoto, il Comitato 14 Maggio saluta l’iniziativa delle associazioni combattentistiche di Civitavecchia volta a conferire la cittadinanza onoraria alla figura del caduto dall’identità sconosciuta. 

Celebrare il Milite Ignoto, oltre a rendere omaggio a tutti i Caduti della Grande guerra, significa oggi onorare l’esempio dell’azione impersonale di quanti si sono donati per un ideale più grande che trascende il proprio tornaconto.

Il Comitato 14 Maggio si appella all’amministrazione locale affinché dia seguito a tale conferimento sul modello di quanto già fatto dal Comune di Santa Marinella. L’importante anniversario offre inoltre l’opportunità al Comune di una riprogettazione del Piazzale degli Eroi, oggi completamente sommerso dalle macchine posteggiate selvaggiamente che nascondono tanto il Monumento  ai Caduti quanto la facciata restaurata della chiesa del ghetto, rendendo inoltre difficoltoso il passaggio dei pedoni.

Il direttivo del Comitato 14 Maggio

 



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Comitato 10 Febbraio

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Movimento per la Vita - Civitavecchia