La nuova statua del bacio ci rappresenta nella memoria e nell'identità

Il posizionamento della statua “Il bacio della memoria di un porto” restituisce finalmente alla città un po’ di bellezza, di bontà e di giustizia

Incontro con il Sindaco per intitolare una piazza alle vittime dei bombardamenti

Il Comitato 14 Maggio ha avanzato una richiesta scritta di intitolare il piazzale compreso tra via Mazzini e Via Gorizia alle vittime civili dei bombardamenti anglo-americani

Anniversario della nascita dell'Optimus Princeps, il fondatore di Civitavecchia

Ogni nuovo Imperatore dopo Traiano veniva salutato dal Senato con l'augurio: possa tu essere più fortunato di Augusto e migliore di Traiano (Felicior Augusto, melior Traiano)

Recensione della nostra visita presso la Macchina del Tempo Civitavecchia

E’ una calda sera di agosto quella che ci vede, insieme ad alcuni simpatizzanti, in visita presso la Macchina del Tempo, progetto inedito a cura di Roberta Galletta, divulgatrice storica

14 maggio, Anniversario dei bombardamenti anglo-americani su Civitavecchia

Il Comitato ha deposto un omaggio floreale presso il Monumento alle Vittime civili dei Bombardamenti, partecipando alla cerimonia ufficiale insieme alle autorità locali per ricordare quanti hanno perso la vita durante la 1° incursione aerea alleata.

29 settembre 2018

Comunicato | Ridiamo centralità al Monumento alle Vittime dei Bombardamenti!

Il 28 settembre si è svolto il Consiglio Comunale nell'ambito del quale è stata discussa anche la mozione promossa dal Comitato 14 Maggio e presentata dalla consigliere Alessandra Ricetti, denominata "Spostamento monumento vittime caduti dei bombardamenti".

La mozione chiedeva e sottolineava la necessità di restituire decoro, centralità e quindi dignità al Monumento alle Vittime dei Bombardamenti mediante il suo spostamento in piazza Santa Maria. La premessa della richiesta era che la collocazione attuale del monumento favorisce in una certa misura la sua marginalizzazione annullando la sua funzione di ricordare una data e degli eventi tragici nella storia della città ovvero i bombardamenti anglo-americani riversatisi a partire dal 14 maggio 1943 sui civili e il patrimonio culturale e architettonico di Civitavecchia. 

Il Comitato 14 Maggio comunica che la mozione in oggetto è stata respinta dagli esponenti della maggioranza del Consiglio comunale con la motivazione principale secondo la quale <<la collocazione fa parte del significato stesso del monumento>> riferendosi al fatto che la maggior parte delle vittime sarebbero state trovate in quella zona. A tal proposito il Comitato 14 Maggio segnala che in realtà il maggior numero di vittime, stando a fonti storiche, furono registrate nel porto. La maggioranza poliica, tuttavia, mediante il consigliere Salvatore Cardinale ha avanzato una controproposta volta a togliere il parcheggio antistante il monumento e migliorare così l’area.

Il Comitato 14 Maggio, pur rammaricandosi della bocciatura della mozione, apprezza l’iniziativa del consigliere Cardinale volta a riqualificare l’area intorno al monumento. Se è vero infatti che la collocazione fa parte del significato stesso del Monumento allora la proposta del consigliere Cardinale assume una ulteriore valenza e urgenza e auspichiamo che venga attuata il prima possibile. A tal riguardo, il Comitato 14 Maggio comunica la disponibilità nell'offrire tutta la sua collaborazione.

Comitato 14 Maggio

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22 settembre 2018

Equinozio d'autunno | E' l'ora della semina


Il caldo e le giornate di Sole lasciano il posto al primo freddo e alle fitte piogge autunnali. La natura cambia aspetto: arriva la stagione della semina, le giornate si abbreviano, il buio cala e il Sole si ritira. Con esso i colori cambiano: non più quelli sfavillanti della primavera o l’intensità di quelli estivi, le foglie si fanno rosse, marroni e di altre mille tonalità, danno un segno distintivo a questo periodo dell’anno. Tra il grigiore della città ed il clima piatto quasi non ci si accorge del cambiamento: basta un’uscita in montagna, dove tutto ha forma originale e originaria, per rendersi conto della diversità tra i vari momenti.

Come il ciclo solare prevede momenti in cui il sole è al suo massimo splendore e si manifesta in tutta la sua forza come nel Solstizio d’Estate, così nel periodo dell’Equinozio esso si ritira lentamente, per poi risplendere e tornare vittorioso nel magico momento del Solstizio d’Inverno. Equinozio: le ore di luce si equivalgono a quelle delle tenebre. E’ in quello d’autunno che le civiltà tradizionali seguivano il ritmo cosmico dettato dal Sole, in analogia con il contadino che getta il seme nel campo che donerà i suoi frutti. Come lui anche l’uomo d’oggi, se capace di seminare bene in sé stesso, vedrà il fiorire di buoni frutti nel periodo adatto. E’ così che si attendeva la nuova “nascita” del Sole, pronto a dare luce nella vittoria del “Natalis Solis Invicti”. L’autunno, in termini cosmici corrisponde al tramonto (Ovest) e, più in generale, all’età nella quale viviamo, denominata Kali-Yuga o età del ferro, “dove predominano l’ingiustizia, la morte e il dolore. In questa fase ‘fa da re’ il potere economico, l’uomo è impegnato esclusivamente alla ricerca del ‘benessere a tutti i costi’, dimenticando il suo rapporto con il divino. (…) La funzione regale, presente e naturale nell’età dell’Oro, ora si è ritirata e non è più manifesta.” [1]

In questo periodo, “ciò che era visibile ora torna a nascondersi e progressivamente si avvicina la stagione oscura e fredda. In questo periodo, non a caso, si celebra la ricorrenza dei morti (…). La luce dell’essere si ritrae dall’esterno, come se vi fosse una lenta morte che avvolge tutta la Natura.” [2]

Ed allora il destino di chi vuole rimanere in piedi è quello di fare luce tra le tenebre, di essere lui stesso luce tra il buio che cala. Non vi è più segno del ritmo solare, nelle città è impossibile vedere un tramonto o un’alba, le stelle non guidano più i navigatori in mezzo al mare e le città sono piene di luci artificiali, come ad esorcizzare la notte.

E’ qui che deve affermarsi l’eroe, armato di spada e fiaccola, la prima per combattere il nemico, l’altra per simboleggiare la veglia durante la notte. In questo momento, più che mai, vige l’ordine: restare in piedi su di un mondo di rovine! L’ora in cui il militante della Tradizione prende su di sé le responsabilità ed è pronto a testimoniare che il principio luminoso è solo sopito, ed è pronto a risplendere. Contro ogni tenebra dello spirito.

[1] Raido, Il mondo della Tradizione, Quaderno n. 1, 1997, Roma
[2] Raido, ibidem

Fonte: Centro Studi Aurhelio (via at.com)
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Comitato 10 Febbraio

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Movimento per la Vita - Civitavecchia