La nuova statua del bacio ci rappresenta nella memoria e nell'identità

Il posizionamento della statua “Il bacio della memoria di un porto” restituisce finalmente alla città un po’ di bellezza, di bontà e di giustizia

Incontro con il Sindaco per intitolare una piazza alle vittime dei bombardamenti

Il Comitato 14 Maggio ha avanzato una richiesta scritta di intitolare il piazzale compreso tra via Mazzini e Via Gorizia alle vittime civili dei bombardamenti anglo-americani

Anniversario della nascita dell'Optimus Princeps, il fondatore di Civitavecchia

Ogni nuovo Imperatore dopo Traiano veniva salutato dal Senato con l'augurio: possa tu essere più fortunato di Augusto e migliore di Traiano (Felicior Augusto, melior Traiano)

Recensione della nostra visita presso la Macchina del Tempo Civitavecchia

E’ una calda sera di agosto quella che ci vede, insieme ad alcuni simpatizzanti, in visita presso la Macchina del Tempo, progetto inedito a cura di Roberta Galletta, divulgatrice storica

14 maggio, Anniversario dei bombardamenti anglo-americani su Civitavecchia

Il Comitato ha deposto un omaggio floreale presso il Monumento alle Vittime civili dei Bombardamenti, partecipando alla cerimonia ufficiale insieme alle autorità locali per ricordare quanti hanno perso la vita durante la 1° incursione aerea alleata.

21 aprile 2017

Programma degli eventi in onore di Santa Fermina, patrona di Civitavecchia

E' stato reso pubblico il programma per l’edizione 2017 della Festa di Santa Fermina, Patrona di Civitavecchia e di Amelia e protettrice dei naviganti. Un programma ricco di eventi, tornei, giochi e concerti in onore della Santa protettrice della città, volto a rinforzare la vita comunitaria, il legame con la città ma sopratutto con il Sacro mediante l'esempio della vita e condotta di Santa Fermina.


La Storia:

Santa Fermina (o Santa Firmina, è equivalente) è il Santo Patrono dei Naviganti, di Amelia e di Civitavecchia. Ad Amelia la si festeggia il 24 Novembre di ogni anno. 

Fermina nacque a Roma nel nel 272 d.C., figlia di Calpurnio Pisone, prefetto della Città Eterna. Convertitasi al cristianesimo giovanissima, a 15 anni dovette fuggire per scampare alla persecuzione dei cristiani da parte degli imperatori Diocleziano e Massimiano. Si imbarcò lungo il Tevere per arrivare a Centumcellae (l'odierna Civitavecchia). Durante la navigazione si imbatté in una violentissima tempesta, e leggenda vuole che fu lei, inginocchiandosi e pregando Dio, a calmarla. I marinai che assistettero al prodigio la dichiarano subito santa, protettrice dei naviganti. E Patrona di Civitavecchia.

A Centumcellae rimase due anni in una grotta, che porta il suo nome (dove oggi sorge Forte Michelangelo), e predicò il Vangelo nel porto.

Rimessasi in viaggio, arrivò ad Amelia (TR), precisamente in località Luchiano, dove fu sorpresa dalla persecuzione e martirizzata. La sua fede fu così incrollabile che convertì uno dei suo carnefici, Olimpiade, che diventerà anche lui Patrono di Amelia. Morì il 24 Novembre del 304, ed i suoi resti vennero prima seppelliti in gran segreto dai cristiani di Amelia, poi ritrovati nell'870 e deposti nella Cattedrale tra i colli amerini. Il 28 Aprile del 1647 il Vescovo di Amelia donò alcune reliquie alla Chiesa Cattedrale di Civitavecchia, e da allora nel porto laziale viene festeggiata questo giorno ogni anno.

Ancora oggi, grazie a Fermina, Amelia e Civitavecchia sono gemellate, ed ogni anno, tramite le staffette podistiche di S. Fermina, di 107 Km, Amelia - Civitavecchia (28 Aprile) e Civitavecchia - Amelia (24 Novembre), si "scambiano" la fiaccola che accenderà i ceri votivi.





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20 aprile 2017

21 Aprile | Roma e la Tradizione

Rubens, Romolo e Remo, Roma, Musei capitolini
Di seguito, in occasione del Natale di Roma, un interessantissimo articolo sul Mito della Città eterna.

Il mito del Natale di Roma con le sue particolari vicende offre alcuni spunti di riflessione.

La Tradizione Romana è innanzitutto la manifestazione particolare della Tradizione Primordiale, non è archeologia o letteratura, non è l’oggetto di studi accademici da parte di storici delle religioni, ma è una realtà Eterna e Universale.

Attraverso Roma ci si può collegare alla Tradizione, si può farla vivere e renderla attuale in ogni luogo e in ogni tempo. Perché oltre ad una Roma che è “morta”, fatta di rovine e di arte nei musei, esiste una Roma che è vita, esempio e insegnamento perenne. Questa Roma mantiene intatta tutta la sua forza rivoluzionaria, ovvero la possibilità per l’uomo di ritornare alle origini e di rifondare il collegamento con la realtà sacra.

Romolo e Remo, al pari delle coppie di gemelli divini presenti in tutta la mitologia delle civiltà indoeuropee, sono nati dall’unione del dio Marte con la vestale Rea Silvia, per significare che nella persona è presente una natura divina e immortale  e una natura umana e mortale. Entrambi sono i due volti di una stessa realtà: da una parte, Romolo, l’eroe che supera la prova e che restaura l’Ordine sacro, dall’altra, Remo, il titano che la stessa prova fallisce per mancanza di qualificazione.

I due gemelli rappresentano la lotta tra Spirito e materia, tra Universale e individuale, tra Ordine e disordine, tra luce e tenebra, tra legge e trasgressione, tra disciplina e devianza. È il confronto tra la Tradizione, espressione della Verità e della Giustizia, di contro alla Sovversione, espressione della menzogna e della sopraffazione.

La vicenda di Romolo e Remo è la vicenda dell’uomo stesso. Romolo è l’elemento spirituale che ha fondato dentro di sé l’Ordine divino, colui che ha dato una regola e segnato un limite. Remo, al contrario, rappresenta la parte umana, o se si vuole animale dell’uomo, la sua sostanza vitale fatta di passioni, istinti,  paure, desideri, sentimenti, incapace a darsi una disciplina.

La sua ribellione è lo slancio vitale proprio dell’elemento umano, l’atto sacrilego che non conosce regola; per questo, una volta oltrepassato il limite, Romolo inflessibile lo punisce con la morte. Romolo – il Sé – elemento spirituale, è gerarchicamente superiore a Remo – l’io – l’elemento umano, quindi è legittimato ad agire – fondare Roma – e a punire i colpevoli, per ristabilire l’Ordine – l’Imperium.

Testimoniare allora non è un esercizio intellettuale o un’operazione di carattere storico, ma una precisa volontà di affermazione: è necessario rifondare Roma nel nostro cuore! E per fare questo dobbiamo tracciare un solco ed uccidere il Remo che è in noi, l’elemento individualistico ed egoistico che ci impedisce di essere liberi e veramente romani. Solo così, nella lotta quotidiana del Sé e dell’io, con l’uccisione della parte egocentrica, arbitraria e soggettiva, al di là di tempo e di spazio, noi fondiamo Roma nella nostra esistenza.

Ricordandoci sempre che Roma ebbe tra le sue divinità tutelari oltre a Marte anche Venere, l’uno dio della guerra l’altro dio dell’amore. La guerra, quella che condurremo per uccidere Remo e rifondare Roma, quella che ogni giorno ritroviamo laddove è necessario avere coraggio per essere giusti, leali, fedeli  e pronti al sacrificio; l’amore, quello per l’Idea e la propria comunità, quello per una scelta che ogni giorno siam pronti a rinnovare

Roma Orma Amor, Roma impronta di Amore: seguendo l’esempio di Roma si realizza l’Amore, il Sacro. Questa è la missione di Roma, mettere ordine dove regna il caos. Questa è la nostra sfida e la nostra scelta: rettificarci, fare della nostra vita una’azione sacra – un sacrum facere – fondare in noi l’Universalità di Roma, mettendo a  tacere la parte ribelle, caotica e bestiale. Solo sconfiggendo il nostro “ego” saremo in grado di attualizzare nel momento presente la forza rivoluzionaria di Roma, solo elevandoci ad una visione spirituale e sacra sapremo far rivivere nel tempo presente Roma, solo incanalando la tensione nell’azione sacra saremo in grado di porre a fondamento il mistero sacro dell’universalità di Roma.

Fonte: azionetradizionale.com
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Palio Marinaro di Civitavecchia - 2017


Nella splendida cornice del Porto Storico di Civitavecchia parte la 35esima edizione del Palio Marinaro di Santa Fermina che si concluderà il 28 aprile 2016, giorno di Santa Fermina patrona di Civitavecchia.

COS'E' IL PALIO MARINARO DI CIVITAVECCHIA
Il Palio Marinaro di Civitavecchia è organizzato ogni anno dall'Associazione Mare Nostrum 2000 in collaborazione con diversi partner e realtà del territorio. Si concretizza in due momenti dell'anno molto importanti per la città: il 28 aprile durante i festeggiamenti di Santa Fermina e durante il Natale di Civitavecchia (15 agosto).

L'evento consiste in una regata di velocità di canottaggio con lance a sedile fisso, in equipe "quattro con" - che gli equipaggi effettuano durante i giorni di festa per la patrona - in rappresentanza degli 8 Rioni Storici di Civitavecchia.

Il 15 agosto di ogni anno invece avviene la rievocazione storica in memoria dei pescatori di Centumcellae che nell'813 DC lanciarono l'allarme alla popolazione dell'arrivo della flotta saracena.


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Ferrovie fantasma, il caso della Civitavecchia-Orte | Reportage SkyTG24

Ulteriori informazioni inerenti la ferrovia Civitavecchia - Orte sono reperibili sulla pagina facebook del Comitato che si batte per la riapertura della vecchia tratta ferroviaria.
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18 aprile 2017

Una ciclabile continua da Ventimiglia fino a Civitavecchia

Dalla Francia sino alle porte della Capitale, 1200 km di pedalata "sicura" fra le bellezze di Italia. Un sogno per gli appassionati delle due ruote: una ciclabile continua da Ventimiglia fino a Civitavecchia che, se le promesse saranno mantenute, potrebbe presto diventare realtà. Oggi è infatti andata in scena l'importante tappa di un lungo percorso per la realizzazione del progetto  "Ciclovia Tirrenica" e a Firenze gli assessori di Liguria, Toscana e Lazio hanno firmato il protocollo d'intesa del progetto che coinvolgerà 11 province italiane.

Obiettivo, la realizzazione di una ciclopista che attraversi luoghi suggestivi (e turistici) come il parco Beigua, quello delle Cinque Terre, il lungomare toscano con vista Apuane, la costa degli Etruschi sino ad arrivare a Civitavecchia.  Cento milioni a Regione per un totale di 300milioni di euro di progetto finanziati con fondi definiti nella Legge di Stabilità e  fondi europei.

Delle tre regioni per ora la Toscana e la Liguria - quest'ultima con il 60% di tratti già completati o avviati e 400 km di pista - sono quelle che hanno già avviato la maggior parte delle procedure mentre il Lazio, ultima annessa al progetto, rincorre per completarle a stretto giro. 


"Questo atto - spiega l'assessore Fabio Refrigeri della Regione Lazio - mette insieme non solo 1200 km di ciclovia, ma anche tre Regioni, tre storie, tre paesaggi che vengono unite da una modalità di viaggio, la bici, che è importante anche per la valorizzazione di una modalità diversa di apprezzare i nostri territori. 

Questa ciclovia avrà anche contatti con le ulteriori vie ciclabili presenti nelle regioni e questo rappresenta una grande opportunità. Nella parte del Lazio avremo la risalita su Roma e Fiumicino attraverso le due aree protette di Focene e la riserva del litorale fino ad arrivare sul Tevere. Speriamo che questo nostro progetto, la cui progettazione è in parte già avanzata, possa avere il finanziamento del Mit". 

Per la Liguria, dice l'assessore Giacomo Raul Giampredone della Liguria, "è un progetto che ha un obiettivo in più, quello di poter collegare tutta la regione, da Ventimiglia  a Sarzana. Certamente esserci riuniti potrà dare valore aggiunto al progetto e con questo auspicio ci rivolgiamo al Governo. Oggi è sicuramente una bella giornata per Liguria, Toscana e Lazio, mi auguro che la fine di un percorso ideale si possa raggiungere entro il 2020". 

Se realizzata, la nuova ciclovia non solo soddisferà per 1200 km le esigenze di cicloamatori e turisti, ma sarà anche inserita e intersecata in altri importanti itinerari europei come Eurovelo 8 Mediterranea e Eurovelo 5 Francigena, o il Grande Raccordo Anulare in Bici, ma anche Cilovia degli Appennini o ciclovia Salaria e tante altre. 

Al momento va ricordato che fra i percorsi Fiab Bicitalia, esiste già una ciclovia chiamata  Tirrenica, la B16: questa però parte da Verona e arriva fino al confine fra Lazio e Toscana e sarà dunque "integrata" con i nuovi tratti.

Legambiente, vicina ai temi della mobilità sostenibile, plaude al nuovo progetto che - per Santo Grammatico, presidente Legambiente Liguria – rappresenterà "un’opportunità imperdibile per le aree attraversate, poiché favorirà lo sviluppo, incrementando il turismo sostenibile e destagionalizzando le presenze, che sicuramente affluirebbero da tutta Europa”. Allo stesso tempo, però, avverte: "Solo collaborando con le associazioni  sarà possibile concretizzare nel più breve tempo possibile un itinerario dall’incredibile valore storico, culturale e naturalistico".

I tracciati

LIGURIA - Circa 460 km tra i Balzi Rossi, Ventimiglia, Albenga e Luni, parchi quali il Parco Nazionale delle Cinque Terre e quello regionale di Monte Marcello Magra. Il percorso attraversa tre siti Unesco: Beigua Geopark, Centro storico di Genova e Cinque Terre.

TOSCANA - In tutto 560 chilometri, compresi collegamenti multimodali con stazioni ferroviarie e porti, tra cui Piombino che permetterà l'approdo all'Isola d'Elba. Tra i luoghi di interesse toccati ci saranno Populonia, i borghi toscani, la Versilia, la Costa degli Etruschi, Pisa, il Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano e quelli regionali di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli e della Maremma.

LAZIO - Più breve, 200 chilometri, il percorso laziale attraverserà Tarquinia, borghi caratteristici e aree naturali protette come la Riserva Statale del Litorale Romano e il Monumento naturale Palude di Torre Flavia.

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12 aprile 2017

Pasqua d'Uovo

Una volta la Domenica di Resurrezione si chiamava «Pasqua d’uovo»: in molte cattedrali, al giovedì santo, si deponeva un uovo di struzzo nel sepolcro rituale insieme con l’Eucarestia e lo si ritirava il giorno di Pasqua cantando: «Surrexit Dominus vere: alleluia!». L’uovo dunque è il simbolo del Cristo risorto e della speranza nella futura resurrezione dei fedeli in Lui. D’altronde, in ogni tradizione l’uovo è simbolo di nascita e di rinascita. «Omne vivum ex ovo», dice un proverbio.

Ma l’uovo, che nasce da una vita e dà origine a una nuova vita, è anche il simbolo universale del rinnovamento periodico della natura; è quindi adatto per simboleggiare il rinnovamento dell’anno astrologico all’equinozio di primavera. Mangiare uova significava pertanto augurarsi un buon anno nuovo. Tutti questi simbolismi sono stati cristianizzati alla luce del Prologo del Vangelo di Giovanni che diceva: «In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste».

Fu dunque facile immaginare l’uovo cosmico come simbolo del Cristo. Ma il Cristo è anche colui che muore e risorge; sicché l’uovo come un sepolcro in cui si prepara una nuova vita destinata a venire alla luce non poteva non ispirare ai primi cristiani anche il simbolo della Resurrezione. Per questo motivo nelle tombe dei martiri, a Roma, si sono ritrovate uova di marmo: come ad esempio nei sepolcri di santa Balbina e di santa Teodora. Da tutto ciò è nata l’usanza dell’uovo pasquale come simbolo della Resurrezione del Cristo tant’è vero che un tempo al Sabato santo i parroci benedivano le uova bollite e colorate che si sarebbero mangiate la domenica. Già nel secolo XII in molti paesi europei si usava donare uova benedette mentre la nobiltà si scambiava uova d’argento o d’oro, abbellite di gemme perle e smalti. Più tardi nascerà l’usanza di celare nell’uovo di Pasqua una sorpresa. Nel secolo XVI viene offerto a Francesco I, re di Francia, un guscio d’uovo che contiene un’incisione in legno raffigurante la Passione. L’usanza si diffuse rapidamente nella Francia del re Sole al quale i cortigiani donavano uova raffinate la domenica di Pasqua: i maggiori pittori dell’epoca le dipingevano amorevolmente.

Nel Settecento Luigi XV donò a Madame du Barry un grande uovo decorato che conteneva una statuina di Cupido creata dall’orafo di corte. Oggi la tradizione di colorare e donare uova benedette, viva in tutta la cristianità, è sopravvissuta secolarizzata nelle torte pasquali con uova sode, nelle uova di cioccolato industriali e in limitate comunità come a Piana di Albanesi, in provincia di Palermo, dove si distribuiscono in tutte le case delle uova dipinte di giallo o di rosso che sono state benedette in chiesa.

Ma nella cristianità ortodossa, al contrario dell’Occidente, il significato sacrale connesso al dono dell’uovo non è mai tramontato. In Russia si chiama pysanky, dal verbo “pysaty“, “scrivere”, perché sul guscio autentico oppure di legno si tracciano simboli la sera del sabato: la decorazione avviene in silenzio, a tratti interrotta dalle preghiere e dagli antichi canti. Probabilmente si tratta di un rito antichissimo collegato al risveglio primaverile, e poi cristianizzato. La mattina di Pasqua ogni famiglia porta in chiesa per la benedizione il suo cestino di uova dipinte, coperto da una salvietta rituale. Narra una leggenda ucraina che il demonio è legato da una catena formata da tanti anelli quante sono le uova che vengono decorate nell’arco di dodici mesi.

di Alfredo Cattabiani

Fonte:azionetradizionale.com
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9 aprile 2017

11 Aprile | Concerto di Pasqua al Teatro Traiano

Concerto di Pasqua organizzato dalla Filarmonica di Civitavecchia, con musiche di Beethoven, Bach e Dvorak, magistralmente dirette dal Maestro Piero Caraba!
Ad ingresso gratuito, è possibile ritirare i coupon (fino ad esaurimento) martedi 11 aprile dalle ore 9 presso l'atrio della sala conferenze della biblioteca comunale, piazza Calamatta.


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