La nuova statua del bacio ci rappresenta nella memoria e nell'identità
Il posizionamento della statua “Il bacio della memoria di un porto” restituisce finalmente alla città un po’ di bellezza, di bontà e di giustizia
Incontro con il Sindaco per intitolare una piazza alle vittime dei bombardamenti
Il Comitato 14 Maggio ha avanzato una richiesta scritta di intitolare il piazzale compreso tra via Mazzini e Via Gorizia alle vittime civili dei bombardamenti anglo-americani
Anniversario della nascita dell'Optimus Princeps, il fondatore di Civitavecchia
Ogni nuovo Imperatore dopo Traiano veniva salutato dal Senato con l'augurio: possa tu essere più fortunato di Augusto e migliore di Traiano (Felicior Augusto, melior Traiano)
Recensione della nostra visita presso la Macchina del Tempo Civitavecchia
E’ una calda sera di agosto quella che ci vede, insieme ad alcuni simpatizzanti, in visita presso la Macchina del Tempo, progetto inedito a cura di Roberta Galletta, divulgatrice storica
14 maggio, Anniversario dei bombardamenti anglo-americani su Civitavecchia
Il Comitato ha deposto un omaggio floreale presso il Monumento alle Vittime civili dei Bombardamenti, partecipando alla cerimonia ufficiale insieme alle autorità locali per ricordare quanti hanno perso la vita durante la 1° incursione aerea alleata.
29 settembre 2020
29 settembre - San Michele Arcangelo | La preghiera di papa Leone XIII
28 settembre 2020
Lettera aperta al Sindaco Tedesco per il ripristino del cartello toponomastico in piazza Betlemme
L’intitolazione della piazza a Betlemme, avvenuta nel 2002 in presenza del compianto vescovo monsignor Gerolamo Grillo insieme all’allora rappresentante dell'Autorità palestinese in Italia, Nemer Hammad, fu un momento di festa per Civitavecchia mediante il quale la nostra cittadinanza ebbe ad esprimere la sua vicinanza nei confronti del popolo palestinese in occasione della fine dell’assedio della Basilica della Natività, luogo di nascita del Nostro Signore Gesù Cristo.
Con il passare degli anni il cartello toponomastico non ha superato la prova del logoramento ad opera degli agenti atmosferici facendo sì che oggi la piazza si trovi senza l’apposita indicazione
Ci rivolgiamo dunque a Lei Sig. Sindaco, perché voglia sollecitare, attraverso la Sua autorità chi di dovere affinché ripristini il cartello toponomastico di Piazzetta Betlemme, simbolo dell’amicizia tra la nostra città e Betlemme, alla quale siamo legati da 22 anni da un gemellaggio, oggetto annuale di celebrazione da parte della Diocesi di Civitavecchia - Tarquinia insieme alla Comunità Mondo Nuovo.
Il Comitato 14 Maggio offre la propria disponibilità, qualora sia gradita, a realizzare a proprie spese un’apposita targa che doneremo al Comune affinché venga installata nella piazzetta secondo le norme vigenti.
Grazie all'apposito cartello, con eventuale targa celebrativa che ne indichi le circostanze della denominazione, Piazzetta Betlemme recupererebbe, oltre ad una dovuta e corrispondente segnaletica toponomastica, la valenza simbolica originaria avente la funzione di ricordare la fratellanza tra Civitavecchia e Betlemme ma soprattutto di mantenere la nostra parola come città di fronte alle autorità palestinesi insieme alle quali quest’area è stata inaugurata.
Con osservanza,
Il direttivo del Comitato 14 Maggio
22 settembre 2020
22 settembre, Equinozio d'Autunno | E' il tempo della semina
(www.centrostudilaruna.it). La morte annuale della natura e il risveglio delle forze interiori di volontà si bilanciano nell’Equinozio d’Autunno. Esso segna un’inversione di polarità nella manifestazione delle forze divine, che nei mesi precedenti si erano espresse principalmente nelle forme della natura, nella luce trionfante del giorno e che ora incominciano a pervadere la libera volontà dell’uomo. Quando la luce del mondo declina, l’uomo inizia a percepire sé stesso come portatore di una luce invisibile, non soggetta a tramonto. In tal senso il “dramma spirituale” dell’equinozio ricapitola e sintetizza la vicenda della storia sulla Terra: fine dell’età dell’oro, oscuramento del divino nella natura, sorgere dell’autocoscienza, senso individuale di solitudine cosmica e di responsabilità.
Quel sentimento di malinconia, suggerito dalle foglie che ingialliscono e cadono, deve essere energicamente bandito. La nostalgia del passato, il lamento “tradizionalista” non si addicono all’uomo nobile (all’arya”): egli sa che nel cosmo ciò che declina e muore è bilanciato secondo giustizia da ciò che sorge e si afferma. Nell’equinozio di autunno si celebra l’affermazione della volontà, la capacità “faustiana” di porsi obiettivi e di perseguirli.
L’elemento alchemico dell’autunno è il Ferro: al ferro materiale che ha forgiato la nostra civiltà tecno-industriale deve corrispondere il ferro spirituale della volontà, concretamente – e razionalmente – esercitata.
Gli Dei benedicono l’azione concreta, la volontà che si afferma in progetti ben definiti o che si volge alla formazione di sé (alla Bildung).
In autunno, gli spiriti di natura fanno ritorno alla Terra. Riaspirati alle radici del terreno si sottopongono alle forze della gravità. La festa d’estate svanisce, ma nell’animo dell’uomo libero non vi è spazio per la malinconia.
Quando la natura si spegne bisogna volgersi alla coscienza di sé. La festa dell’equinozio che apre l’autunno è la festa dell’autocoscienza forte e libera, è la festa dell’iniziativa piena di energia, della liberazione da ogni timore e da ogni condizionamento dell’animo. Quando la natura esteriore si spegne e la vegetazione appassisce, cresce in compenso tutto ciò che si lega all’iniziativa interiore. Forze di volontà si liberano, l’Anima del Mondo esorta l’individuo a diventare più coraggioso.
Nel giorno dell’equinozio si celebra la festa del forte volere. Al culmine dell’estate erano divenuti visibili i grandi stormi meteoritici che contengono il ferro cosmico. Quel ferro piovuto dal cielo in direzione della terra contiene l’arma degli Dei contro il drago-Ahrimane che vuole rubare agli uomini la luce animica, avvincendoli tra le sue spire. Allora il sangue umano si pervade di ferro: milioni di sfavillanti meteore turbinano nel sangue donando all’organismo l’energia per combattere ogni paura, ogni terrore, ogni forma degradante di odio. Come il volto dell’uomo quando corre diventa rosso vermiglio, così il corpo sottile dell’uomo irradiato di ferro cosmico comincia a emanare energia.
Nelle antiche mitologie ricorrono figure di divinità solari, giovani divinità dorate che abbattono un drago o un serpente che sale dalle viscere della terra. Quando le giornate di autunno si rabbuiano e si rinfrescano, quando cadono le foglie e le prime piogge, evoca nella fantasia queste figure divine mentre abbattono il drago: esse sono il simbolo della autocoscienza vittoriosa, che si sveglia dal sonno dell’estate, pronta a realizzare con decisione i propri obiettivi.
Si immagini il drago, il cui corpo è formato dalle correnti sulfuree che salgono dalla terra accaldata d’estate: queste correnti gialle e azzurrognole formano le squame, le placche, le spire del drago. Ma ecco sul drago librarsi il dio dal volto di sole: egli brandisce la spada, in una atmosfera satura di saettanti stormi meteoritici. In virtù della luce dorata irradiante dal cuore del dio le meteoriti si fondono in una spada di ferro, che penetra nel corpo dell’antico serpente e lo distrugge. Alimenta con l’immaginazione la corrente che scorre dalla testa verso l’organismo, verso il basso: come uno stormo di meteoriti dal cielo stellato piove sulla terra, così una cascata di energia si riversa dal capo al cuore e seguendo le vie del sangue giunge agli organi e agli arti. Ovviamente all’immaginazione deve accompagnarsi l’azione: se qualcosa è in disordine deve essere ordinato, se qualcosa era stato lasciato in sospeso ora deve essere portato a termine, se qualche timore irretisce il nostro animo bisogna mettersi alla prova e con accortezza superare il timore, se ancora qualche fede, qualche credenza domina l’anima è tempo di dissolverla con la forza della razionalità, se qualche malumore aveva offuscato il rapporto con una persona è tempo di chiarire le cose con cordialità e amore. Così, agendo con energia, si onora lo Spirito dell’Autunno, tanto simile all’Arcangelo Solare venerato dagli antichi Persiani.
Tutta la nostra civiltà è costruita col ferro. Da quando i nostri antenati irruppero da Nord sui loro carri di battaglia brandendo asce di ferro, la nostra civiltà ha trasformato il volto della terra battendo il ferro, forgiando l’acciaio. Si pensi agli aerei che sfrecciano in cielo, ai ponti sospesi tra le sponde, alle strade ferrate, alle grandi navi. Grazie all’elemento del ferro si afferma il dominio della tecnica. Ma ciò che sulla terra si manifesta come ferro, nell’interiorità dell’uomo si esprime come volontà. Per questo si dice: “volontà di ferro”.
Nell’aria dell’autunno, quando le piogge spazzano via la sensualità dell’estate, si compie un processo alchemico: Ferro scaccia Zolfo. La corrente di ferro, fredda e metallica, che piove dal cielo smorza la corrente sulfurea che era fuoriuscita dalle viscere della terra nei mesi caldi d’estate. Respirando la fresca aria dell’autunno l’uomo prende parte a questo processo. Bisogna percepire questa corrente alchemica e alimentarla con la volontà. La divinità solare dallo sguardo metallico, col suo gesto indicante accompagna l’uomo nel cambio di stagione.
www.azionetradizionale.com (via Aurhelio - SM)
21 settembre 2020
E’ come guerriero che fai l’amore e come amante che fai la guerra
Non conosco nulla di veramente grande se non nel guerriero che depone le armi e culla il bambino, o nello sposo che fa la guerra.
Non si tratta di oscillare da una verità all'altra, non si tratta di una cosa valida soltanto per un determinato tempo. Ma di due verità che non hanno valore se non congiunte. E’ come guerriero che fai l’amore e come amante che fai la guerra.
Antoine de Saint-Exupéry, Cittadella
Foto: Angelo Lazzari (via Osteria della memoria - Società Storica Civitavecchiese), Bacio della memoria di un porto, Civitavecchia.
18 settembre 2020
Comunicato: 18 settembre | Nasceva l'Imperatore Traiano, il fondatore di Civitavecchia
Il direttivo del Comitato 14 Maggio
15 settembre 2020
Comunicato: La nuova statua del bacio ci piace!
La nuova statua “del bacio” ci spinge necessariamente ad un confronto con la precedente opera, posizionata presso la marina nel 2011, denominata “resa incondizionata” o “bacio del mare”, la cui collocazione e successiva rimozione non hanno mai smesso di far discutere spingendoci al contempo a interrogarci su che cosa sia l’arte.
Una volta il compito dell'arte era quello di offrire cibo per la mente ed elevazione spirituale in un tempo in cui la bellezza era considerata un valore alla pari della giustizia e della bontà.
Il “bacio del mare” o “resa incondizionata” era una statua in stile pop art, ispirata alla foto di un marinaio statunitense nell'atto di baciare una infermiera durante i festeggiamenti della fine della guerra a New York. Posizionare una tale rappresentazione sul lungomare di Civitavecchia, non solo deturpava la vista del Forte Michelangelo, era un oltraggio alla memoria della città che vide centinaia di civili perdere la vita nelle incursioni americane nonché la distruzione del 90% del proprio patrimonio architettonico. La statua, in aggiunta, non era esente da costi per il bilancio comunale.
Come la precedente, dunque, anche la nuova statua del bacio raffigura un marinaio della Seconda Guerra Mondiale nell'atto di baciare una donna. A differenza della prima, però, questa narra non la vittoria di nazioni lontane ma rappresenta un omaggio alla nostra città, e al nostro intero Paese, raccontando il coraggio di chi dovette partire per compiere il proprio dovere lasciando indietro gli affetti. Inoltre, la nuova statua è stata creata non a spese del bilancio comunale ma sponsorizzata da privati. Insomma, la differenza ci sembra sostanziale da ogni punto di vista la si guardi.
Un sentito ringraziamento pertanto ai promotori di tale iniziativa che, con il posizionamento della statua "il bacio della memoria di un porto" restituiscono finalmente alla città un po’ di bellezza, di bontà e di giustizia.
Il direttivo del Comitato 14 Maggio
Fonte foto: infiniterealta.it
7 settembre 2020
8 settembre | Madonna delle Grazie celebrata a Civitavecchia e Allumiere: il significato della festa
La vigilia della festa, il 7 settembre, alle 18 la Messa si svolgerà al santuario che poi resterà aperto la notte per accogliere i pellegrini che singolarmente, senza pellegrinaggi organizzati, arriveranno per pregare e partecipare alle Messe che si svolgeranno alle ore 21, 22, 23 e 24.
L’8 settembre, alle ore 18, anche a Civitavecchia verrà festeggiata la Madonna delle Grazie con la celebrazione eucaristica presieduta da monsignor Ruzza in Cattedrale. Al termine è prevista la processione all’interno del Porto storico con la benedizione dei marittimi e portuali.
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La Chiesa cattolica non ha nel proprio anno liturgico una festa specifica per la Madonna delle Grazie: questo titolo è associato a diverse feste mariane in base alle consuetudini locali e alla storia dei singoli santuari.
Madonna delle Grazie è uno dei titoli attribuiti a Maria, madre di Gesù Cristo, nel culto liturgico e nella pietà popolare. Sono due le valenze che si possono dare a questo titolo, a seconda delle interpretazioni. La prima si riferisce a Maria santissima e si ricollega alla maternità di Gesù, quindi la Madonna viene identificata come Madre della Divina Grazia. L’altra, invece, interpreta Maria come Regina di tutte le Grazie. Secondo la teologia cattolica, è capace di intercedere presso Dio per assecondare le necessità di un’umanità alla ricerca dell’eterna salvezza. E questo perché pare che Dio non neghi nulla alla Santissima Vergine. Questa è in particolare la valenza che ha acquisito nel credo popolare. Tantissime persone, infatti, si rivolgono alla Madonna delle Grazie affinché interceda verso Dio per esaudire le richieste di guarigione dei loro cari.
Questo aspetto emerge anche nel XXXIII Canto del Paradiso della Divina Commedia di Dante Alighieri. «Donna, se’ tanto grande e tanto vali, che qual vuol grazia e a te non ricorre, sua disïanza vuol volar sanz’ali. La tua benignità non pur soccorre a chi domanda, ma molte fïate liberamente al dimandar precorre», la preghiera che Dante affida a San Bernardo, rivolta alla Vergine. Questa ricorrenza è particolarmente sentita in Italia e, infatti, sono tante le città che la festeggiano. La Madonna delle Grazie è patrona e protettrice di molte città e a lei sono dedicati numerosi santuari.
Fonti: diocesi Civitavecchia-Tarquinia; trcgiornale.it; ilsussidiario.net