La nuova statua del bacio ci rappresenta nella memoria e nell'identità

Il posizionamento della statua “Il bacio della memoria di un porto” restituisce finalmente alla città un po’ di bellezza, di bontà e di giustizia

Incontro con il Sindaco per intitolare una piazza alle vittime dei bombardamenti

Il Comitato 14 Maggio ha avanzato una richiesta scritta di intitolare il piazzale compreso tra via Mazzini e Via Gorizia alle vittime civili dei bombardamenti anglo-americani

Anniversario della nascita dell'Optimus Princeps, il fondatore di Civitavecchia

Ogni nuovo Imperatore dopo Traiano veniva salutato dal Senato con l'augurio: possa tu essere più fortunato di Augusto e migliore di Traiano (Felicior Augusto, melior Traiano)

Recensione della nostra visita presso la Macchina del Tempo Civitavecchia

E’ una calda sera di agosto quella che ci vede, insieme ad alcuni simpatizzanti, in visita presso la Macchina del Tempo, progetto inedito a cura di Roberta Galletta, divulgatrice storica

14 maggio, Anniversario dei bombardamenti anglo-americani su Civitavecchia

Il Comitato ha deposto un omaggio floreale presso il Monumento alle Vittime civili dei Bombardamenti, partecipando alla cerimonia ufficiale insieme alle autorità locali per ricordare quanti hanno perso la vita durante la 1° incursione aerea alleata.

29 settembre 2020

29 settembre - San Michele Arcangelo | La preghiera di papa Leone XIII


La preghiera fu formulata da papa Leone XIII come prologo a un famoso esorcismo, che secondo le leggi della chiesa cattolica può essere pronunciato efficacemente da un sacerdote autorizzato dal vescovo, e in forma privata da qualsiasi fedele battezzato.


Latino

In Nomine Patris, et Filii et Spiritus Sancti.

Princeps gloriosissime caelestis militiae, sancte Michael Archangele, defende nos in proelio et colluctatione, quae nobis adversus principes et potestates, adversus mundi rectores tenebrarum harum, contra spiritualia nequitiae, in caelestibus.

Veni in auxilium hominum, quos Deus creavit inexterminabiles, et ad imaginem similitudinis suae fecit, et a tyrannide diaboli emit pretio magno. Proeliare hodie cum beatorum Angelorum exercitu proelia Domini, sicut pugnasti contra ducem superbiae Luciferum, et angelos eius apostaticos: et non valuerunt, neque locus inventus est eorum amplius in coelo. Sed proiectus est draco ille magnus, serpens antiquus, qui vocatur diabolus et satanas, qui seducit universum orbem; et proiectus est in terram, et angeli eius cum illo missi sunt.

En antiquus inimicus et homicida vehementer erectus est. Transfiguratus in angelum lucis, cum tota malignorum spirituum caterva late circuit et invadit terram, ut in ea deleat nomen Dei et Christi eius, animasque ad aeternae gloriae coronam destinatas furetur, mactet ac perdat in sempiternum interitum.
Virus nequitiae suae, tamquam flumen immundissimum, draco maleficus transfundit in homines depravatos mente et corruptos corde; spiritum mendacii, impietatis et blasphemiae; halitumque mortiferum luxuriae, vitiorum omnium et iniquitatum.

Ecclesiam, Agni immaculati sponsam, faverrimi hostes repleverunt amaritudinibus, inebriarunt absinthio; ad omnia desiderabilia eius impias miserunt manus. Ubi sedes beatissimi Petri et Cathedra veritatis ad lucem gentium constituta est, ibi thronum posuerunt abominationis et impietatis suae; ut percusso Pastore, et gregem disperdere valeant.

Adesto itaque, Dux invictissime, populo Dei contra irrumpentes spirituales nequitias, et fac victoriam.

Te custodem et patronum sancta veneratur Ecclesia; te gloriatur defensore adversus terrestrium et infernorum nefarias potestates; tibi tradidit Dominus animas redemptorum in superna felicitate locandas. Deprecare Deum pacis, ut conterat satanam sub pedibus nostris, ne ultra valeat captivos tenere homines, et Ecclesiae nocere.

Offer nostras preces in conspectu Altissimi, ut cito anticipent nos misericordiae Domini, et apprehendas draconem, serpentem antiquum, qui est diabolus et satanas, ac ligatum mittas in abyssum, ut non seducat amplius gentes.

Italiano

Gloriosissimo Principe della Milizia Celeste, Arcangelo San Michele, difendeteci in questa ardente battaglia contro tutte le potenze delle tenebre e la loro spirituale malizia.

Venite in soccorso degli uomini creati da Dio a sua immagine e somiglianza e riscattati a gran prezzo dalla tirannia del demonio.

Combattete oggi le battaglie del Signore con tutta l’armata degli Angeli beati, come già avete combattuto contro il principe dell’orgoglio lucifero ed i suoi angeli apostati; e questi ultimi non potettero trionfare e ormai non v’è più posto per essi nei cieli. Ma è caduto questo grande dragone, questo antico serpente che si chiama lo spirito del mondo, che tende trappole a tutti.
Sì, è caduto sulla terra ed i suoi angeli sono stati respinti con lui.

Ora ecco che, questo antico nemico, questo vecchio omicida, si erge di nuovo con una rinnovata rabbia. Trasfiguratosi in angelo di luce, egli nascostamente invase e circuì la terra con tutta l’orda degli spiriti maligni, per distruggere in essa il nome di Dio e del suo Cristo e per manovrare e rubarvi le anime destinate alla corona della gloria eterna, per trascinarle nell’eterna morte.

Il veleno delle sue perversioni, come un immenso fiume d’immondizia, cola da questo dragone malefico e si trasfonde in uomini di mente e spirito depravato e dal cuore corrotto; egli versa su di loro il suo spirito di menzogna, di empietà e di bestemmia ed invia loro il mortifero alito di lussuria, di tutti i vizi e di tutte le iniquità.

La Chiesa, questa Sposa dell’Agnello Immacolato, è ubriacata da nemici scaltrissimi che la colmano di amarezze e che posano le loro sacrileghe mani su tutte le sue cose più desiderabili. Laddove c’è la sede del beatissimo Pietro posta a cattedra di verità per illuminare i popoli, lì hanno stabilito il trono abominevole della loro empietà, affinché colpendo il pastore, si disperda il gregge.

Pertanto, o mai sconfitto Duce, venite incontro al popolo di Dio contro questa irruzione di perversità spirituali e sconfiggetele. Voi siete venerato dalla Santa Chiesa quale suo custode e patrono ed a Voi il Signore ha affidato le anime che un giorno occuperanno le sedi celesti. Pregate, dunque, il Dio della pace a tenere schiacciato satana sotto i nostri piedi, affinché non possa continuare a tenere schiavi gli uomini e a danneggiare la Chiesa.

Presentate all’Altissimo, con le Vostre, le nostre preghiere, perché scendano presto su di noi le Sue Divine Misericordie e Voi possiate incatenare il dragone, il serpente antico satana ed incatenarlo negli abissi. Solo così non sedurrà più le anime.

Fonte: Centro Studi Aurhelio
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28 settembre 2020

Lettera aperta al Sindaco Tedesco per il ripristino del cartello toponomastico in piazza Betlemme


Egr. Sig. Sindaco, il sottoscritto Comitato si rivolge a Lei, affinché venga ripristinato il cartello toponomastico di piazzetta Betlemme, in zona Pirgo. 

L’intitolazione della piazza a Betlemme, avvenuta nel 2002 in presenza del compianto vescovo monsignor Gerolamo Grillo insieme all’allora rappresentante dell'Autorità palestinese in Italia, Nemer Hammad, fu un momento di festa per Civitavecchia mediante il quale la nostra cittadinanza ebbe ad esprimere la sua vicinanza nei confronti del popolo palestinese in occasione della fine dell’assedio della Basilica della Natività, luogo di nascita del Nostro Signore  Gesù Cristo. 

Con il passare degli anni il cartello toponomastico non ha superato la prova del logoramento ad opera degli agenti atmosferici facendo sì che oggi la piazza si trovi senza l’apposita indicazione 

Ci rivolgiamo dunque a Lei Sig. Sindaco, perché voglia sollecitare, attraverso la Sua autorità chi di dovere affinché ripristini il cartello toponomastico di Piazzetta Betlemme, simbolo dell’amicizia tra la nostra città e Betlemme, alla quale siamo legati da 22 anni da un gemellaggio, oggetto annuale di celebrazione da parte della Diocesi di Civitavecchia - Tarquinia insieme alla Comunità Mondo Nuovo.

Il Comitato 14 Maggio offre la propria disponibilità, qualora sia gradita, a realizzare a proprie spese un’apposita targa che doneremo al Comune affinché venga installata nella piazzetta secondo le norme vigenti.

Grazie all'apposito cartello,  con eventuale targa celebrativa che ne indichi le circostanze della denominazione, Piazzetta Betlemme recupererebbe, oltre ad una dovuta e corrispondente segnaletica toponomastica, la valenza simbolica originaria avente la funzione di ricordare la fratellanza tra Civitavecchia e Betlemme ma soprattutto di  mantenere la nostra parola come città di fronte alle autorità palestinesi insieme alle quali quest’area è stata inaugurata. 

Con osservanza,
Il direttivo del Comitato 14 Maggio


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22 settembre 2020

22 settembre, Equinozio d'Autunno | E' il tempo della semina


(www.centrostudilaruna.it). La morte annuale della natura e il risveglio delle forze interiori di volontà si bilanciano nell’Equinozio d’Autunno. Esso segna un’inversione di polarità nella manifestazione delle forze divine, che nei mesi precedenti si erano espresse principalmente nelle forme della natura, nella luce trionfante del giorno e che ora incominciano a pervadere la libera volontà dell’uomo. Quando la luce del mondo declina, l’uomo inizia a percepire sé stesso come portatore di una luce invisibile, non soggetta a tramonto. In tal senso il “dramma spirituale” dell’equinozio ricapitola e sintetizza la vicenda della storia sulla Terra: fine dell’età dell’oro, oscuramento del divino nella natura, sorgere dell’autocoscienza, senso individuale di solitudine cosmica e di responsabilità.

Quel sentimento di malinconia, suggerito dalle foglie che ingialliscono e cadono, deve essere energicamente bandito. La nostalgia del passato, il lamento “tradizionalista” non si addicono all’uomo nobile (all’arya”): egli sa che nel cosmo ciò che declina e muore è bilanciato secondo giustizia da ciò che sorge e si afferma. Nell’equinozio di autunno si celebra l’affermazione della volontà, la capacità “faustiana” di porsi obiettivi e di perseguirli.

L’elemento alchemico dell’autunno è il Ferro: al ferro materiale che ha forgiato la nostra civiltà tecno-industriale deve corrispondere il ferro spirituale della volontà, concretamente – e razionalmente – esercitata.

Gli Dei benedicono l’azione concreta, la volontà che si afferma in progetti ben definiti o che si volge alla formazione di sé (alla Bildung).

In autunno, gli spiriti di natura fanno ritorno alla Terra. Riaspirati alle radici del terreno si sottopongono alle forze della gravità. La festa d’estate svanisce, ma nell’animo dell’uomo libero non vi è spazio per la malinconia.

Quando la natura si spegne bisogna volgersi alla coscienza di sé. La festa dell’equinozio che apre l’autunno è la festa dell’autocoscienza forte e libera, è la festa dell’iniziativa piena di energia, della liberazione da ogni timore e da ogni condizionamento dell’animo. Quando la natura esteriore si spegne e la vegetazione appassisce, cresce in compenso tutto ciò che si lega all’iniziativa interiore. Forze di volontà si liberano, l’Anima del Mondo esorta l’individuo a diventare più coraggioso.

Nel giorno dell’equinozio si celebra la festa del forte volere. Al culmine dell’estate erano divenuti visibili i grandi stormi meteoritici che contengono il ferro cosmico. Quel ferro piovuto dal cielo in direzione della terra contiene l’arma degli Dei contro il drago-Ahrimane che vuole rubare agli uomini la luce animica, avvincendoli tra le sue spire. Allora il sangue umano si pervade di ferro: milioni di sfavillanti meteore turbinano nel sangue donando all’organismo l’energia per combattere ogni paura, ogni terrore, ogni forma degradante di odio. Come il volto dell’uomo quando corre diventa rosso vermiglio, così il corpo sottile dell’uomo irradiato di ferro cosmico comincia a emanare energia.

Nelle antiche mitologie ricorrono figure di divinità solari, giovani divinità dorate che abbattono un drago o un serpente che sale dalle viscere della terra. Quando le giornate di autunno si rabbuiano e si rinfrescano, quando cadono le foglie e le prime piogge, evoca nella fantasia queste figure divine mentre abbattono il drago: esse sono il simbolo della autocoscienza vittoriosa, che si sveglia dal sonno dell’estate, pronta a realizzare con decisione i propri obiettivi.

Si immagini il drago, il cui corpo è formato dalle correnti sulfuree che salgono dalla terra accaldata d’estate: queste correnti gialle e azzurrognole formano le squame, le placche, le spire del drago. Ma ecco sul drago librarsi il dio dal volto di sole: egli brandisce la spada, in una atmosfera satura di saettanti stormi meteoritici. In virtù della luce dorata irradiante dal cuore del dio le meteoriti si fondono in una spada di ferro, che penetra nel corpo dell’antico serpente e lo distrugge. Alimenta con l’immaginazione la corrente che scorre dalla testa verso l’organismo, verso il basso: come uno stormo di meteoriti dal cielo stellato piove sulla terra, così una cascata di energia si riversa dal capo al cuore e seguendo le vie del sangue giunge agli organi e agli arti. Ovviamente all’immaginazione deve accompagnarsi l’azione: se qualcosa è in disordine deve essere ordinato, se qualcosa era stato lasciato in sospeso ora deve essere portato a termine, se qualche timore irretisce il nostro animo bisogna mettersi alla prova e con accortezza superare il timore, se ancora qualche fede, qualche credenza domina l’anima è tempo di dissolverla con la forza della razionalità, se qualche malumore aveva offuscato il rapporto con una persona è tempo di chiarire le cose con cordialità e amore. Così, agendo con energia, si onora lo Spirito dell’Autunno, tanto simile all’Arcangelo Solare venerato dagli antichi Persiani.

Tutta la nostra civiltà è costruita col ferro. Da quando i nostri antenati irruppero da Nord sui loro carri di battaglia brandendo asce di ferro, la nostra civiltà ha trasformato il volto della terra battendo il ferro, forgiando l’acciaio. Si pensi agli aerei che sfrecciano in cielo, ai ponti sospesi tra le sponde, alle strade ferrate, alle grandi navi. Grazie all’elemento del ferro si afferma il dominio della tecnica. Ma ciò che sulla terra si manifesta come ferro, nell’interiorità dell’uomo si esprime come volontà. Per questo si dice: “volontà di ferro”.

Nell’aria dell’autunno, quando le piogge spazzano via la sensualità dell’estate, si compie un processo alchemico: Ferro scaccia Zolfo. La corrente di ferro, fredda e metallica, che piove dal cielo smorza la corrente sulfurea che era fuoriuscita dalle viscere della terra nei mesi caldi d’estate. Respirando la fresca aria dell’autunno l’uomo prende parte a questo processo. Bisogna percepire questa corrente alchemica e alimentarla con la volontà. La divinità solare dallo sguardo metallico, col suo gesto indicante accompagna l’uomo nel cambio di stagione.

www.azionetradizionale.com (via Aurhelio - SM)

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21 settembre 2020

E’ come guerriero che fai l’amore e come amante che fai la guerra


E’ amore solo quello del guerriero pieno della vastità del deserto, e, nell'imboscata attorno ai pozzi, chi fa dono della vita è solo l’amante che ha saputo amare, perché altrimenti l’offerta del proprio corpo non è né un sacrificio né un dono fatto per amore. Poiché se chi combatte non è un uomo ma un automa e una macchina distruttrice, dov'è dunque la grandezza del guerriero? Io non vi scorgo altro se non un lavoro mostruoso d’insetto. E se colui che accarezza la moglie non è che un’umile bestia sulla lettiera, dov'è dunque la grandezza dell’amore?

Non conosco nulla di veramente grande se non nel guerriero che depone le armi e culla il bambino, o nello sposo che fa la guerra.

Non si tratta di oscillare da una verità all'altra, non si tratta di una cosa valida soltanto per un determinato tempo. Ma di due verità che non hanno valore se non congiunte. E’ come guerriero che fai l’amore e come amante che fai la guerra.

 Antoine de Saint-Exupéry, Cittadella






Foto: Angelo Lazzari (via Osteria della memoria - Società Storica Civitavecchiese), Bacio della memoria di un porto, Civitavecchia.


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18 settembre 2020

Comunicato: 18 settembre | Nasceva l'Imperatore Traiano, il fondatore di Civitavecchia

 

Il 18 settembre del 53 d.C. nasceva colui che sarebbe passato alla storia come l'Imperatore Traiano e al quale dobbiamo la fondazione di Civitavecchia come porto della capitale dell’Impero. Civitavecchia, dunque, è stata fondata per volontà imperiale e ha come fondatore uno tra i massimi imperatori romani di sempre. Nonostante l'eredità spirituale, storica, infrastrutturale e archeologica legata alla figura di Traiano e alla Roma eterna, che rappresenta un potenziale enorme per la città, questa stenta ad essere riconosciuta, omaggiata e valorizzata.

Oggi nessuna iniziativa è in programma volta a ricordare il padre fondatore della città. Poiché non si possono avere cittadini responsabili che abbiamo la forza e la gravitas nel loro impegno verso lo Stato e, nel caso in esame anche verso la propria città, con un’evocazione della storia e degli eventi che nient'altro chiede se non di disimpegnarsi di fronte alle figure esemplari ed eroiche del proprio passato, il Comitato 14 Maggio coglie l'occasione per ricordare questo importante anniversario per la nostra città.

Il direttivo del Comitato 14 Maggio



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15 settembre 2020

Comunicato: La nuova statua del bacio ci piace!

Civitavecchia ha una nuova statua "del bacio". Denominata “il bacio della memoria di un porto” l’opera è stata realizzata su intuizione della dott.ssa Ivana Puleo in memoria di quanti partirono in guerra dal porto di Civitavecchia, molti dei quali senza più far ritorno.

La nuova statua “del bacio” ci spinge necessariamente ad un confronto con la precedente opera, posizionata presso la marina nel 2011, denominata “resa incondizionata” o “bacio del mare”, la cui collocazione e successiva rimozione non hanno mai smesso di far discutere spingendoci al contempo a interrogarci su che cosa sia l’arte.  

Una volta il compito dell'arte era quello di offrire cibo per la mente ed elevazione spirituale in un tempo in cui la bellezza era considerata un valore alla pari della giustizia e della bontà.

Il “bacio del mare” o “resa incondizionata” era una statua in stile pop art, ispirata alla foto di un marinaio statunitense nell'atto di baciare una infermiera durante i festeggiamenti della fine della guerra a New York. Posizionare una tale rappresentazione sul lungomare di Civitavecchia, non solo deturpava la vista del Forte Michelangelo, era un oltraggio alla memoria della città che vide centinaia di civili perdere la vita nelle incursioni americane nonché la distruzione del 90% del proprio patrimonio architettonico. La statua, in aggiunta, non era esente da costi per il bilancio comunale. 

Come la precedente, dunque, anche la nuova statua del bacio raffigura un marinaio della Seconda Guerra Mondiale nell'atto di baciare una donna. A differenza della prima, però, questa narra non la vittoria di nazioni lontane ma rappresenta un omaggio alla nostra città, e al nostro intero Paese, raccontando il coraggio di chi dovette partire per compiere il proprio dovere lasciando indietro gli affetti.  Inoltre, la nuova statua è stata creata non a spese del bilancio comunale ma sponsorizzata da privati. Insomma, la differenza ci sembra sostanziale da ogni punto di vista la si guardi. 

Un sentito ringraziamento pertanto ai promotori di tale iniziativa che, con il posizionamento della statua "il bacio della memoria di un porto" restituiscono finalmente alla città un po’ di  bellezza, di bontà e di giustizia.

Il direttivo del Comitato 14 Maggio

Fonte foto: infiniterealta.it

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7 settembre 2020

8 settembre | Madonna delle Grazie celebrata a Civitavecchia e Allumiere: il significato della festa


Domani, nella solennità della Natività della Beata Vergine Maria, la diocesi di Civitavecchia-Tarquinia festeggerà la Madonna della Grazie sua patrona principale. Il Santuario di Allumiere accoglierà i pellegrini da tutta la diocesi e dai paesi limitrofi, nei limiti imposti dalle disposizioni di sicurezza, con le celebrazioni eucaristiche che avranno luogo ogni ora a partire dalle ore 6. Alle ore 12 la Messa sarà presieduta dal vescovo Gianrico Ruzza mentre alle 17.30 è in programma la Messa solenne presieduta dal vescovo emerito Luigi Marrucci.

La vigilia della festa, il 7 settembre, alle 18 la Messa si svolgerà al santuario che poi resterà aperto la notte per accogliere i pellegrini che singolarmente, senza pellegrinaggi organizzati, arriveranno per pregare e partecipare alle Messe che si svolgeranno alle ore 21, 22, 23 e 24.

L’8 settembre, alle ore 18, anche a Civitavecchia verrà festeggiata la Madonna delle Grazie con la celebrazione eucaristica presieduta da monsignor Ruzza in Cattedrale. Al termine è prevista la processione all’interno del Porto storico con la benedizione dei marittimi e portuali.

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La Chiesa cattolica non ha nel proprio anno liturgico una festa specifica per la Madonna delle Grazie: questo titolo è associato a diverse feste mariane in base alle consuetudini locali e alla storia dei singoli santuari.

Madonna delle Grazie è uno dei titoli attribuiti a Maria, madre di Gesù Cristo, nel culto liturgico e nella pietà popolare. Sono due le valenze che si possono dare a questo titolo, a seconda delle interpretazioni. La prima si riferisce a Maria santissima e si ricollega alla maternità di Gesù, quindi la Madonna viene identificata come Madre della Divina Grazia. L’altra, invece, interpreta Maria come Regina di tutte le Grazie. Secondo la teologia cattolica, è capace di intercedere presso Dio per assecondare le necessità di un’umanità alla ricerca dell’eterna salvezza. E questo perché pare che Dio non neghi nulla alla Santissima Vergine. Questa è in particolare la valenza che ha acquisito nel credo popolare. Tantissime persone, infatti, si rivolgono alla Madonna delle Grazie affinché interceda verso Dio per esaudire le richieste di guarigione dei loro cari.

Questo aspetto emerge anche nel XXXIII Canto del Paradiso della Divina Commedia di Dante Alighieri. «Donna, se’ tanto grande e tanto vali, che qual vuol grazia e a te non ricorre, sua disïanza vuol volar sanz’ali. La tua benignità non pur soccorre a chi domanda, ma molte fïate liberamente al dimandar precorre», la preghiera che Dante affida a San Bernardo, rivolta alla Vergine. Questa ricorrenza è particolarmente sentita in Italia e, infatti, sono tante le città che la festeggiano. La Madonna delle Grazie è patrona e protettrice di molte città e a lei sono dedicati numerosi santuari.


Fonti: diocesi Civitavecchia-Tarquinia; trcgiornale.it; ilsussidiario.net

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