La nuova statua del bacio ci rappresenta nella memoria e nell'identità

Il posizionamento della statua “Il bacio della memoria di un porto” restituisce finalmente alla città un po’ di bellezza, di bontà e di giustizia

Incontro con il Sindaco per intitolare una piazza alle vittime dei bombardamenti

Il Comitato 14 Maggio ha avanzato una richiesta scritta di intitolare il piazzale compreso tra via Mazzini e Via Gorizia alle vittime civili dei bombardamenti anglo-americani

Anniversario della nascita dell'Optimus Princeps, il fondatore di Civitavecchia

Ogni nuovo Imperatore dopo Traiano veniva salutato dal Senato con l'augurio: possa tu essere più fortunato di Augusto e migliore di Traiano (Felicior Augusto, melior Traiano)

Recensione della nostra visita presso la Macchina del Tempo Civitavecchia

E’ una calda sera di agosto quella che ci vede, insieme ad alcuni simpatizzanti, in visita presso la Macchina del Tempo, progetto inedito a cura di Roberta Galletta, divulgatrice storica

14 maggio, Anniversario dei bombardamenti anglo-americani su Civitavecchia

Il Comitato ha deposto un omaggio floreale presso il Monumento alle Vittime civili dei Bombardamenti, partecipando alla cerimonia ufficiale insieme alle autorità locali per ricordare quanti hanno perso la vita durante la 1° incursione aerea alleata.

22 novembre 2019

Inaugurazione del nuovo acquedotto cittadino grazie all'antica opera di Traiano



22 novembre 1702 s'inaugura il nuovo acquedotto della città, opera intrapresa da papa Innocenzo XII e portata a compimento dal suo successore, Clemente XI.

Il progettista fu l'architetto Carlo Fontana. I gravosi lavori, intrapresi per ritrovare, restaurare ed in gran parte rifare l'antico acquedotto di Traiano, che dalle colline di Allumiere, dopo un percorso di circa 35 chilometri, doveva rifornire il porto e la città di Civitavecchia, richiesero ingenti finanziamenti, che gravarono per oltre cento anni sul bilancio del Comune. Assicurò alla città fino al 1883 cinquanta once di acqua purissima, captata alle sorgenti della Trinità e del Passo della Vecchia.

Per festeggiare l'evento, il Consiglio comunale chiese di effettuare una spesa di 165 scudi così distribuiti:
5 per c'era per l'esposizione del Venerabile nella Cappella di S. Ferma;
3 per messa cantata pro gratiari actione, oltre la Comunione generale per l'indulgenza che vi sarà; 25 per sonetti in rendimento di grazie a N.S. conforme si pratico' nella festa passata di S. Ferma; 14 per carte per 2.000 lampioni da distribuirei per le finestre dei particolari di C.V. con l'arme di S.S. e dell'Em.mo Sign. Cardinal Panfili;
10 per torcie da porsi alle 12 finestre del Palazzo della Comunità;
7 per botti da brugiare;
50 per mortaretti alla comparsa dell'acqua,
50 all'elevazione della Messa.

Per l'occasione furono emesse due medaglie commemorative





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Da Modesti, Brunori, Covati, Civitavecchia nella medaglia pontificia (1508-1857)
Da Odoardo Toti, Storia di Civitavecchia, volume II
Da Vitalini Sacconi, Gente, personaggi e tradizioni a Civitavecchia, vol. I

Fonte: Almanacco di Civitavecchia a cura dell'Osteria della Memoria Civitavecchiese


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15 novembre 2019

Lettera aperta del dott. Ghirga al sindaco di Civitavecchia | Carbone e inquinamento ritardano il neurosviluppo


E’ una lettera-appello documentata e accorata quella che il Dottor Giovanni Ghirga ha inviato al Sindaco Ernesto Tedesco per esprimere tutta la sua preoccupazione circa l’aumento del carbone che viene bruciato a TVN ed il normale sviluppo neurologico dei bambini di questo comprensorio. Di seguito il testo integrale della sua lettera.

“Egregio Sindaco,
nel Comprensorio di Civitavecchia, una tra le città italiane più inquinate per la presenza di una centrale elettrica alimentata a carbone, di un porto con intenso traffico navale e di un moderato traffico stradale, sono presenti indicatori indiretti che confermano quello che genitori, insegnanti e pediatri osservano tutti i giorni: “TANTI BAMBINI NON RISPETTANO LE TAPPE DEL LINGUAGGIO DEL NORMALE NEUROSVILUPPO, secondo l’Evidence Based Medicine (1)”. Per alcuni di questi bambini, purtroppo, il ritardo del linguaggio può essere il primo sintomo di importanti disturbi del neurosviluppo come la sindrome dello spettro autistico (2). Questo è uno dei motivi fondamentali della necessità di una valutazione specialistica in quei bambini che non hanno un vocabolario sufficiente ad una data età. Tra questi indicatori spiccano LE LUNGHE LISTE DI ATTESA PER L’INIZIO DI UN PERCORSO ASSISTENZIALE, nonostante la buona offerta delle strutture dedicate della ASL ROMA 4, dell’Ospedale Bambin Gesù e delle numerose strutture private specializzate.
Il problema risulta di importanza fondamentale alla luce di continui studi internazionali che confermano l’importanza della esposizione ambientale ad agenti tossici come un fattore importante che, associato ad un determinato patrimonio genetico, può favorire la comparsa di disturbi del neurosviluppo (3 – 6).
Uno studio recente, effettuato su 18.000 bambini del Regno Unito, ha dimostrato che, vivere in aree dove sono presenti importanti fonti di inquinamento dell’aria, aumenta il rischio di difficoltà di apprendimento, siano esse associate o meno a sindromi specifiche come la sindrome dello spettro autistico (7).
Il problema è particolarmente rilevante in quanto un bambino italiano ogni 77 (considerando solo la limitata fascia di età compresa tra i 7 ed i 9 anni) ha un disturbo dello spettro autistico, con una prevalenza maggiore nei maschi (4,4 maschi ogni 1 femmina). Questo, secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale per il monitoraggio dei disturbi dello spettro autistico, finanziato nel 2016 dalla Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute e co-coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e dal Ministero della Salute (8).
L’alta prevalenza dei Disturbi dello Spettro Autistico che va purtroppo aumentando di anno in anno, indica l’entità del fenomeno e suggerisce in modo imperativo la necessità di adottare politiche sanitarie, educative e sociali atte ad incrementare i servizi e migliorare l’organizzazione delle risorse a supporto delle famiglie. Inoltre, rimane fondamentale cercare in ogni modo di limitare l’esposizione a quei fattori ambientali che possono concorrere a favorire l’insorgenza della stessa sindrome dello spettro autistico, come l’immissione di inquinanti nell’aria.
A questo proposito, i nuovi dati sullo stato della salute dei residenti del Comprensorio di Civitavecchia debbono inoltre essere visti alla luce di ciò che è stato ripetutamente descritto nel recente passato. Infatti, i dati sulla salute degli abitanti del comprensorio di Civitavecchia hanno ripetutamente confermato un eccesso di mortalità e morbilità per varie patologie potenzialmente riconducibili all’esposizione cronica all’inquinamento ambientale. Nel 2006, l’Agenzia di sanità pubblica della Regione Lazio ha messo in evidenza nel comprensorio di Civitavecchia (periodo di riferimento: 1997-2004) un aumento della mortalità per cancro al polmone, alla pleura e un aumento dei casi di asma infantile e di insufficienza renale cronica (9).
Nel 2010, la stessa Agenzia regionale (periodo di riferimento: 1996-2008) ha rilevato, tra gli uomini, una maggiore frequenza di persone ospedalizzate per malattie polmonari croniche. Per le cause tumorali, gli uomini presentavano un eccesso di mortalità per i tumori totali e, in particolare, per il tumore polmonare, della pleura e del tessuto linfoematopoietico. Tra le donne è stato osservato un eccesso di persone ricoverate per tumore alla mammella (10).
La popolazione residente nel comune di Civitavecchia nel periodo 2006-2010 presentava un quadro di mortalità per cause naturali (tutte le cause eccetto i traumatismi) e per tumori maligni in eccesso di circa il 10% rispetto alla popolazione residente nel Lazio nello stesso periodo; l’analisi del ricorso alle cure ospedaliere confermava sostanzialmente il quadro delineato dallo studio della mortalità (11).
Infine, esami effettuati in laboratori internazionali, su tessuti di bambini affetti da disturbi del neurosviluppo, residenti nel comprensorio di Civitavecchia, hanno messo in evidenza la presenza di metalli pesanti a livelli superiori a quelli “ritenuti sicuri” per legge, per il sistema nervoso in via di sviluppo. Questi risultati aprono la strada ad un probabile grande contenzioso legale per l’ingiustificata esposizione, quando sarà a breve possibile risalire alla provenienza della sostanza o dell’elemento inquinante.
In conclusione, oggi è indispensabile l’esigenza di una immediata riduzione del carico degli inquinanti emessi dalla Centrale a Carbone di Torre Valdaliga Nord, attraverso una DIMINUZIONE DEL CARBONE CHE VIENE BRUCIATO OGNI ANNO. Questo è un obbligo di tutta la società nei confronti dei più deboli che hanno una lunga speranza di vita: “I bambini!”

Dr. Giovanni Ghirga – (Pediatra) Membro del Comitato degli Esperti della Società Internazionale dei Medici per l’Ambiente (ISDE, Italia)



Bibliografia
1) CF Dosman, D Andrews, KJ Goulden. Evidence-based milestone ages as a framework for developmental surveillance. Paediatr Child Health 2012;17(10):561-568.
2) Buschmann A, Jooss B, Pietz J, et al. Children with developmental language delay at 24 months of age: results of a diagnostic work-up. Dev Med Child Neurol 2008;50(3):223–9.
3) Weikum WM, Oberlander TF, Hensch TK, Werker JF. Prenatal exposure to antidepressants and depressed maternal mood alter trajectory of infant speech perception. Proceedings of the National Academy of Sciences. 2012; 10(Suppl 2):17221–17227.
4) Kelsey LC Dzwilewski et al. Prenatal Chemical Exposures and Child Language Development. J Commun Disord. 2015;57:41–65.
5) K. Vejrup et al. Prenatal methylmercury exposure and language delay at three years of age in the Norwegian Mother and Child Cohort Study. Environment International 92–93 (2016) 63–69.
6) Elisabet Suades-González. Air Pollution and Neuropsychological Development: A Review of the Latest Evidence Endocrinology. 2015 Oct; 156(10): 3473–3482.
7) E. Emerson, J. Robertson, Hatton & S. Baines. Risk of exposure to air pollution among British children with and without intellectual disabilities. JIDR, 2018; DOI : 10.1111/jir.1251
8) https://www.iss.it/?p=3421 (Accesso il 15 luglio, 2019)
9) Fano V, Forastiere F, Papini P, Pancioni V, Di Napoli A, Perucci CA. Mortalità e ricoveri ospedalieri nell’area industriale di Civitavecchia, anni 1997-2004. Epidemiol Prev 2006;30(4-5):221-6.
10) ASL RM/E, Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale, Regione Lazio. Valutazione epidemiologica dello stato di salute della popolazione residente nei comuni di Civitavecchia, Allumiere, Tarquinia, Tolfa e Santa Marinella. Roma 2010. Disponibile all’indirizzo: http://www.ambientale.org/pdf/studi_epidemiologici.pdf
11) Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale, Regione Lazio. Valutazione
epidemiologica dello stato di salute della popolazione residente nei comuni di Civitavecchia,
Allumiere, Tarquinia, Tolfa e Santa Marinella. Roma 2012. Disponibile all’indirizzo: http://www.ambientale.org/pdf/relazione_mortalita-ricoveri_2012.pdf

Fonte: Centumcelle
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Storia della trincea ferroviaria civitavecchiese


15 novembre 1866
il Consiglio comunale di Civitavecchia si riunisce per l'ennesima volta per deliberare sulla richiesta avanzata dalla Società costruttrice della Ferrovia Toscana di effettuare la congiunzione con la linea della Romana passando dentro la nuova cinta muraria offrendo un compenso alla Municipalità.
La discussione era iniziata alla fine del 1865 quando l'arringa di Pietro Guglielmotti aveva evidenziato che tale progetto avrebbe arrecato gravi danni alla città e proponendo che la congiunzione avvenisse fuori della nuova cinta. Sembrava che il governo pontificio avesse accettato tale richiesta. Ma la Società ritorna alla carica offrendo un'indennità alla città di mille scudi annui e una partecipazione ai lavori per la sistemazione del l'acquedotto traianeo.
Viene formata una commissione, membri sono Felice Guglielmi, Biagio Annovazzi, Lorenzo D'Ardia, Luigi Arata, Alessandro Cialdi, Alessandro Guglielmotti. Anche la commissione si dichiara contraria.
Il 15 novembre i consiglieri Antonio Montanucci, Andrea Palomba, Giuseppe Caruso, Pietro Guglielmotti e Ferdinando Balsamo si dichiarano invece favorevoli, ritenendo un vantaggio avere la stazione ferroviaria all'interno della città. Dichiarano assai scomodo costruire la nuova stazione "fra la vigna dei Signori Guglielmotti detta la  Frascatana e la strada di San Liborio", troppo lontana dal centro. Vi sarebbe bisogno poi di costruire nuove strade e che fine farebbe l'attuale stazione? Ma alla fine il Consiglio da' voto negativo al passaggio interno, 9 contro 7. Tutto inutile la Societa' si appellerà al governo centrale, che deciderà per il passaggio interno. Nessun compenso verrà elargito alla città.
Passeranno più di cento anni, per vedere coperta parte della trincea ferroviaria.

Dal IV volume della Storia di Civitavecchia. (via Osteria della Memoria)
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14 novembre 2019

Enzo Pennetta e la buona scuola | Presso la Galleria del Libro a Civitavecchia


Le riforme della scuola funzionano benissimo contrariamente a quanto si possa pensare, a condizione di pensare a quale sia il vero scopo per il quale sono state fatte.
La scuola deve produrre individui mediocri e sottomessi, le rivoluzioni sono storicamente nate dai ceti borghesi in grado di disporre di risorse economiche e di una elevata cultura, l'eliminazione della classe media e la distruzione della scuola disinnescano il rischio di una protesta efficace contro il sistema neoliberista.



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Il sito archeologico di Acque Tauri finanziato dal FAI

Il calidarium di Acque Tauri sarà finanziato dal FAI. Una bellissima storia quella del sito di Acque Tauri iniziata grazie agli scavi dei volontari della Società Storica Civitavecchiese.

Dalla pupazzata yankee, denominata "bacio del mare" o "resa incondizionata", sul quale il comune pagava anche il noleggio, al sito termale di Acque Tauri, che oltre alla valorizzazione delle bellezze naturalistiche e storiche attira anche fondi sul territorio. Il salto ci sembra notevole. Avanti così!

 
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6 novembre 2019

9 Novembre, Galleria del libro | Presentazione di "Un libro di scuola: l'intrusione del mercato nelle scuole italiane"


Un saggio in cui si cerca di capire cos'è la scuola oggi, come si è evoluta, in cosa è cambiata, dove sta conducendo le nuove generazioni. Questo libro non è solo la raccolta delle opinioni di esperti quali Pietro Ratto, Enzo Pennetta e i professori Mauro Scardovelli, Benedetto Vertecchi e Umberto Galimberti, che ci mostrano in quale tipo di scuola mandiamo i nostri figli, tutti i giorni. Questo libro è un'incitazione al cambiamento, a rinnovare radicalmente il nostro modo di pensare alla vita e a come andrebbe vissuta. Chi controlla i mercati sa benissimo quanto è importante la scuola. Infatti, la manipola e lo fa attraverso il consenso dei politici, nostri rappresentanti, democraticamente eletti, ma che non pensano a noi, non fanno i nostri interessi. Siamo noi che dobbiamo porvi rimedio, pensando, ragionando, vagliando le notizie che ci arrivano da ogni dove, traendo conclusioni, informandoci sui vari modi di fare scuola disponibili e creare una rete di persone consapevoli. Prefazione di Ugo Mattei.

Editore:Bibliotheka Edizioni
Data di Pubblicazione:giugno 2019
Pagine:117
Formato:brossura

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5 novembre 2019

5 novembre 1933 | Inaugurazione della statua di San Francesco d'Assisi, simbolo della tenuta in un mondo di rovine

Almanacco Storico Civitavecchiese: 5 novembre 1933, la piazza antistante la chiesa dei Santi Martiri giapponesi viene ornata dal monumento a San Francesco, opera dell'artista di Allumiere Giuseppe Cozzi. Alla realizzazione vi contribuisce il Comune con un esborso di Lire 5.000, e da Roma il duce, Benito Mussolini, elargisce la somma di Lire 1.000. Vescovo e' monsignor Luigi Drago, dalla Provincia di Bergamo, amico del futuro papa Angelo Roncalli. 



Fonte: DA bollettino N° 8/9(17) della Società Storica Civitavecchiese (via Osteria della Memoria)


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4 novembre 2019

Storia della ferrovia Civitavecchia - Orte | Movimento merci dalle acciaierie di Terni al porto di Civitavecchia

Articolo di Sara Fresi pubblicato su instoria.it.



Alla fine dell’Ottocento durante la Rivoluzione Industriale, che coinvolse i trasporti e le comunicazioni, ci fu un grande incremento demografico. L’economia capitalistica internazionale condizionò le economie locali investendo i capitali nell’industria, causando fenomeni di emigrazione verso le città con conseguente abbandono delle campagne.

Fu una corsa all’industrializzazione che impose un adeguamento del sistema nazionale ferroviario, considerato il mezzo di trasporto più veloce ed economico. Le merci furono trasportate sui treni e nel Regno d’Italia ci fu uno sviluppo notevole del mercato interno. Tra il 1876 e il 1885 la rete ferroviaria italiana passò da 7.400 a 10.000 km; nel 1882 venne inaugurata la galleria ferroviaria del San Gottardo e nel 1890 venne firmata la convenzione per i trasporti internazionali ferroviari in Europa continentale.

Nel 1884 venne realizzato lo stabilimento siderurgico di Terni e per trasportare merci e materie prime, fu necessario creare un collegamento con il Mar Tirreno; questo fu il motivo iniziale per cui venne concepita l’idea di realizzare la linea ferroviaria Civitavecchia-Orte-Terni che attraversa la parte meridionale dell’attuale provincia di Viterbo. In quegli anni i partiti di Destra e di Sinistra erano divisi: i primi sostenevano la statalizzazione del sistema ferroviario e i secondi, invece, erano a favore della privatizzazione, ma quando la Sinistra andò al Governo le ferrovie furono affidate a gestioni private con apposite convenzioni.

Fonte: Roma Lazio Firm Commission

Fu in questo periodo che si iniziò a pensare di realizzare una ferrovia che mettesse in collegamento le aree interne dell’Italia centrale con il porto di Civitavecchia. L’argomento non venne affrontato dal Governo, perché in quel periodo l’attenzione era rivolta alla politica coloniale in Africa orientale.

Nel 1892, in piena depressione economica, scoppiò lo scandalo della Banca Romana e cadde il Governo Giolitti. Iniziò un dibattito se realizzare il progetto della ferrovia Civitavecchia-Orte progettata da Valentino Peggion e Nicola Petrucci (km 83.500 e Variante km 87.000). Nel 1907 il Consiglio Superiore del Lavori Pubblici espresse voto favorevole per il progetto di massima Peggion. Vennero esaminati anche altri progetti, come quello della Società Veneta (km 84.000) e della Società Mediterranea (km 85.000).

Il 27 aprile 1908 si svolse una manifestazione a Vignanello per l’apertura della ferrovia. Quell’anno il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ricevette un progetto di Noble Fell che prevedeva il tracciato Civitavecchia-Manziana-Ronciglione-Orte.

Fonte: terzobinario.it


Non tutti i comuni erano favorevoli che nei progetti fosse previsto che il tracciato passasse nei loro territori: i comuni della Valle del Mignone e dell’area cimina si opposero, ma il Governo espresse parere favorevole affinché si realizzasse il passaggio nei preddetti territori, perché vi era un notevole risparmio economico.

Nel 1909 Petrucci e Peggion inviarono al Ministero dei Lavori Pubblici un documento per la difesa del loro progetto. Nel 1910 venne costituito, dai comuni e dalle province interessate, un consorzio per la ferrovia Civitavecchia-Orte-Terni per la Valle del Mignone, con a capo alcuni parlamentari locali. Nel 1912 il Consiglio dei Ministri approvò il progetto Peggion-Petrucci che prevedeva l’attraversamento della Valle del Mignone, con riserva di rilasciare la concessione governativa per la costruzione, in attesa del progetto tecnico definitivo e adeguate garanzie finanziarie. Nel 1913 Valentino Peggion prese accordi con la Società Mediterranea per inserire nel nuovo tracciato un tratto già esistente della Roma-Viterbo.

Durante la Prima Guerra Mondiale le trattative si interruppero e proseguirono nel 1919 con la firma della convenzione tra il Governo e la Società Elettro Ferroviaria Italiana per la realizzazione della ferrovia Civitavecchia-Orte (Decreto legge n°1890, ratificato il 19.10.1919). La S.E.F.I. appaltò per tronchi a ditte, tra cui le imprese Boggio Marzet e Domenico Borini di Torino che realizzarono il tratto attraversante il comune di Blera. Ad esse vennero affiancati operai locali come cottimisti.

Per realizzare questa grande opera infrastrutturale furono costruiti molti ponti e gallerie. Partendo da Civitavecchia i convogli incontravano le seguenti stazioni: Aurelia, Mole del Mignone, Allumiere, Monteromano, Le Pozze, Civitella Cesi, Blera, Bandita di Barbarano, Barabarano Romano-Veiano, Capranica-Sutri, Madonna del Piano, Ronciglione, Caprarola, Fabrica di Roma, Corchiano, Gallese-Bassanello, Castelo Bagnolo di Orte e Orte.

Fonte: terzobinario.it


Il 1° novembre 1928 un treno di ricognizione partì da Orte e percorse la nuova linea ferroviaria. Fu una grande festa: in ogni stazione erano presenti le autorità locali e tanti abitanti pronti a salutare il convoglio. A bordo c’erano autorità, esponenti del Governo e membri del Partito Nazionale Fascista. Quando il treno arrivò a Civitavecchia si svolse un convegno atto ad argomentare costi e benefici della nuova opera infrastrutturale e venne inaugurata una mostra.

Il 28 ottobre 1929 venne avviato il regolare esercizio della linea, lunga km 85,809, che racchiudeva le speranze di sviluppo economico su scala nazionale dei comuni direttamente interessati dal tracciato.

La Civitavecchia-Orte potrebbe essere definita una linea “di montagna”, perché ci sono lunghi tratti con forti pendenze e numerose curve e controcurve. Trascorsero decenni dal compimento dell’opera e non venne eseguita la manutenzione e la velocità media era di 15km/h.

L’8 gennaio del 1961 all’ingresso della galleria Centocelle sull’Asco (km 13,200), cedette la parte superiore del rivestimento murario della trincea causando uno smottamento del terreno che ricoprì il binario per circa cinque metri. Era possibile rimuovere la frana ma tale accadimento fu preso come pretesto per chiudere all’esercizio questa tratta che negli anni venne classificata come un ramo secco.

Nel 1962, dopo circa trenta anni di esercizio, venne sospeso il transito dei convogli sulla tratta Civitavecchia - Capranica e sostituito con autolinee e restò in funzione il tratto Capranica-Orte. Non era più opera di interesse nazionale in quanto il trasporto era antieconomico.

Molteplici furono le conseguenze di questa interruzione: il ritorno allo stato iniziale antecedente alla realizzazione della linea ferroviaria; abbandono di migliaia di ettari di campagne dove passava il tracciato; aree carenti di viabilità rurale furono lasciate in abbandono dalle popolazioni. Studiosi del territorio e amanti della natura si avventuravano in quei luoghi inselvatichiti e, la ferrovia abbandonata, attirò alcuni registi cinematografici che realizzarono scene di film, tra cui western all’italiana.

Nel 1983 il Ministero dei trasporti decideva di ripristinare la linea. La prima fase di lavori riguardò la sistemazione e la ristrutturazione di corpo stradale e opere d’arte delle gallerie del tratto Civitavecchia - Capranica. L’Azienda Autonoma delle Ferrovie dello Stato, servendosi della 3° Unità speciale, bandì una gara per l’affidamento dei lavori vinta dall’Impresa Astaldi, successivamente raggruppata con Ferrocemento e Mambrini con Astaldi capogruppo mandataria.

Nel 1984 venne redatto il progetto definitivo degli interventi da eseguire: ritocco del tracciato originario per inserire le curve di transizione, raccordi parabolici, utili nella moderna circolazione; eliminazione dei passaggi a livello per essere sostituiti con cavalcavia; recupero delle vecchie stazioni per tutelare i beni archeologici; rimozione del vecchio binario, traversine e massicciata ferroviaria sull’intero tratto.

Nel settembre del 1986 vennero ristrutturate o rifatte, parzialmente o totalmente, le dieci gallerie presenti nel tratto: Asco, Centocelle, Melledra, Acqua Agra, Casalone, Mignone, Caprareccia, S. Petricone, S. Quirico e S. Donato. Questi lavori riguardarono circa il 59% della lunghezza totale delle gallerie che è di 3.600 m.

Fonte: lagone.it


Vennero eseguiti lavori all’esterno per trasformare la vecchia sede ferroviaria in un tracciato in grado di soddisfare le moderne esigenze tentando, nei limiti del possibile, di lasciare inalterata l’architettura originaria, raro esempio di archeologia industriale.

Gli interventi furono i seguenti: bonifica da ordigni residuati bellici; movimenti di terra; demolizioni e restauri; sistemazioni idrauliche; muri di sostegno; opere d’arte minori; opere d’arte maggiori; soppressione ex passaggi a livello. Il viadotto sul fiume Mignone venne rafforzato con chiodature eseguite dall’alto, iniezioni di malte cementizie e interventi che non modificarono la facciata della struttura.

I lavori si interruppero nel 1994, con una spesa complessiva di 220 miliardi di lire. La finanziaria del 1998 stanziò i rimanenti 123 miliardi indispensabili per la riattivazione effettiva della ferrovia, ma di fatto i lavori non proseguirono.

Fonte: tusciaup


Il 7 settembre 2017 è entrata in vigore la legge n°128 del 9 agosto 2017 Disposizioni per l’istituzione di ferrovie turistiche mediante il reimpiego di linee in disuso o in corso di dismissione situate in aree di particolare pregio naturalistico o archeologico. In totale sono 18 le tratte ferroviarie ad uso turistico, tra queste anche la Civitavecchia-Orte.

“La presente legge ha come finalità la salvaguardia e la valorizzazione delle tratte ferroviarie di particolare pregio culturale, paesaggistico e turistico, che comprendono i tracciati ferroviari, le stazioni e le relative opere d’arte e pertinenze, e dei mezzi rotabili storici e turistici abilitati a percorrerle, nonché la disciplina dell’utilizzo dei ferrocicli”. 

A tutt’oggi la Civitavecchia-Capranica è inutilizzata e in stato di abbandono. L’indiscussa vocazione turistica di tale tratta ferroviaria potrebbe essere un ulteriore volano economico per le aree interessate, naturalmente tutto ciò dipende dalla realizzazione di strutture idonee per l’accoglienza turistica.

Fonte: instoria.it



Rierimenti bibliografici:

G. Abbattista, Storia Moderna, Donzelli Editore, Roma 2001.

Centro di Catalogazione dei Beni Culturali, La ferrovia Civitavecchia Orte e il ponte ferroviario sul fiume Mignone, a cura di Giuseppe Pacchiarotti, Fulvio Ricci, Luciano Santella, <Informazioni>, Maggio 1987 - Maggio 1988.

Centro di Catalogazione dei Beni Culturali, La ristrutturazione della Civitavecchia Orte, a cura di Massimo Romanelli, <Informazioni>, Maggio 1987-1988.

G. Montroni, La società italiana dall’unificazione alla Grande Guerra, Laterza, Bari 2002.

Ministero per i beni e le attività culturali, Archivio di Stato di Roma, Quadri fotografici della ferrovia scomparsa Civitavecchia-Capranica-Orte, a cura di Clemente Marsicola, <La meravigliosa invenzione. Strade ferrate nel Lazio 1846-1930>, a cura di Maria Grazia Branchetti e Daniela Sinisi, Gangemi Editore, Roma 2003.

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2 novembre 2019

Festa dell'Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate - 2019


L’Associazione Musicale Ponchielli in collaborazione con le Associazioni Combattentistiche e d’Arma Granatieri di Sardegna, Bersaglieri, Paracadutisti, Marinai d’Italia e Carristi, organizzano una mostra – concerto per la ricorrenza del 4 novembre, giornata dell’Unità Nazionale e festa delle Forze Armate. L’iniziativa si terrà sabato alla Cittadella della Musica a partire dalle 17.30 con l’inaugurazione di una mostra dedicata alle Forze Armate ed alla Grande Guerra, cui seguirà alle 18.30 un concerto tenuto dalla banda musicale Ponchielli che eseguirà musiche a tema alternate da brani e poesie scritte al fronte. La mostra sarà aperta anche domenica con orario 10 – 12.30 e 17 – 19. L’ingresso è gratuito.



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