La nuova statua del bacio ci rappresenta nella memoria e nell'identità

Il posizionamento della statua “Il bacio della memoria di un porto” restituisce finalmente alla città un po’ di bellezza, di bontà e di giustizia

Incontro con il Sindaco per intitolare una piazza alle vittime dei bombardamenti

Il Comitato 14 Maggio ha avanzato una richiesta scritta di intitolare il piazzale compreso tra via Mazzini e Via Gorizia alle vittime civili dei bombardamenti anglo-americani

Anniversario della nascita dell'Optimus Princeps, il fondatore di Civitavecchia

Ogni nuovo Imperatore dopo Traiano veniva salutato dal Senato con l'augurio: possa tu essere più fortunato di Augusto e migliore di Traiano (Felicior Augusto, melior Traiano)

Recensione della nostra visita presso la Macchina del Tempo Civitavecchia

E’ una calda sera di agosto quella che ci vede, insieme ad alcuni simpatizzanti, in visita presso la Macchina del Tempo, progetto inedito a cura di Roberta Galletta, divulgatrice storica

14 maggio, Anniversario dei bombardamenti anglo-americani su Civitavecchia

Il Comitato ha deposto un omaggio floreale presso il Monumento alle Vittime civili dei Bombardamenti, partecipando alla cerimonia ufficiale insieme alle autorità locali per ricordare quanti hanno perso la vita durante la 1° incursione aerea alleata.

23 aprile 2018

La vita quotidiana all'interno dell'Arsenale Bernini


Questa è una bellissima, nota incisione di una parte dell’arsenale del porto di Civitavecchia, eseguita da Ascanio Di Brazza nel 1824. Nel 19° secolo all’interno del porto c’era un pullulare di persone di diverse condizioni che operavano e vivevano le une accanto alle altre, compresi i forzati. Gli abitanti di Civitavecchia che lavoravano in arsenale e nelle operazioni portuali, si trovavano quindi non lontani da quella parte della darsena nella quale i forzati alloggiavano e lavoravano. Nei mesi invernali le navi rimanevano quasi sempre ancorate ed i galeotti restavano a terra, facendo piccoli lavori per ingannare il tempo. Soltanto un centinaio di ergastolani non abbandonava mai il luogo di pena a meno che non fossero sorvegliati a vista, erano comunque limitati nella libertà di muoversi a causa delle catene agli arti inferiori. Sul piazzale della darsena i prigionieri cominciarono a costruirsi piccole baracche in legno nelle quali, fabbricavano oggetti artigianali in rame o ferro, che poi vendevano ai pescatori e agli altri abitanti della città. Furono anche impiegati in una fabbrica tessile, voluta da Pio VI nel 1776, per la produzione di cottonine. Come si vede nella stampa, ci sono due forzati con la catena ai piedi, sorvegliati da una guardia, che spazzano il pavimento dell’arsenale. Questa magnifica struttura appare già qui rimaneggiata nelle due navate di destra dove, a scapito della funzione per cui fu costruita, si cominciarono a creare soppalchi per creare spazi chiusi interni. I rimaneggiamenti continuarono nel tempo fino a quando furono abbattute nel 1929 (?) le fronti delle coppie di navate esterne per creare spazio a dei binari e per facilitare il transito dei mezzi e degli operatori portuali.

Fonte: Francesco Etna
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16 aprile 2018

6 maggio alle ore 17, Teatro Traiano | Spettacolo "Marocchinate" di Simone Cristicchi



Lo spettacolo “ Marocchinate”, racconta i terribili giorni decisivi e successivi allo sfondamento da parte degli Alleati della linea di Montecassino, ultimo baluardo tedesco. Apparentemente la guerra è f inita e l’Italia è libera, ma non per le popolazioni di gran parte del basso Lazio. “Aspettavamo ji salvatori... so’ arrivati ji diavoli” . Un’altra di quelle storie che se non sei di quelle parti non la conosci. Successa in una terra che se non hai parenti o amici, non ci vai. Siamo in un paese della Ciociaria e Angelino, pastore locale, ci racconta la semplice ma faticosa vita contadina della sua zona prima della guerra. Vita che viene sconvolta con l’arrivo delle truppe Marocchine, aggregate agli Alleati, ai quali viene aff idato il compito di entrare nella rocciosa difesa tedesca. Ottemperano il loro compito e “le truppe di colore” come ricompensa ottengono il “diritto di preda” contro la popolazione civile. 50 Ore di carta bianca, 50 ore in cui fanno razzia di tutto quello che trovano: oro, case, vino, bestie, ma soprattutto donne. Sono migliaia le donne che verranno stuprate e uccise nella primavera del ’44, dai soldati marocchini. Tra queste c’è Silvina la moglie di Angelino, che diventerà anch’essa una “Marocchinata” . Lo spettacolo ha lo scopo di rispolverare i gravi fatti della Ciociaria del ’44, per non dimenticare le migliaia di donne vittime di quelle violenze. Con l’obiettivo che le loro parole diventino le nostre parole, diventino la nostra storia. “Tutto è partito dall’intima esigenza di un recupero della memoria. Un percorso cominciato quando, morto mio nonno reduce della campagna di Russia, ho cominciato a girare l’Italia per raccogliere testimonianze su quella terribile pagina di Storia. Ed è proprio mentre raccoglievo informazioni che sono venuto a conoscenza delle  marocchinate” e l’idea di farne uno spettacolo teatrale avvalendomi della collaborazione di un grande attore come Ariele Vincenti, con il quale abbiamo scritto a quattro mani".

Simone Cristicchi

Marocchinate - Domenica 6 mag. 2018 h 17.00 - acquista biglietti online
di: Simone Cristicchi e Ariele Vincenti
regia: Nicola Pistoia
con: Ariele Vincenti

Fonte: Teatro Traiano


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9 aprile 2018

Una funivia sulla vallata della Fiumaretta fino alla Ficoncella


Alcune considerazioni su questa vecchia foto: Molte cose sono scomparse altre sono rimaste: la chiesa di Santa Maria aveva un campanile a vela che assomigliava molto a quello attuale della chiesa di San Giovanni. La torre delle casa del Belli è ancora lì. Le ciminiere del cementificio non sono più quelle. Esistono ancora molti piloni della teleferica per il trasporto del calcare dalla cava di Sassicari. Non so sia possibile ripristinare questa teleferica, ma sarebbe bello poterla ripristinare ai fini turistici per trasportare in breve tempo i turisti sovrastando la bella vallata della Fiumaretta, fin sull'alltopiano tra le Terme e la Ficoncella, dove esiste ancora un pilone.

Fonte: Francesco Etna
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7 aprile 2018

8 aprile | Festa del Cristo Risorto



Il giorno 8 aprile, Domenica della Divina Misericordia, si svolgerà, con inizio dalle ore 18.00 presso Cattedrale, l’attesa Festa del Cristo Risorto.

Ciò, con la celebrazione eucaristica presieduta da Mons. Fabio Fabene, Sottosegretario del Sinodo dei Vescovi in Vaticano. Detta celebrazione verrà animata altresì dalla Filarmonica di Civitavecchia diretta dal Maestro Riccardo Schioppa.

Dalle ore 19.00, l’avvio della Processione con l’antica Statua settecentesca che, partendo dalla Cattedrale stessa per giungere alla Chiesa di Santa Maria Assunta, percorrerà Piazza Vittorio Emanuele, Largo Cavour, Largo Plebiscito, Corso Centocelle, Via Risorgimento, Piazza Regina Margherita, Via della Cooperazione, Via Granari, Via Borghese, Via Montegrappa, Via Antonio da San Gallo ed appunto Via D’Annunzio. Nel mentre, presterà servizio, inoltre, la Banda Musicale cittadina “Amilcare Ponchielli” avente la direzione del Maestro Dario Feoli.

Fonte: lacivettadicivitavecchia.it, servizio e foto di Pietro Cozzolino
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