La nuova statua del bacio ci rappresenta nella memoria e nell'identità

Il posizionamento della statua “Il bacio della memoria di un porto” restituisce finalmente alla città un po’ di bellezza, di bontà e di giustizia

Incontro con il Sindaco per intitolare una piazza alle vittime dei bombardamenti

Il Comitato 14 Maggio ha avanzato una richiesta scritta di intitolare il piazzale compreso tra via Mazzini e Via Gorizia alle vittime civili dei bombardamenti anglo-americani

Anniversario della nascita dell'Optimus Princeps, il fondatore di Civitavecchia

Ogni nuovo Imperatore dopo Traiano veniva salutato dal Senato con l'augurio: possa tu essere più fortunato di Augusto e migliore di Traiano (Felicior Augusto, melior Traiano)

Recensione della nostra visita presso la Macchina del Tempo Civitavecchia

E’ una calda sera di agosto quella che ci vede, insieme ad alcuni simpatizzanti, in visita presso la Macchina del Tempo, progetto inedito a cura di Roberta Galletta, divulgatrice storica

14 maggio, Anniversario dei bombardamenti anglo-americani su Civitavecchia

Il Comitato ha deposto un omaggio floreale presso il Monumento alle Vittime civili dei Bombardamenti, partecipando alla cerimonia ufficiale insieme alle autorità locali per ricordare quanti hanno perso la vita durante la 1° incursione aerea alleata.

24 aprile 2019

Exempla. L'ideale eroico nell'epica greca e romana


Queste pagine si propongono di guidare il lettore alla riscoperta dell’eredità spirituale europea: far conoscere e amare le radici culturali, il profumo e la bellezza dell’anima dell’Europa per riconoscere in essa, e attraverso essa, la nostra identità e intravedere gli orizzonti di un nostro auspicabile futuro che germogli dalle nostre radici. Dedicata alla Grecia e a Roma, questa antologia di testimonianze tratte dalle fonti antiche, tra le quali primeggiano Omero e Virgilio, è stata ordinata attorno ai valori ideali cantati dai vati e incarnati dagli eroi. Come la fiamma evoca dalla materia combustibile la potenza ignea in essa racchiusa, gli exempla contenuti in queste pagine possiedono il potere di suscitare il ricordo della nostra appartenenza culturale e spirituale, un ricordo capace di far fluire nella mente e nell’anima il vasto e profondo anelito a una vita votata alla bellezza, all’altezza, alla luce. 

L'AUTORE
Mario Polia (Roma, 20 maggio 1947), archeologo, antropologo ed etnografo, nonché specialista in antropologia religiosa e storia delle religioni, ha diretto in Perù un programma di ricerca sulle tradizioni indigene e sullo sciamanesimo andino. Vincitore del Premio Paolo Toschi (1999) per la ricerca sul campo, è oggi curatore del Museo Demo-antropologico di Leonessa (Rieti). Già docente di ‘Antropologia Medica’ presso la Pontificia Universidad Católica di Lima e di ‘Antropologia’ alla Pontificia Università Gregoriana di Roma, alterna ad una prolifica attività di saggista quella di conferenziere in Italia e all’estero.

Titolo completo: Exempla. L'ideale eroico nell'epica greca e romana.
Autore: Mario Polia
Anno: 2019
Pagine: 240

Fonte: Libreria Raido
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20 aprile 2019

Civitavecchia del XVIII secolo nei quadri di De la Croix


"Picnic" sotto l'angolo opposto a quello del muraglione di Urbano VIII sul lato sinistro della calata di Porta Livorno. La scena, che risale forse agli anni tra il 1760/70, nel contesto paesaggistico è probabilmente immaginaria come solevano fare i pittori dell'epoca, che traevano spunti da paesaggi reali adattandoli al loro estro. Il dipinto originale è di Charles Francois de la Croix. La scena è un particolare di un quadro dell'autore francese che, per un certo periodo ha soggiornato a Roma. Probabilmente approdato da Marsiglia a Civitavecchia dove ha tratto spunti per moltissimi quadri di marina tra cui quello dei fuochi d'artificio alla Darsena. Non bisogna pensare che il pittore li facesse proprio sul posto, molti di questi nascono da schizzi, non escludendo qualche volta la camera oscura.
Per esempio questo quadro se visto specularmente ha moltissimi punti di attinenza, come già detto in altra sede, ad una vista del molo del Lazzaretto dalla calata sotto Porta Livorno. Si vede infatti il Fortino e il molo sotto cui sono accennati i trafori. Fuori posto quella specie di faro che potrebbe essere nient'altro che una espansione del rudere del marzocco. Il quadro completo lo mostro in modo speculare rispetto all'originale. Molti dipinti erano speculari perché gli schizzi venivano fatti alla camera oscura. Nell'ultima foto un particolare di un altro quadro di de la Croix molto più realistico.





Fonte: Francesco Etna
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19 aprile 2019

Processione del Venerdì Santo a Civitavecchia

Celebrazioni Del Venerdì di Pasqua

Venerdì 19 Aprile 2019 - dalle ore 20:30
Civitavecchia (RM)

Processione Del Cristo Morto A Civitavecchia - Civitavecchia
Celebrazioni del Venerdì Santo di Pasqua a Civitavecchia:

Cattedrale San Francesco d’Assisi
ore 18,00 - Celebrazione della Passione del Signore
ore 20,30 - Processione del Morto Redentore


Significato:
Il Venerdì Santo è il venerdì che precede la domenica di Pasqua, giorno in cui per i cristiani celebra la Resurrezione di Gesù Cristo. Per la cristianità il Venerdì Santo è un giorno particolarmente importante in quanto si ricorda la crocifissione e la morte del figlio di Dio. Il Venerdì è quindi un momento molto importante durante la settimana santa. Nel giorno del Venerdì Santo i credenti sono invitati al digiuno. Inoltre nel giorno del Venerdì Santo non si celebra l’Eucarestia. Nel giorno del Venerdì Santo, inoltre, le campane delle chiese non suonano in segno di lutto. I campanili battono gli ultimi rintocchi il giovedì santo per poi tornare a suonare a festa durante la Veglia Pasquale, ad eccezione però di Milano, dove per via del rito Ambrosiano le campane suonano sino all’annuncio della morte di Cristo alle ore 15:00.

GiottoCrocifissione di Gesù Cristo (1303 - 1305), affresco; PadovaCappella degli Scrovegni

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16 aprile 2019

La pirocorvetta pontificia "Immacolata Concezione" nella più antica fotografia raffigurante Civitavecchia

ALMANACCO STORICO CIVITAVECCHIESE 

29 agosto 1859 è consegnata alla Marina pontificia, nel porto di Civitavecchia, la pirocorvetta "Immacolata Concezione", costruita in Inghilterra.
La Marina pontificia decise l'acquisto di questa nave allo scopo di impiegarla nei viaggi papali d'oltremare, primo dei quali avrebbe dovuto essere un pellegrinaggio in Terra Santa.
Per le condizioni politiche del tempo questo utilizzo non avvenne mai. L'unità venne inizialmente adibita per brevi spostamenti delle autorità dello Stato lungo il litorale laziale.
Nel 1860 trasportò truppe e munizioni alla piazzaforte di Ancona per contrastare le avanzanti truppe piemontesi lungo il litorale Adriatico. In seguito l'unità venne impiegata per reprimere il contrabbando sul litorale laziale.
Con la caduta del Governo pontificio nel 1870 l'unità venne iscritta ai Registri della marina del Regno d'Italia, pur restando, sebbene sotto controllo, di proprietà vaticana ed al servizio del papa.
Nel 1871 Pio IX diede ordine al capitano Alessandro Cialdi di portare la nave con molta discrezione a rifugiarsi a Tolone.
Nel 1878 fu venduta alla Scuola domenicana di Saint Elme di Arcachon.

Da Luisella Zocca, Un marinaio nell'autunno della Marina pontificia: Alessandro Cialdi 1807-1882, dalla Rivista Aidmen n.23 
In memoria di Achille Rastelli.
(via Osteria della memoria)

La pirocorvetta "Immacolata Concezione". La fotografia sembrerebbe essere la più antica ritraente Civitavecchia nel lontano 1860. 


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7 aprile 2019

40° Palio Marinaro di Santa Fermina

Di seguito il programma completo del 40° Palio Marinaro di Santa Fermina nell'ambito dei festeggiamenti in onore della Santa Patrona di Civitavecchia, protettrice dei naviganti. Il Palio si svolgerà sabato 13 e domenica 14 aprile. 



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6 aprile 2019

Festa di Santa Fermina | Patrona di Civitavecchia e protettrice dei naviganti | Programma 2019

Ombretta Del Monte - "Santa Fermina e il miracolo a Civitavecchia" acrilico su tela 95x75 - 2019

Programma completo dei festeggiamenti in onore di Santa Fermina, santa patrona di Civitavecchia e Amelia nonchè protettrice dei naviganti.

La venerazione della Santa quale protettrice dei Naviganti è parimenti di antica origine popolare e conobbe momenti di riconoscimento formale nella seconda metà del XVII secolo, in particolare nel 1665, allorché il re Carlo II di Spagna emanò l’ordine di salutare Fermina con una salva di artiglieria tutte le volte che un’imbarcazione soggetta al suo dominio incrociava il porto civitavecchiese. Sappiamo pure che gli equipaggi delle galere pontificie stanziate a Civitavecchia, prima di prendere la navigazione rendevano omaggio a Fermina e ancora a lei rivolgevano il ringraziamento quando la flotta rientrava in porto vittoriosa.
Sul finire del XVII secolo il culto dei naviganti era ormai così diffusa da indurre il papa Innocenzo XII, il 20 maggio 1696, nel corso di una cerimonia da lui stesso presieduta nella basilica di S. Maria in Via Lata a Roma, a proclamare Santa Fermina patrona dell’Esercito. All’epoca, infatti, i soldati addetti alle attività militari sopra le navi erano considerati “naviganti”, in quanto figure professionali distinte dai marinai, che svolgevano esclusivamente attività nautiche. Con l’occasione la Sacra Congregazione dei Riti eliminò le incertezze onomastiche riconoscendo ufficialmente il nome di Firmina: scomparve così dall’uso l’appellativo Ferma, ma non la variante Fermina, con la quale ancora oggi i civitavecchiesi rivolgono alla loro Patrona.
L’organizzazione dei festeggiamenti patronali, almeno a partire dal XVII secolo, era demandata ad appositi deputati di nomina municipale, chiamati “Signori di Santa Ferma”, ai quali veniva assegnato, per sostenere le relative spese, l’introito di una gabella comunale. La carica era obbligatoria, ma chi voleva poteva rifiutare pagando una multa di 50 scudi; non ottemperando neanche all’adempimento della sanzione pecuniaria si diventava ineleggibile a qualsiasi altro ufficio pubblico. In caso di assenza dei “Signori di Santa Ferma”, circostanza che si verificò ad esempio nel 1652, la festa veniva organizzata direttamente dall’amministrazione comunale a cura degli “Offitiali pro tempore”, cioè dal Visconte (sindaco) e dal Camerlengo (tesoriere della comunità).
Nei primi decenni del XIX secolo, peraltro, la struttura della Chiesa locale di Civitavecchia si rinnovò notevolmente. Nel 1804, infatti, furono istituite tre nuove parrocchie (San Francesco d’Assisi, Santa Barbara e Sant’Antonio abate), che andavano ad affiancare quella di Santa Maria rimasta fino ad allora l’unica della città. Nel 1825 seguì infine lo scorporo della Città dalla diocesi di Viterbo, alla quale era stata unita nel 1192, e la formale Reintegratio vetustissimae sedis episcopalis in civitate Centuncellensis, con unione a quella suburbicaria di Porto e S. Rufina, decretata da Leone XII con la bolla del 12 dicembre di quell’anno. Il 15 maggio 1826, con una seconda bolla, il citato pontefice devolveva al Vescovo di Civitavecchia anche la giurisdizione spirituale sul porto, che fino ad allora era nullius dioeceseos e costituiva da tempi immemorabili una prelatura territoriale soggetta direttamente al Papa.
Cattedrale fu eretta la chiesa di San Francesco, affidata al clero secolare, ma la cura del culto di Santa Fermina fu lasciata ai padri domenicani di Santa Maria in riconoscimento della meritoria opera la loro prestata in onore della Patrona e della dedizione dimostrata nell’assistenza spirituale dei civitavecchiesi.


Fonte: santafermina.it
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3 aprile 2019

Breve storia di Mastro Titta, il celebre esecutore di sentenze capitali dello Stato Pontificio


La sua carriera di incaricato delle esecuzioni delle condanne a morte durò ben 68 anni ed iniziò all'età di 17 anni, il 22 marzo 1796: fino al 1864 raggiunse la quota di 514 (sul proprio taccuino, Bugatti annotò 516 nomi di giustiziati ma dal conto vengono sottratti due condannati, uno perché fucilato e l'altro perché impiccato e squartato dall'aiutante), per una media dunque di 7 condanne annue. Egli operò anche sotto il dominio francese, in cui compì 55 esecuzioni del totale. Civitavecchia ebbe l'onore di ospitarlo diverse volte, ovviamente per motivi di lavoro. 
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