La nuova statua del bacio ci rappresenta nella memoria e nell'identità

Il posizionamento della statua “Il bacio della memoria di un porto” restituisce finalmente alla città un po’ di bellezza, di bontà e di giustizia

Incontro con il Sindaco per intitolare una piazza alle vittime dei bombardamenti

Il Comitato 14 Maggio ha avanzato una richiesta scritta di intitolare il piazzale compreso tra via Mazzini e Via Gorizia alle vittime civili dei bombardamenti anglo-americani

Anniversario della nascita dell'Optimus Princeps, il fondatore di Civitavecchia

Ogni nuovo Imperatore dopo Traiano veniva salutato dal Senato con l'augurio: possa tu essere più fortunato di Augusto e migliore di Traiano (Felicior Augusto, melior Traiano)

Recensione della nostra visita presso la Macchina del Tempo Civitavecchia

E’ una calda sera di agosto quella che ci vede, insieme ad alcuni simpatizzanti, in visita presso la Macchina del Tempo, progetto inedito a cura di Roberta Galletta, divulgatrice storica

14 maggio, Anniversario dei bombardamenti anglo-americani su Civitavecchia

Il Comitato ha deposto un omaggio floreale presso il Monumento alle Vittime civili dei Bombardamenti, partecipando alla cerimonia ufficiale insieme alle autorità locali per ricordare quanti hanno perso la vita durante la 1° incursione aerea alleata.

28 aprile 2024

28 aprile | Santa Fermina, Patrona di Civitavecchia

 Santa Fermina proteggi la nostra città e fai sentire a noi tutti

la perenne attualità del tuo esempio, 

perché continui ad essereci d'ispirazione.




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21 aprile 2024

XXI Aprile | Natale di Roma


Il mito del Natale di Roma con le sue particolari vicende offre alcuni spunti di riflessione. La Tradizione Romana è innanzitutto la manifestazione particolare della Tradizione Primordiale, non è archeologia o letteratura, non è l’oggetto di studi accademici da parte di storici delle religioni, ma è una realtà Eterna e Universale.

Attraverso Roma ci si può collegare alla Tradizione, si può farla vivere e renderla attuale in ogni luogo e in ogni tempo. Perché oltre ad una Roma che è “morta”, fatta di rovine e di arte nei musei, esiste una Roma che è vita, esempio e insegnamento perenne. Questa Roma mantiene intatta tutta la sua forza rivoluzionaria, ovvero la possibilità per l’uomo di ritornare alle origini e di rifondare il collegamento con la realtà sacra. Romolo e Remo, al pari delle coppie di gemelli divini presenti in tutta la mitologia delle civiltà indoeuropee, sono nati dall’unione del dio Marte con la vestale Rea Silvia, per significare che nella persona è presente una natura divina e immortale  e una natura umana e mortale.

Entrambi sono i due volti di una stessa realtà: da una parte, Romolo, l’eroe che supera la prova e che restaura l’Ordine sacro, dall’altra, Remo, il titano che la stessa prova fallisce per mancanza di qualificazione. I due gemelli rappresentano la lotta tra Spirito e materia, tra Universale e individuale, tra Ordine e disordine, tra luce e tenebra, tra legge e trasgressione, tra disciplina e devianza. È il confronto tra la Tradizione, espressione della Verità e della Giustizia, di contro alla Sovversione, espressione della menzogna e della sopraffazione.

La vicenda di Romolo e Remo è la vicenda dell’uomo stesso. Romolo è l’elemento spirituale che ha fondato dentro di sé l’Ordine divino, colui che ha dato una regola e segnato un limite. Remo, al contrario, rappresenta la parte umana, o se si vuole anima-le dell’uomo, la sua sostanza vitale fatta di passioni, istinti,  paure, desideri, sentimenti, incapace a darsi una disciplina.

La sua ribellione è lo slancio vitale proprio dell’elemento umano, l’atto sacrilego che non conosce regola; per questo, una volta oltrepassato il limite, Romolo inflessibile lo punisce con la morte. Romolo – il Sé – elemento spirituale, è gerarchicamente superiore a Remo – l’io – l’elemento umano, quindi è legittimato ad agire – fondare Roma – e a punire i colpevoli, per ristabilire l’Ordine – l’Imperium.

Nella lotta quotidiana del Sé e dell’io, con l’uccisione della parte egocentrica, arbitraria e soggettiva, al di là di tempo e di spazio, noi fondiamo Roma nella nostra esistenza.Roma Orma Amor, Roma impronta di Amore: seguendo l’esempio di Roma si realizza l’Amore, il Sacro. Questa è la missione di Roma, mettere ordine dove regna il caos. Questa è la nostra sfida e la nostra scelta: rettificarci, fare della nostra vita un’azione sacra – un sacrum facere – fondare in noi l’Universalità di Roma, mettendo a  tacere la parte ribelle, caotica e bestiale.

Solo sconfiggendo il nostro “ego” saremo in grado di attualizzare nel momento presente la forza rivoluzionaria di Roma, solo elevandoci ad una visione spirituale e sacra sapremo far rivivere nel tempo presente Roma, solo incanalando la tensione nell’azione sacra saremo in grado di porre a fondamento il mistero sacro dell’universalità di Roma.

Roma. Orma. Amor.
Tradizione. Formazione. Rivoluzione.

Fonte: azionetradizionale.com
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14 marzo 2024

Il gigantesco bunker di San Liborio


A San Liborio, nel comune di Civitavecchia, si può vedere un gigantesco bunker, un capisaldo per l'osservazione della costa, da questo osservatorio si impartivano gli ordini per correggere il tiro dell'artiglieria. Diversi bunker a  torretta erano stati fatti dalla 220a Divisione costiera del Regio esercito per la difesa del tratto di litorale  (180 Km) da Nettuno a Orbetello.  Fu costituita nel luglio del 1942 e fino al 1943.

Fonte: Movimento Archeoetruria
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7 marzo 2024

La Forma Civitatis georeferenziata di Civitavecchia alla metà del XIX secolo


La pianta è stata elaborata nel quadro del Progetto innovativo in ambito urbano “Porti e Stazioni” finanziato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a cura dell’Ufficio Consortile Interregionale della Tuscia, istituito per l’attuazione del Prusst “Patrimonio di San Pietro in Tuscia ovvero il Territorio degli Etruschi”, del Patto Territoriale degli Etruschi, dei Programmi innovativi e dell’Area integrata “Litorale Nord” (Progetto e coordinamento scientifico: architetto Francesco Correnti, Elaborazione informatica: architetto Elisa Fochetti. 

Documentazione di base: rilievi, ricerche d’archivio ed elaborazioni grafiche di Arnaldo Massarelli; anastilosi del tessutto urbano e planimetria dei resti archeologici di Francesco Correnti; ricerche d’archivio e ricostruzioni dello sviluppo urbano di Paola Moretti). 

La pianta rappresenta la sintesi e la rielaborazione informatica dei risultati delle ricerche, degli studi e delle ricostruzioni raggiunti da parte dei suddetti autori, attraverso un lavoro sistematico protrattosi per quaranta anni sui documenti riguardanti la città e il porto di Civitavecchia. Questi risultati sono stati proposti ai giovani professsionisti selezionati per collaborare con il Comune di Civitavecchia ed hanno fornito il supporto storico-scientifico delle proposte sul tema "Progettare in Comune" (da "Civitavecchia veduta", 1912, p. 5). 

Ripreso sempre da "Civitavecchia veduta", il post su questo sito e il ricordo su SpazioLiberoBlog dedicati ad Arnaldo Massarelli, avevano anche lo scopo di riproporre il problema della conservazione "attiva" degli studi storici. In proposito, ho ricordato più volte e di frequente che il nostro scopo era, principalmente, quello di “scoprire” com’era la Civitavecchia del passato, nei suoi vicoli, nelle sue case, nelle sue modificazioni temporali, in tutti quegli aspetti fisici di cui i secoli, le demolizioni e infine gli sventramenti della guerra e del dopoguerra avevano lasciato poche tracce e di difficile lettura. Poiché di quella che si riteneva esser stata la “città romana” (in realtà, mi ero andato convincendo, mai esistita in quanto tale, se non per una fase di trasformazioni e adattamenti estemporanei) e di quella creata dagli interventi dei pontefici, i “grands travaux” del ’500 e del ’600, avevamo, per l’una, diverse ipotesi e, per l’altra, dati molto dettagliati, restava da indagare e immaginare la città intermedia. 


Avevamo pochi resti e labili indizi per ricostruire la fase tra la “villa imperiale” in trasformazione e il borgo in formazione, a cominciare da quella città di Gregorio Magno che, non a caso, era stata il tema del convegno organizzato insieme a Giovanni Insolera, nel 1989, con il patrocinio dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose e sotto l’alto patronato del Vescovo Mons. Girolamo Grillo. Fu proprio in quell’occasione, tuttavia, che tentammo, procedendo cautamente ma con molto entusiasmo, di ricomporre i tasselli per dare forma a quell’insediamento ancora misterioso (cercando, ad esempio di capire, il significato di immagini forse solo simboliche e tuttavia eloquenti, come la «Centũcellis» della Tabula Peutingeriana). 

Tra tesi di laurea, ricerche di studiosi, estratti dalle tante pubblicazioni, le centinaia di vedute e mappe delle incisioni dei secoli scorsi, le mie 100 tavole dell' "Atlante", con le 70 planimetrie della città ed i lavori e l'evoluzione dell'assetto urbano nel corso degli anni dalle origini alla città attuale, oltre agli innumerevoli schizzi e disegni di dettaglio, con la trasposizione per alcune tappe temporali nelle vedute di Arnaldo, pochi centri hanno altrettanta documentazione iconografica sulla loro storia. Il materiale disponibile (e in parte già riprodotto su supporti espositivi) può consentire di allestire più di un punto di richiamo culturale e turistico, pubblicizzato da una delle istallazioni del progetto "La Storia scende in piazza", arricchendo le risorse in materia ed i luoghi di interesse. Se questi non sono vetrine mute e immobili, ma fanno capo ad un Centro studi di alta autorevolezza scientifica in cui siano rappresentati gli enti pubblici di riferimento; che coordina singoli e associazioni che vogliano collaborare; in cui studenti, laureandi o dottorandi possano incanalare le lori ricerche e in cui giovani studiosi, con il doveroso e decoroso sostegno di  borse di studio, approfondiscano ed amplino il campo delle indagini storiche; si avrebbe facilmente, nuovamente, quello che il CDU è stato per tanti anni e quel supporto alla cultura cittadina in campo storico-urbanistico di cui si avverte la mancanza.

Fonte cartine: U.C.I.T., Roma.

arch. Francesco Correnti





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2 marzo 2024

7 Marzo, Conferenza MANC | PORT(US) TRAI(ANI): Traiano e il suo porto

🔹 Dall’esperienza delle associazioni archeologiche nasce questo contributo alla conoscenza e all’approfondimento della presenza traianea in città: con la storica Associazione 𝐶𝑒𝑛𝑡𝑢𝑚𝑐𝑒𝑙𝑙𝑎𝑒 si affronteranno le ragioni della localizzazione portuale con un focus sui ritrovamenti nel fondo dello specchio portuale, mentre con il Gruppo Archeologico Romano si farà il punto sull’area archeologica della cosiddetta 𝑉𝑖𝑙𝑙𝑎 𝑃𝑢𝑙𝑐ℎ𝑒𝑟𝑟𝑖𝑚𝑎, un sito da scavare, recuperare e valorizzare. Due momenti di conoscenza del rapporto che unisce Civitavecchia al suo imperiale fondatore.

🔹 Giovedì 7 Marzo 2024 alle 17:00 presso la Sala Convegni “Giusi Corrado” della Fondazione Cassa di Risparmio di Civitavecchia!


ℹ️ Per informazioni e prenotazioni:

Museo Archeologico Nazionale di Civitavecchia

Tel. +39 076623604

E-Mail: drm-laz.mucivitavecchia@cultura.gov.it

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13 febbraio 2024

79 anni dal ignominoso bombardamento | Dresda esempio per Civitavecchia nella difesa della memoria storica


Tra il 13 e il 14 febbraio 1945, un migliaio di aerei anglo-americani bombardarono la città di Dresda, sopratutto il centro, causando migliaia di vittime civili (tra le 20mila e le 45mila persone) e radendo al suolo quella che era considerata una delle più belle città europee, priva di industrie belliche primarie o di obiettivi militari strategici.

In prossimità di una tale importante ricorrenza, qualche settimana fa il Comune di Dresda ha deciso di rimuovere inspiegabilmente la targa monumentale che ricordava la strage di civili causata dagli alleati durante la Seconda Guerra Mondiale. I cittadini si sono indignati a tal punto per lo smantellamento della targa commemorativa che hanno deciso di ricostruire il monumento a proprie spese. Spaventata dalle dimensioni della risposta popolare, l'amministrazione comunale di Dresda si è scusata, affermando che la sua azione è stata fraintesa, in quanto non voleva rimuovere la targa commemorativa, ma smantellarla perché interferiva con un edificio. In ogni caso, non c'erano costruzioni nell'area, ma è una comoda bugia. Nel suo comunicato stampa, la città promette di realizzare un monumento ancora più bello di quello rimosso.

Cosa ci fa capire questo? Che quando c'è una reazione forte, la risposta positiva non si lascia attendere. 

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27 gennaio 2024

L'ascesca al trono di Traiano, l'Imperatore avvolto dal manto dell'onore e della grandezza

Nel cuore dell'antica Roma, il 27 gennaio dell'anno 98 d.C., un giorno destinato a entrare nella storia, Traiano ascendeva al trono imperiale, avvolto dal manto dell'onore e della grandezza. Non era un imperatore nato, ma adottato, segnando un cambiamento significativo nelle tradizioni di Roma, un presagio delle sue eccezionali qualità e del suo destino straordinario.

Traiano, un uomo di rara virtù e capacità, incarna l'ideale dell'imperatore perfetto, un modello tanto elevato che persino Dante Alighieri lo collocherà tra i giusti nel suo celestiale Paradiso. La sua mitezza era proverbiale, un raggio di luce in un'epoca spesso oscurata dalla tirannia. Con la saggezza di un filosofo e la fermezza di un leader, rispettava il Senato e ascoltava il popolo, esprimendo il suo desiderio di essere trattato come avrebbe trattato gli altri, se le loro posizioni fossero state invertite.

Traiano fu anche un conquistatore, il cui nome risuonava attraverso i confini dell'Impero. Sotto il suo comando, le legioni romane attraversarono fiumi e montagne, annettendo nuove terre e popoli. La Dacia, ricca di oro fu assorbita nell'immenso Impero, estendendo la sua influenza e portando prosperità senza precedenti. 

La ricchezza dell'oro dacico stimolò un'era di prosperità economica che durò cinquant'anni, un periodo d'oro per l'Impero romano. Traiano fu tanto amato e rispettato che divenne un punto di riferimento per i suoi successori, con un augurio che risuonava attraverso i secoli: "felicior Augusto, melior Traiano" - più felice di Augusto, migliore di Traiano.

Anche molto tempo dopo la sua morte, sotto il regno degli Ostrogoti, il re Teoderico, un barbaro sul trono di Roma, fu paragonato a questo grande imperatore ispanico, un tributo all'eterna influenza e al retaggio di Traiano.

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13 gennaio 2024

13 gennaio, ore 18 | Presenza e culto di San Michele Arcangelo a Civitavecchia | Conferenza di Roberta Galletta




Sabato 13 Gennaio 2023 alle ore 18.00 presso la sede dell'associazione Culturale Il Conservatorio in Via Lesen 10 la divulgatrice storica Roberta Galletta racconterà della presenza di San Michele Arcangelo  e del suo culto a Civitavecchia  attraverso tre importanti luoghi legati al suo nome.

Partecipazione e ingresso libero
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6 gennaio 2024

Origine, storia e significato dei Re Magi

I Re Magi sono figure che fanno parte della nostra tradizione culturale e forse popolano il nostro immaginario sin dall’infanzia. Ma siamo sicuri di conoscerne la storia, l’origine e il significato?

La storia dei Re Magi

L’origine dei Re Magi è da collocarsi in Persia, l’antico Iran. I magi erano i sacerdoti della religione dell’Iran, tuttavia la loro storia, le loro funzioni e la loro posizione sono piuttosto discusse. Alcuni sostengono che i magi siano stati i ministri dell’antica religione politeistica di una regione dell’Iran detta Media e che poi si sarebbero convertiti allo zoroastrismo quando questa religione si diffuse. Tuttavia pare che i magi inizialmente  si opposero a questo nuovo culto, e infatti alcune fonti testimoniano di uno scontro tra magi e Achemenidi, che invece appoggiavano lo zoroastrismo.

C’è invece chi sottolinea il fatto che i magi compaiano nelle fonti come sacerdoti dello zoroastrismo e che siano stati loro a codificare i testi sacri della religione zoroastriana.


I Re Magi nel Vangelo

I Re Magi compaiono solo nel Vangelo di Matteo e nei Vangeli apocrifi, quindi non canonici. Ecco le parole che dedicate ai Re Magi nel Vangelo di Matteo:

“Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi giunsero da Oriente a Gerusalemme e domandavano: «Dov’è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo» […] poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra”.

Come vedete, quello che si dice nel Vangelo di Matteo sui Re Magi non è molto. Innanzitutto sono chiamati solo magi: furono detti re solo a partire dal III secolo d.C.. E più che altro si fa riferimento concreto solo ai doni. I doni dei Re Magi, afferma il Vangelo, sono oro incenso e mirra, che è una resina ricavata da alcune cortecce.

Alcuni studiosi dubitano fortemente dell’esistenza dei Re Magi, e spiegano la loro presenta nel Vangelo come un artificio letterario di Matteo per parlare ai non ebrei e dir loro che Gesù si era rivelato anche a loro. Altri studiosi ritengono poi che i Re Magi siano stati inseriti nel racconto evangelico perché nell’Antico Testamento, considerato come una sorta di prefigurazione del Nuovo, si faceva riferimento ad alcuni elementi come i doni o veniva fatto cenno alla figura dei re e così i Re Magi sarebbero stati inseriti per far tornare i calcoli. Tuttavia quando pensiamo ai Re Magi ci vengono in mente molti più particolari, vediamone alcuni.


I Re Magi nella tradizione seguente

I Re Magi nei secoli successivi alla stesura dei Vangeli andarono acquisendo sempre più tratti e caratteristiche. Innanzitutto il nome. I nomi dei Re Magi sono Gaspare, Melchiorre e Baldassarre. Questi sono i nomi dei Re Magi diffusi nell’Occidente europea cristiano, in altri paesi sono molto diversi. In Siria i nomi dei tre Re Magi sono Larvandad, Gushnasaph e Hormisdas. Pare che i nomi dei Re Magi della nostra tradizione derivino dalla traduzione latina dell’VIII secolo di un manoscritto greco del secolo V o VI.

I Re Magi nel nostro presepe son tre solitamente. Ma perché? Nella Bibbia non vi si fa riferimento. Si parla solo di tre doni e da ciò probabilmente si pensò che i Re Magi abbiano fatto un dono a testa.


Le spoglie dei Re Magi

La storia delle spoglie dei Re Magi è molto interessante. Secondo la tradizione sarebbero state portate a Costantinopoli dalla madre di Costantino che le avrebbe rinvenute in Iran. I resti dei Re Magi sarebbero poi stati trasferiti a Milano, nella chiesa di Sant’ Eustorgio e poi ancora a Colonia per il volere di Federico Barbarossa. Tuttavia Marco Polo nel suo Milione  afferma di aver visto le reliquie dei Re Magi in Persia.

https://www.thecolvinco.com/

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2 gennaio 2024

Il bilancio delle attività per l'anno 2023


E' gennaio di un nuovo anno e come siamo siamo soliti fare in questo periodo pubblichiamo il bilancio delle attività per l'anno appena conclusosi. Il Comitato ha continuato la sua attività di promozione degli eventi e anniversari culturali rilevanti e di qualità del territorio, così come non ha mai smesso di divulgare, attraverso il presente blog e i propri canali social e whatsapp, articoli, recensioni e comunicati su temi riguardanti l'identità e l'attualità di Civitavecchia. 
Immancabile anche nel 2023 la deposizione dell'omaggio floreare presso Largo Caduti 14 Maggio in occasione della cerimonia ufficiale organizzata dalle autorità locali. Il 2023, va detto, ha visto un'attenzione straordinaria intorno alll'anniversario del 14 maggio, frutto di una collaborazione virtuosa tra l'amministrazione locale e le associazioni del territorio che si è tradotta nell'organizzazione, durante un'intera settimata, di conferenze, esposizioni fotografiche, testimonianze di sopravissuti, proiezioni e letture.

In occasione della festa del Santo Patroto d'Italia, il Comitato ha segnalato all'amministrazione le condizioni di Largo San Francesco d'Assisi e l'assenza di immaginazione per un progetto di rigenerazione urbana di un angolo delle città a nostro avviso importantissimo per la sua valenza simbolica, per i monumenti che ospita e per la vivibilità della città stessa. 

Con ramarrico abbiamo altresì segnalato un nuovo anniversario del gemellaggio con Betlemme che si è consumato senza alcuna iniziativa o per lo meno con un simbolico messaggio di pace nel contesto della guerra nel Vicino Oriente.

Il Comitato ha continuato e continuerà a ribadire che la statua pop art del c.d. bacio del mare rappresenta un oltraggio per la memoria della città e andrebbe sostituita con una scultura rappresentativa per la città, come la statua dell'Imperatore Traiano o del dio Nettuno.


19 dicembre - 25 anni di gemellaggio tra Civitavecchia e la città palestinese di Betlemme

12 dicembre - Civitavecchia tra tarda antichità e Rinascimento: Recensione della conferenza del MANC

4 ottobreA quando la riqualficazione di Largo San Francesco d'Assisi?

1 luglio - Aperitivo col Comitato 

14 maggioCommemorazione delle vittime civili dei bombardamenti alleati su Civitavecchia 

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Comitato 10 Febbraio

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