La nuova statua del bacio ci rappresenta nella memoria e nell'identità

Il posizionamento della statua “Il bacio della memoria di un porto” restituisce finalmente alla città un po’ di bellezza, di bontà e di giustizia

Incontro con il Sindaco per intitolare una piazza alle vittime dei bombardamenti

Il Comitato 14 Maggio ha avanzato una richiesta scritta di intitolare il piazzale compreso tra via Mazzini e Via Gorizia alle vittime civili dei bombardamenti anglo-americani

Anniversario della nascita dell'Optimus Princeps, il fondatore di Civitavecchia

Ogni nuovo Imperatore dopo Traiano veniva salutato dal Senato con l'augurio: possa tu essere più fortunato di Augusto e migliore di Traiano (Felicior Augusto, melior Traiano)

Recensione della nostra visita presso la Macchina del Tempo Civitavecchia

E’ una calda sera di agosto quella che ci vede, insieme ad alcuni simpatizzanti, in visita presso la Macchina del Tempo, progetto inedito a cura di Roberta Galletta, divulgatrice storica

14 maggio, Anniversario dei bombardamenti anglo-americani su Civitavecchia

Il Comitato ha deposto un omaggio floreale presso il Monumento alle Vittime civili dei Bombardamenti, partecipando alla cerimonia ufficiale insieme alle autorità locali per ricordare quanti hanno perso la vita durante la 1° incursione aerea alleata.

29 gennaio 2020

Il porto di Civitavecchia all'inzio del XX secolo in una fotografia dell'epoca


Riportiamo di seguito l'interessante commento dell'Arch. Francesco Correnti su una nota piattaforma social volto a datare la fotografia storica di Civitavecchia allegata all'articolo. Nella fotografia è facile scorgere da una ottima angolazione l'Arsenale Bernini, la Darsena Romana, il molo del lazzaretto così come anche la Rocca, mentre in porto si trovano, in una rara combinazione, navi a vapore, a vela ma anche un idrovolante.

Basandomi su alcuni dati presenti in una mappa, con appuntate delle date, che si trova nel prezioso secondo volume "Chomo lo papa uole" la data dovrebbe essere ristretta tra 1922 e il 1928. L'imbonimento infatti sotto la calata Laurenti, tra la capitaneria e la Rocca si vede bene che è in corso di esecuzione (opera appaltata nel 1922) mentre le estremità frontali esterne delle navate dell'Arsenale sono state demolite nel 1928. Mi fa un po' pensare l'idrovolante che galleggia sotto il Forte che, se fosse quello del breve servizio postale per la Sardegna, si dovrebbe tutto retrodatare al 1917 , a meno che non ci fosse ancora negli anni successivi qualche traffico di idrovolanti. L'imbonimento al di là della darsena in questa foto non c'è ancora, a quanto pare è stato iniziato nel 1928.



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27 gennaio 2020

Comunicato: 27 gennaio, anniversario dell'ascesa dell'Imperatore Traiano, fondatore di Civitavecchia

Risale ad oggi, 27 gennaio, l'anniversario della nomina alla guida dell'Impero romano di Marcul Ulpius Nerva Traianus, noto come l'Imperatore Traiano. Per l'occasione, il Comitato 14 Maggio desidera ricordare tale importante figura, a cui Civitavecchia deve la propria fondazione.
Su Traiano sappiamo che fu un valoroso militare e popolare comandante, adottato da Nerva nel 96, gli succedette due anni più tardi. Sotto il suo comando supremo l'Impero romano raggiunse la sua massima estensione territoriale. Esaltato già dai contemporanei e dagli storici antichi come Optimus princeps, oggi è considerato, in virtù del suo operato e delle sue grandi capacità come comandante, amministratore e politico come uno degli statisti più completi e parsimoniosi della storia, e uno dei migliori imperatori romani.
Eutropio racconta che per il resto della storia dell'Impero romano e per buona parte di quella dell'Impero bizantino, ogni nuovo Imperatore dopo Traiano veniva salutato dal Senato con l'augurio: possa tu essere più fortunato di Augusto e migliore di Traiano (Felicior Augusto, melior Traiano).

Per volontà dell'imperatore Traiano, come avevamo già ricordato, si deve la fondazione, con il nome originario di Centumcellae, della città di Civitavecchia. Grazie al bottino di guerra della campagna di Dacia, infatti, Traiano decise di dotare Roma di un nuovo porto, al posto di quello di Ostia il quale era troppo esposto alle insidie del mare, incaricando della sua costruzione il più grande architetto di allora, Apollodoro di Damasco

Oggigiorno Civitavecchia a stento ricorda chi fosse Traiano, non essendo in programma alcuna iniziativa culturale volta a omaggiarle l'imperatore romano e avendogli dedicato appena una statua, in realtà anche quella su iniziativa dell'autorità portuale, collocata in mezza a una rotonda come spartitraffico davanti al varco Vespucci, mentre la ricorrenza, inutile dirlo, passa annualmente del tutto inosservata. 

Traiano rappresenta per Civitavecchia un legame diretto con quello che è il valore simbolico di Roma, tentativo di restaurare l'Unità delle origini, attraverso una spiritualità virile e dominatrice. Al tempo stesso, su un piano più temporale e attuale, l'Imperatore Traiano rappresenta un elemento di comunione con la numerosa comunità romena residente in città. Traiano è considerato, infatti, uno dei padri del popolo romeno essendo menzionato per sino nell'attuale inno nazione della Romania. Purtroppo le amministrazioni che si sono susseguite in questi anni, non senza la complicità di una parte della cittadinanza, preferiscono, invece che portare gli omaggi all'Imperatore romano fondatore della città, posizionare e rimpiangere statue dedicate a chi questa città l'ha bombardata e rasa al suolo oppure celebrare popoli che l'hanno saccheggiata. La figura dell'Imperatore Traiano, si potrebbe affermare, rappresenta la somma delle potenzialità non valorizzate di Civitavecchia, inclusa l'eredità archeologica e culturale dell'antica Roma. Oggi desideriamo ricordare, pertanto, l'anniversario dell'ascesa dell'Imperatore Traiano, ponte tra l'attuale città e la gloriosa eredità di Roma


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23 gennaio 2020

25 Gennaio | Inaugurazione della restaurata Cappella del Santissimo Sacramento

Sabato 25 Gennaio alle 18 sarà inaugurata la Cappella del Santissimo Sacramento della Cattedrale di Civitavecchia, ristrutturata a seguito della collocazione del monumentale ed elegantissimo tabernacolo marmoreo della fine del 1400, opera stupenda eseguita da un anonimo scultore di scuola romana, seguace del Bregno. Il tabernacolo, che in origine era la custodia degli Oli Santi, ma che dopo il Concilio di Trento diventò custodia del Santissimo Sacramento, era collocato nella Cappella del Sacro Cuore della Chiesa Matrice di Santa Maria Assunta, distrutta dagli eventi bellici della seconda guerra mondiale.

Composto da tre sculture di marmo, era poi stato trasferito in Cattedrale e custodito nei magazzini della chiesa. Ora, dopo i lavori di restauro, eseguiti a Roma da Davide Rigaglia, incaricato dell’ufficio Beni Culturali della Diocesi e sotto la direzione della Sovrintendenza, è stato collocato nella Cappella del Santissimo, ristrutturata completamente proprio per accogliere la preziosa opera d’arte, tra le poche di valore rimaste dopo i bombardamenti. Sarà il Vescovo, Monsignor Luigi Marrucci, che ha voluto fortemente la ricollocazione dell’opera nell’Anno Eucaristico Diocesano, a celebrare la Messa in Cattedrale e ad inaugurare la Cappella con la benedizione del tabernacolo.

Fonte: trcgiornale.it
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15 gennaio 2020

Acquae Tauri e La Ficoncella riprese dal satellite

L'immagine satellitare luglio 2019 mostra La Ficoncella di Civitavecchia, sulla destra I ruderi termali del Municipio romano augusteo di Aquae Tauri, fondato circa un secolo prima di Centumcellae.
Si può notare il presunto Calidarium ellittico comunque una vasca che era riempita con l'acqua alla temperatura di 55 gradi e forse stemperata tramite una tubatura con acqua fredda.
Un grande complesso in cui le sorgenti consacrate ad una o più divinità, [..], erano utilizzate come Terme salutifere. Spesso queste terme avevano un annesso tempio dedicato alle divinità che avevano reso curative le acque. Un esempio simile sono le terme di Stigliano, Aquae Apollinares veteres, di origine etrusca con l'annesso santuario di Apollo Santo.
L'immagine Mostra i lavori di ripulitura effettuati dai volontari della società storica civitavecchiese all'interno della recinzione nel triennio 2015-2017, mentre esternamente si vede il primo saggio archeologico effettuato dall'università di Bologna nell'ambito del progetto Acheloo tuttora in itinere.
La società storica continua il mantenimento del sito archeologico tramite un patto triennale stipulato con il comune di Civitavecchia.

Fonte: Movimento Archeoetruria


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4 gennaio 2020

Lettera di un legionario romano alla famiglia (III sec. d. C.)

(tratto da zweilawyer.com, di Gabriele Campagnano, via azionetradizionale.com) –

Sono passati quasi centoventi anni dal ritrovamento, a Tebtunis (Egitto), del papiro contenente la lettera di Aurelio Polione (Aurelius Polion), eppure quest’ultima, redatta in greco, è stata tradotta solo nel 2012 da un dottorando della Rice University, Grant Adams, ed è apparsa sul n° 49 del Bulletin of the American Society of Papyrologists. Non ho scritto nome e cognome per caso, ma perché c’è grande necessità che archeologi e storici abbiano il coraggio di infilarsi negli archivi, non importa se fisici o digitali, e tirare fuori le tonnellate di materiale raccolto e mai classificato, tradotto o interpretato.
Pur non essendo completa, questa missiva del III secolo ha un grandissimo valore storico.

La datazione di un documento

Sebbene su alcuni siti si trovi il riferimento a un periodo che va dalla seconda metà del II all’inizio del III secolo, mi sembra che lo stesso Grant Adams fornisca degli elementi decisivi per collocare il documento in modo più preciso:

1) il nome Aurelius, per quanto già presente nel II secolo, sembra suggerire la cittadinanza romana, concessa a tutti gli abitanti dell’impero con la Constitutio Antoniniana del 212;

2) nel 214 Caracalla divise di nuovo la Pannonia in Inferior e Superior, con due legioni ciascuna. Le due della Pannonia Inferior, Legio I e II Adiutrix, erano sotto comando di un governatore consolare, menzionato nella lettera (ὑπατεικο̣).

Si evince che il giovane soldato serviva come volontario a migliaia di chilometri da casa, nella Legio II Adiutrix  (Pannonia) e cercava di ottenere un permesso per tornare dalla sua famiglia (con la quale aveva qualche problema).

La cosa straordinaria è che questa lettera può sovrapporsi in modo perfetto a quelle mandate oggi dai militari stanziati nei vari teatri di guerra del mondo. Visto che si parla anche di altre lettere spedite dallo stesso soldato, abbiamo anche l’ennesima testimonianza che, nel mondo romano, gli scambi epistolari erano molto vivaci.

Di seguito, la mia traduzione:

(il fronte della missiva)

Aurelius Polion, soldato della Legio II Adiutrix, a suo fratello Heron, alla sorella Ploutou, alla madre Seinouphis la panettiera e signora (?), tanti cari saluti. Prego giorno e notte che voi godiate di buona salute, e omaggio sempre tutti gli dei da parte vostra. Io non smetto di scrivervi, ma voi non pensate mai a me. Ma io faccio la mia parte scrivendovi sempre e non smettendo mai di stare vicino a voi con la mente e con il cuore. Eppure non mi scrivete mai per dirmi della vostra salute e di come ve la cavate. Sono preoccupato per voi, perché sebbene riceviate spesso lettere da me, non avete mai risposto, così non posso sapere come voi … mentre ero in Pannonia vi ho spedito (delle lettere), ma mi avete trattato come un estraneo … sono partito … e voi siete felici che (?) … l’esercito.  Io non ho … voi … per l’esercito, ma io … sono andato via da voi. Vi ho mandato sei lettere … proverò a ottenere un permesso dal comandante e verrò da te in modo che tu possa capire che sono tuo fratello… Ho chiesto (?) niente a voi per l’esercito, ma vi ho delusi perché sebbene vi abbia scritto, nessuno di voi (?) … ha considerazione. Sentite, vostro (?) vicino … sono tuo fratello. Anche voi, rispondetemi … scrivetemi. Chiunque di voi …, inviate il suo … a me. Salutate mio padre Aphrodisios e mio (?) zio (?) Atesios … sua figlia … suo marito e Orsinouphis e i figli della sorella di sua madre, Xenphon e Ouenophis conosciuto anche come Protas … gli Aurelii … la lettera …


(il retro)

ai figli e a Seinouphis la panettiera … da (?) Aurelius (?) Polion, della legione II Adiutrix … dalla (?) Pannonia Inferior (?) … Consegnata a Acutius (?) Leon (?), veterano della legione … da parte di Aurelius Polion, soldato della legione II Adiutrix, affinché la possa inviare a casa.

La lettera era stata quindi affidata a un veterano della legione, affinché questi la facesse recapitare ai destinatari. A detta del dott. Adams, il greco di Aurelius è piuttosto scarso e le influenze latine sono evidenti sia nella punteggiatura che nella sintassi. È probabile che Aurelius fosse più abituato a scrivere e ricevere ordini in latino, e che quindi il suo greco scritto ne avesse risentito.

Gli scopritori del 1899

Oltre al nome di Grant Adams, vanno ricordati quelli dei due scopritori del documento, Bernard Grenfell e Arthur Hunt, due filologi cui si deve uno dei più importanti ritrovamenti nella storia della papirologia. Molti di voi sapranno già di cosa parlo, ossia dei Papiri di Ossirinco. Si tratta di centinaia di documenti, in greco e latino, scritti fra il I e il VI secolo. La cosa incredibile è che la loro pubblicazione va avanti dal 1898 (vol. n° 1) e, ad oggi, l’ultimo volume uscito è il n° 74 del 2009.

Quella ripetizione ossessiva del “vi ho scritto molte volte… non mi avete mai risposto” è una testimonianza al tempo stesso drammatica ed eccezionale di un mondo che non esiste più: per certi versi era uguale al nostro, per altri distante oltre ogni immaginazione. In fondo nessuno di noi può avere una chiara cognizione di cosa significasse vivere a migliaia di chilometri da casa propria senza avere a disposizione aerei, posta celere, internet e tutta la tecnologia che ci permette di viaggiare e comunicare in modo istantaneo (o quasi).
A meno di ritrovamenti clamorosi, nessuno saprà mai se Aurelius, alla fine, sia riuscito a lasciare la Pannonia Inferiore per tornare al calore della sua famiglia e dell’Egitto.
E questo tipo di suspence non possono darla né i film, né i romanzi, ma solo la storia.

Sotto, l’originale della lettera di Aurelius Immagine: University of California/Berkley’s Bancroft Library
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3 gennaio 2020

Bilancio delle attività del Comitato 14 Maggio per l'anno 2019

Il quinto anno di attività del Comitato 14 Maggio si è concluso e per noi è tempo di bilancio. 

Con grande gioia comunichiamo che uno degli obiettivi statuari del Comitato è stato raggiunto  ovvero rendere decoroso lo spazio antistante la lastra monumentale dedicata alle vittime civili dei bombardamenti anglo-americani. Le autorità politiche e religiose, infatti, hanno finalmente spostato il parcheggio antistante che contribuiva a marginalizzare l'area annullando la funzione del monumento nel rendere omaggio alle vittime e ricordare la tragedia dei bombardamenti sulla città. Oggi, davanti al Monumento in questione si può trovare un'area pedonale ornata di piante con panchine consentendo ai passanti di fermarsi, riposare o socializzare e notare la lastra di marmo commemorativa che ritorna, almeno più di prima, ad avere una funzione sociale e di consolidare il legame intergenerazionale, premessa per qualsiasi vera comunità.

Il Comitato, inoltre, mediante i suoi canali, ha pubblicato recensioni e segnalato libri sulla Cultura Tradizionale, ha divulgato informazioni riguardo personaggi di spicco del territorio, che hanno contribuito a diffondere l'amore per la bellezza, così come anche articoli sulle opere architettoniche patrimonio della città. 
Non limitandoci a ciò, abbiamo segnalato gli eventi di alta cultura del territorio, che a nostro avviso hanno rappresentato un argine alla volgarità imperante nella società, nonché le principali date con i rispettivi significati che scandiscono il tempo sacro.

Il Comitato ha ricordato anche quest'anno l'anniversario del gemellaggio di Civitavecchia con la città di Betlemme e protocollato una lettera rivolta al Sindaco al fine del ripristino della targa toponomastica nella piazzetta Betlemme per l'appunto. L'intitolazione della piazza a Betlemme, infatti, avvenne in presenza dell'allora Ambasciatore Palestinese in Italia per celebrare la fine dell'assedio armato alla Basilica della Natività, rappresentando un gesto di solidarietà e vicinanza della nostra città verso il popolo palestinese.

Il Comitato 14 Maggio durante il suo operato ha sempre cercato di agire in maniera distaccata senza entrare nelle diatribe politiche locali e segnalando, quando le circostanze l'hanno richiesto, le responsabilità dell'amministrazione locale.

Infine, dal 2019 il Comitato ha un nuovo logo inspirato alla foto scattata in seguito ai bombardamenti alleati sulla città che raffigura la Chiesa dei Santi Martiri Giapponesi gravemente danneggiata e avente dinnanzi la Statua di San Francesco d'Assisi completamente integra, con il motto "in piedi tra le rovine". Alimentati dal sacro fuoco per il nuovo anno ci auguriamo di avere la forza necessaria per mantenere le posizioni, alla stregua della statua di San Francesco durante i bombardamenti,  rimanendo in piedi in mezzo alle rovine morali del nostro tempo. 


19/12/2019 - Il Comitato ricorda il 21° anniversario del gemellaggio di Civitavecchia con Betlemme e segnala al Sindaco l’assenza della targa nella piazzetta Betlemme.

19/08/2019 - Protocollata lettera aperta al Sindaco di Civitavecchia per ripristinare il cartello con la denominazione di Piazza Betlemme

6/05/2019 - Il Comitato saluta l'intesa tra le autorità religiose e civili sulla riqualificazione della piazzetta antistante il Monumento alle Vittime dei Bombardamenti anglo-americani.

14/05/2019 - Commemorazione dell'anniversario dei bombardamenti anglo-americani su Civitavecchia insieme alle autorità civili, religiose e alle organizzazioni locali.
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Comitato 10 Febbraio

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