La nuova statua del bacio ci rappresenta nella memoria e nell'identità

Il posizionamento della statua “Il bacio della memoria di un porto” restituisce finalmente alla città un po’ di bellezza, di bontà e di giustizia

Incontro con il Sindaco per intitolare una piazza alle vittime dei bombardamenti

Il Comitato 14 Maggio ha avanzato una richiesta scritta di intitolare il piazzale compreso tra via Mazzini e Via Gorizia alle vittime civili dei bombardamenti anglo-americani

Anniversario della nascita dell'Optimus Princeps, il fondatore di Civitavecchia

Ogni nuovo Imperatore dopo Traiano veniva salutato dal Senato con l'augurio: possa tu essere più fortunato di Augusto e migliore di Traiano (Felicior Augusto, melior Traiano)

Recensione della nostra visita presso la Macchina del Tempo Civitavecchia

E’ una calda sera di agosto quella che ci vede, insieme ad alcuni simpatizzanti, in visita presso la Macchina del Tempo, progetto inedito a cura di Roberta Galletta, divulgatrice storica

14 maggio, Anniversario dei bombardamenti anglo-americani su Civitavecchia

Il Comitato ha deposto un omaggio floreale presso il Monumento alle Vittime civili dei Bombardamenti, partecipando alla cerimonia ufficiale insieme alle autorità locali per ricordare quanti hanno perso la vita durante la 1° incursione aerea alleata.

31 maggio 2019

Consigli di lettura | Tradizione e realizzazione spirituale. Raccolta di scritti con inediti.

Titolo completo: Tradizione e realizzazione spirituale. Raccolta di scritti con inediti.
Autore: Guido De Giorgio
Anno: 2018
Pagine: 136

Il libro:
L’espressione personale di Guido De Giorgio, spesso poetica e travolgente, parla direttamente ai cuori piuttosto che alle menti. La conoscenza dei Principi della Tradizione che è alla base dei suoi scritti non potrà mai condurre al pericolo di un’interpretazione deviata della dottrina tradizionale: egli ha il ‘fianco coperto’ e il suo insegnamento – condensato in numerosi scritti editi ed inediti che la CinabroEdizioni ha di recente ricevuto il testimone di darne ricostruzione e diffusione – è faro e indirizzo per chi voglia intraprendere un cammino di realizzazione spirituale. Con questa pubblicazione vengono alla luce alcuni manoscritti inediti che, per omogeneità di argomenti trattati, sono stati uniti ai suoi scritti apparsi sulle riviste Ur e La Torre, a cui – per le motivazioni che si potranno leggere nella Nota bibliografica e nell’Avvertenza – sono stati aggiunti i due articoli apparsi su Diorama Filosofico così come riadattati da Evola per la raccolta Introduzione alla Magia.

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28 maggio 2019

Perché è importante la bellezza?

Data la dilagante bruttezza della società moderna in cui ci troviamo a vivere e che sta travolgendo ogni aspetto della vita, dal linguaggio alla musica, dall'arte all'architettura, viene istintivamente da chiedersi che fine abbia fatto la bellezza. Oggi assistiamo addirittura alla celebrazione del brutto attraverso feste come Halloween in cui vestirsi da zombi e simulare atti cannibaleschi fa molto "cool". Perché?
L'architettura dal canto suo ha abbandonato qualsiasi preoccupazione per il dettaglio, per l'armonia, al fine di sacrificare tutto nel nome dell'utilitarismo. Gli edifici sono costruiti tenendo conto esclusivamente della loro utilità senza lasciare spazio ad altro. Come sono straordinari ed espressivi quei santi scolpiti e posizionati talmente in alto, sulle colonne delle cattedrali simbolo della civiltà del passato, tanto che nessuno riesce a scorgere le loro espressioni. Ti domandi allora: quale generosità comandò il sacrificio dell'artista di creare senza mostrare? Quale fede?

Nell'arte della scultura e della pittura assistiamo alla medesima degenerazione verso il culto della bruttezza. Le esigenze universali di bellezza radicate nel profondo della natura umana sono oggi messe in discussione da una correttezza politica che vuole convincerci che ogni persona ha il suo standard di cosa sia bello e cosa sia brutto. Ecco allora che si è fatto spazio la concezione soggettiva che l'arte non sia altro che un'idea e poiché chiunque può avere delle idee ecco che tutto può essere arte e chiunque può pretendere di essere un'artista senza più preoccuparsi del talento, del buon gusto o della creatività.
Nelle grandi civiltà tradizionali la bellezza era considerata un valore, alla stregua della verità e della giustizia. Essa era concepita come una finestra sul sacro in grado di elevare l'animo umano dalla sua condizione terrena, per strapparlo dagli appetiti del quotidiano e condurlo verso il trascendente. Bellezza e sacro sono strettamente collegati. Una volta l'arte era fondata sulla religione e ai più elevati livelli l'arte è stata spesso creata al servizio della religione. Ma anche l'arte che non menziona Dio può avere una forza religiosa come ad esempio Tristan e Isolda di Wagner. Ciò si deve al fatto che la bellezza ci apre alla certezza che la nostra vita non sia solo consumata, ma viene redenta.

Senza radici spirituali l'arte diventa un fantasma, piena di odio e di scherno privata del dono della bellezza. Dietro ogni  grande cultura che ha creato la Civiltà vi è stata tradizione religiosa. La degenerazione moderna verso l'adorazione del brutto nell'arte, nella musica e nell'architettura non è altro che lo specchio della nostra società così com'è nel suo intimo, nelle sue maniere, nel suo linguaggio, nel suo essere e cioè priva di ogni riferimento superiore.


Nel mondo moderno è all'opera un nichilismo attivo che proviene dalla delusione amara di quelle persone che non possono trovare la fede. Il brutto è la manifestazione estetica del loro egoismo, della loro ricerca del piacere e del profitto...
Così, alla stregua di coloro che perdono la loro fede e sentono il bisogno di sbeffeggiare quello che hanno perduto, così sentono gli artisti di oggi, come anche le persone nella vita di ogni giorno, di trattare la vita umana in modo degradante e di ridicolizzare il bisogno del bello.
Ma si dovrebbe rifiutare questa condizione non accettando tale alienazione e sforzarsi di uscire da questo deserto spirituale che ci circonda ricercando l'Ordine, la Bellezza, in cui l'ideale e il reale coesistono in armonia.

Fonte: aurhelio.it
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23 maggio 2019

Consigli di lettura | Studi su Dante – Scritti inediti sulla Divina Commedia

In occasione dell'anniversario della nascita del Sommo Poeta segnaliamo il libro "Studi su Dante" di Guido De Giorgio disponibile da oggi anche a Civitavecchia presso la Galleria del Libro in Via Traiana 18.

Scheda libro

Collana: Sophia
Titolo: Studi su Dante – Scritti inediti sulla Divina Commedia
Autore: Guido De Giorgio
Pagine: 240
Prezzo: € 20,00
Rilegatura: filo refe
Edito: Ottobre 2017

Il Testo
«Il suo nome non è conosciuto che da pochissimi amici, e probabilmente, come cose scritte e stampate, di lui non resteranno che tracce insignificanti […]». È passato molto tempo e diverse opere di De Giorgio hanno visto la luce, successivamente a quando Evola vergava quelle righe. È per tale motivo che il presente volume, curato da Alessandro Scali, studioso di Dante e cultore di dottrina tradizionale, riunisce numerosi scritti inediti dedicati da Guido De Giorgio all’opera di Dante Alighieri, in particolare alla Divina Commedia, dei quali si aveva notizia ma non la disponibilità. Dalle carte qui pubblicate riemerge l’idea – già espressa da De Giorgio ne La Tradizione Romana – per la quale Dante è «poeta di Dio» e la Commedia «poema sacro» che conduce a Dio; Virgilio è «profeta di Cristo» e l’Eneide «poema mistico» che prepara a Dio. Per De Giorgio dunque, nella Commedia vi è tutta la romanità tradizionale, dove le due tradizioni unificate culminano in una sola ed unica Roma, «non più antica e nuova, ma eterna». Vede così finalmente la luce, una ricca interpretazione anagogica e tradizionalmente orientata della Commedia del Sommo Poeta, lontana dallo studio profano dei moderni, impegnati da secoli a leggere e commentare Dante, nell’assoluta incapacità di comprendere il motivo centrale e l’essenza spirituale della sua sacra Poesia.
L’Autore

Guido Lupo Maria De Giorgio nasce il 3 ottobre 1890 a San Lupo nella provincia di Benevento. Giovanissimo si laurea a Napoli in filosofia, trasferitosi a Tunisi insegna italiano in un liceo, in quel periodo entra in contatto con ambienti esoterici islamici. Subito dopo la prima guerra mondiale si trasferisce a Parigi dove entra in contatto con René Guénon e con le principali riviste esoteriche francesi dell’epoca. Rientrato in Italia collabora con Julius Evola scrivendo su Ur, Krur, La Torre, Regime Fascista, usando di volta i volta gli pseudonimi Zero e Havismat. Dopo la morte del figlio Havis avvenuta durante la guerra d’Etiopia, scelse di vivere isolato tra le montagne piemontesi dove morirà il 27 dicembre 1957.

Indice

Nota Editoriale
Premessa
Capitolo primo
Presentazione: «Ed ecco quasi al cominciar de l’erta»
Il Misticismo sapienziale di Dante
Capitolo secondo
Presentazione: Due brevi ricerche
Intorno alla pantera
[Sine titulo] La bocca di Madonna
Capitolo terzo
Presentazione: I primi canti
Canto I
Canto II
Canto III
Canto V
Capitolo quarto
Presentazione: I canti della morte
Canto IV
Canto VI
Capitolo quinto
Presentazione: Due incompiuti
[Sine titulo] Della lingua volgare
[Sine titulo] Della Trinità
Capitolo sesto
Presentazione: Uno scritto ‘diverso’
Cino da Pistoia
Capitolo settimo
Presentazione: …e da ultimo, un po’ di Paradiso!
Da Lucifero all’Aquila
Repertorio

Cinabro Edizioni
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19 maggio 2019

La nave scuola Amerigo Vespucci a Civitavecchia

Dopo la sosta di Livorno la nave scuola della Marina Militare Amerigo Vespucci nell’ambito del ciclo di attività in Mediterraneo e fuori per l’anno 2019, si sposta a Civitavecchia.

Domenica 19 maggio – dalle 10:00 alle 12:30 e dalle 15:30 alle 19:00;
Lunedì 20 maggio – dalle 16:00 alle 19:00;
Martedì 21 maggio – dalle 16:00 alle 19:00.


Fonte: velablog.it
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15 maggio 2019

18 maggio, Roma | Marcia per la Vita 2019

MARCIA PER LA VITA 2019

👉 Sabato, 18 MAGGIO 2019
👉 Roma - Piazza della Repubblica
⏰ Ritrovo ore 14:30

➡️️ PARTECIPA anche tu!!


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14 maggio 2019

14 maggio 1943 | 76° anniversario dal "carpet bombing" su Civitavecchia



14 maggio 1943, ore 15.15 circa.
la prima incursione aerea a Civitavecchia, 
alle fortezze volanti americane bastarono pochi minuti di un pomeriggio già quasi estivo per togliere la vita a centinaia di nostri concittadini e a numerosi militari che attendevano l’imbarco nel porto, attorno alla mole dell’Arsenale.
Quel pomeriggio di morte e i successivi bombardamenti sconvolsero la nostra città.
E' stato calcolato in una misura prossima all’80% la distruzione del centro storico

da “Obiettivo Civitavecchia 1943-1993
da Bollettino N° 8/9(17) della società Storica Civitavecchiese



*Il carpet bombing ossia il bombardamento a tappeto è una tecnica di bombardamento aereo consistente nel colpire in maniera indiscriminata vaste aree, spesso urbane di territorio nemico, con lo scopo diretto di distruggere innanzitutto il morale della popolazione al fine di fiaccarne la resistenza. Differisce, dunque, dal bombardamento finalizzato alla distruzione diretta degli obiettivi militari.
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10 maggio 2019

14 Maggio 2019 - Civitavecchia commemora le vittime dei bombardamenti alleati [Programma]

Come ogni anno in occasione della cerimonia di commemorazione presso l'area monumentale di Via Mazzini, il Comitato 14 Maggio sarà presente e porterà un omaggio floreale alla lapide riportante i nomi delle vittime civili che hanno perso la vita durante l'incursione anglo-americana.

Segnaliamo di seguiti il programma completo della giornata.

La mattina, a partire dalle ore 11, il sindaco Antonio Cozzolino deporrà tre corone, una al Monumento dedicato alle vittime dei bombardamenti presso il Cimitero di Via Aurelia Nord, a seguire al Monumento ai Caduti a Piazza Vittorio Emanuele e infine all'area monumentale della lapide dedicata ai caduti del bombardamento del 1943 di Via Mazzini.

Il pomeriggio invece sarà dedicato a "14 Maggio-La Memoria ritrovata”, una serie di eventi video legati al recupero della memoria collettiva cittadina che si svolgerà presso la sala "Ennio Morricone" della Cittadella della Musica.

Si inizierà alle 18.30 con la proiezione di due documentari sul Cinema a Civitavecchia di Silvio Serangeli: "Il Cinema a Civitavecchia - i cortometraggi amatoriali” e “Il Cinema a Civitavecchia-i film sul grande schermo", due documentari con materiali video inediti che mostrano la Civitavecchia ante guerra, degli anni venti e trenta del secolo scorso devastata in seguito alle distruzione dei bombardamenti.

Alle 21.00 sarà poi la volta della proiezione del documentario “14 Maggio 1943- La Memoria ritrovata" realizzato da Roberta Galletta che racconta, attraverso le parole di quattro testimoni, all'epoca del bombardamento sulla città bambini tra i 7 e i 14 anni, la distruzione della città avvenuta con il primo bombardamento anglo americano del 14 maggio 1943, quando alle 15.15 le fortezze volanti alleate devastano il porto e la città di Civitavecchia sganciando un’impressionante quantità di bombe.

Infine alle 22.00 ci sarà il confronto con pubblico "La città che rinasce" sulla proiezione delle immagini di Armando Blasi scelte in collaborazione con Francesco Cristini e che narrano la ricostruzione dal nulla della città e le difficoltà di ritrovare un senso per sopravvivere all'evento che ha cambiato per sempre il volto di Civitavecchia.

Ingresso libero e gratuito.
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La testimonianza di un soldato sul bombardamento americano di Civitavecchia

Sul 1943, anno di bombardamenti su Civitavecchia sono tanti i documenti raccolti, tuttora disponibili, da parte di Aldo Scussel, classe 1915, che in attività ha ricoperto incarichi amministrativi lavorando inoltre come giornalista. Da soldato, è stato decorato con la Croce di guerra al Valor Militare per i servizi effettuati quale vice comandante di Autosezione (apparteneva al 128’ Autogruppo Pesante) in Africa Settentrionale. Dal 1957 è presidente dell’Associazione della stampa civitavecchiese e, dal 1961, presidente della locale Associazione combattenti e reduci. Abita in via XXV Aprile, a Civitavecchia. Ed ecco di seguito la sua testimonianza diretta…

...”Alle 15,15 di quel 14 maggio 1943, giorno e ora del primo bombardamento su Civitavecchia – dice Aldo Scussel – mi trovavo in compagnia della signorina Fornasero, come me impiegata all’ECA (Ente Comunale Assistenza), in un palazzo nei pressi di piazza del Mercato. Ero appena rientrato dall’Africa Settentrionale. Con l’esplosione delle prime bombe, ricordo di aver visto  una carrozza senza cocchiere passarci davanti e il cavallo, imbizzarrito, finire entro una latrina. Uscii in gran fretta dal palazzo, portando con me la Fornasero. Di corsa, senza fiato, arrivai su viale Baccelli per sincerarmi delle condizioni di mia moglie, incinta del primogenito Giovanni Battista. Ad incursione conclusa mi recai dal colonnello Barbato che subito mise a disposizione gli autocarri per il trasporto dei cadaveri, molti dei quali carbonizzati, al cimitero.  “Cominciammo ad organizzare i soccorsi e al tempo stesso coordinammo le misure per il sostentamento dei piu bisognosi. I silos al porto erano stati centrati dalle bombe e la carne congelata che contenevano fu portata alla cucina del popolo. “Il centro cittadino era devastato e la bella città di Civitavecchia era trasformata in un sinistro cimitero. Una scena drammatica si presentava ai miei occhi: ovunque pianto, dolore e morte. Le navi affondate, le banchine del porto distrutte come pure erano distrutti i vari magazzini, la terrazza Marconi, la Cattedrale di San Francesco con l’annesso Episcopio, orfanotrofio femminile delle Suore del Preziosissimo Sangue, la sede del Credito Italiano, il palazzo Guglielmi, la Cassa di Risparmio, la Banca d’Italia, il teatro Guglielmi ed il cinema Italia. Colpite anche la tipografia Vergati, il convento dei Padri Conventuali, il palazzo Morana, l’Hotel delle Terme e moltissimi altri edifici ancora. Molti uffici comunali vennero trasferiti a Santa Marinella. “Al porto non c’era piu traccia di quel raggruppamento di soldati pronti ad imbarcarsi per la Sardegna. C’era anche qualche addetto alla difesa antiaerea al molo 7 e complementi della Divisione Sassari. I feriti erano sparsi ovunque: ce n’erano all’Hotel delle Terme e molti altri all'albergo Piemonte, situato alle spalle dell’attuale supermercato Standa, dov’era stato allestito un ospedale.    

I tedeschi avevano il comando al forte Michelangelo, ma la maggior parte di essi arrivo dopo il bombardamento. La quasi totalità dei 40 mila abitanti fuggi in periferia per sistemarsi, in modo quasi zingaresco, presso i Cappuccini, alla Cisterna, al Campo dell’Oro ed ancora al Casaletto Rosso, al Bottino o al Marangone. I sardi rimasti bloccati in città dopo il 14 maggio si recarono invece presso il casale dell’Argento, alle Terme di Traiano, e si muovevano solo per rubare vacche e pecore. Le campagne, le città e i paesi circostanti si riempirono dei nostri sfollati. Io rimasi a Civitavecchia e venni assunto dal Comune come impiegato straordinario. “La sorveglianza tedesca era allertata in quei giorni e ricordo che con il mio intervento salvai dalla fucilazione sei civitavecchiesi sorpresi a rubare viveri. Mio cognato, Gaetano Di Mario, nato in America, fu catturato perché scambiato per una spia dai tedeschi: per liberarlo ci vollero dieci quintali di farina presi presso il mulino di Pietro Sacconi”. Aldo Scussel conserva memorie e documenti dell’epoca. Tra i suoi fogli gelosamente custoditi, ci sono le nomine ricevute alla G.I.L. di Civitavecchia, datate rispettivamente marzo 1940 e gennaio 1943, a Sotto capo manipolo, addetto all’inquadramento della Gioventù Italiana del Littorio e successivamente a Capo manipolo. Scussel racconta inoltre che nel ’43, subito dopo il primo bombardamento, fu il capitano Rando, dei bersaglieri, a prendere il comando del Comune, sebbene gli ordini fossero di recarsi alla casa del Fascio. Il  podestà era Ernesto Del Greco . Scussel, che dal 1936 era anche segretario per le opere di assistenza (Opere pie), afferma di essere stato l’ultimo presidente dell’Opera Balilla, con nomina ricevuta dal Commissario straordinario del Comitato provinciale dell’Urbe, Nino Ventra. Nel suo cassetto dei ricordi c’è anche in evidenza un riconoscimento di meriti datato 8 giugno 1944 firmato da esponenti politici di allora. Ma con i documenti sono anche pagine di appunti, di ricordi, che Scussel ha annotato anno dopo anno. Ecco di seguito alcune sue pagine sul bombardamento.   
 “Nel primo pomeriggio del 14 maggio 1943, per sette interminabili minuti – -Scussel non ricorda che l’incursione sia durata quindici o venti minuti- la nostra città fu sottoposta ad un feroce bombardamento aereo che ridusse il porto ed il centro ad un tragico scenario. Il Vescovo, Monsignor Luigi Drago, bergamasco, condiscepolo del futuro Papa Giovanni XXIII, usci tra le rovine a benedire i morti e i feriti, mentre suor Bianca Onorato, nostra concittàdina, dopo aver posto in salvo le sorelle e le orfane alla periferia della città si mise a disposizione per i soccorsi. “Ma la testimonianza piu significativa dello spirito pastorale di Monsignor Drago e suor Bianca doveva rivelarsi in un albergo trasformato in ospedale, dove fra centinaia di moribondi era stato trasportato anche un ufficiale superiore della Scuola Centrale di Cavalleria, orribilmente mutilato ed in pericolo di vita: questi, anticlericale di antica foggia, aveva disposto che nessun prete doveva accostarsi al suo capezzale in caso di morte. Monsignor Drago e suor Bianca vollero ugualmente recarsi dallo sventurato ricevendo energiche ripulse. Alla fine, pero, l’anima del morente si apri alla grazia e volle vicino a sé i due ostinati religiosi e non dando chiari segni di sincera conversione, implorando il perdono… “Il pomeriggio del 15 maggio 1943 il Re d’Italia e la Regina Elena vennero a Civitavecchia e furono accompagnati dalle poche autorità locali e dal sotto- scritto sulla terrazza Marconi, ove poterono prendere visione del disastro provocato nel porto dal bombardamento. Il Re era impietrito dal dolore, mentre la Regina Elena piangeva in silenzio. “Il 18 maggio 1943 il federale di Roma, Pescosolido, guidava una colonna di autocarri carichi di viveri fra la popolazione disastrata di Civitavecchia. I viveri furono presi in consegna dal segretario dell’ECA e depositati presso la Casa del Balilla, attuale sede comunale. Nei giorni seguenti furono distribuiti ai senza tetto e agli indigenti.”   
  
da: “Obiettivo Civitavecchia 1943 -1993″ edizioni c.d.u. Comune di Civitavecchia 

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6 maggio 2019

Comunicato: Salutiamo l’intesa tra le autorità religiose e politiche per ridare dignità al Monumento alle Vittime dei Bombardamenti

Apprendiamo con entusiasmo quanto pubblicato sull'albo pretorio del Pincio in merito all'accordo/intesa raggiunto tra il Comune di Civitavecchia e la Diocesi Civitavecchia-Tarquinia circa la concessione all’Amministrazione comunale dell'area antistante il Monumento alle Vittime dei Bombardamenti, situato in via Mazzini. “La Diocesi metterà a disposizione del Comune l’area antistante il monumento ai caduti del 14 maggio 1943 perché possa essere liberata dalle auto, tornare nella disponibilità della cittadinanza e assurgere al ruolo di luogo di memoria e rispetto dei caduti stessi” si legge nella delibera.

Il Comitato 14 Maggio, sin dalla sua fondazione, ha costantemente attirato l’attenzione circa lo stato di semiabbandono che periodicamente interessa l’area antistante la lastra commemorativa riportante i nomi delle vittime civili dei bombardamenti anglo-americani sulla città.

A settembre dell’anno scorso il Comitato 14 Maggio chiedeva e sottolineava, con un apposito ordine del giorno in Consiglio Comunale, la necessità di restituire decoro, centralità e quindi dignità al Monumento alle Vittime dei Bombardamenti mediante il suo spostamento in piazza Santa Maria. La premessa della richiesta era che la collocazione attuale del monumento, con il parcheggio antistante, favorisce in una certa misura la sua marginalizzazione annullando la sua funzione di ricordare. L’Amministrazione locale, pur avendo respinto la proposta di spostamento, motivando che la collocazione è parte del significato stesso del Monumento, ha tuttavia riconosciuto, a maggior ragione alla luce del motivo invocato, la necessità di riqualificare l’aerea.

Salutiamo pertanto l’accordo/intesa raggiunto tra il Comune di Civitavecchia e la Diocesi Civitavecchia-Tarquinia volto a restituire decoro e centralità al Monumento alle Vittime dei Bombardamenti. 

Il Comitato auspica che si cominci presto con la riqualificazione dell'area, in un’ottica di lungo termine che restituisca alla cittadinanza uno spazio aggregativo, con qualche targa e foto riportanti alcune informazioni in più sulla tragedia dei bombardamenti. Auspichiamo un piano di pulizie periodico e sistematico dell’area, con potature degli alberi e cura del verde, a costo zero per le casse comunali, ad opera dei vivai locali tra cui Mecenate, Serre Albani o Scarpati, mediante eventuale procedura di adozione delle zone verdi antistante il Monumento.

Citando la delibera ricordiamo che “il 14 maggio del 1943 la città di Civitavecchia subì il primo e più rovinoso bombardamento della sua storia moderna ad opera degli Alleati” durante il quale persero la vita centinaia di concittadini mentre oltre l’80% del patrimonio culturale ed architettonico della città andò perso. Cogliamo l’occasione, pertanto, di invitare la cittadinanza alla cerimonia ufficiale di commemorazione in programma nella mattinata del prossimo 14 maggio presso il Monumento alle Vittime del 1° Bombardamento anglo-americano su Civitavecchia. 

Comitato 14 Maggio

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Comitato 10 Febbraio

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Movimento per la Vita - Civitavecchia