4 febbraio 2019

Ulissea, rappresentazione dissacrante di un teatro terminale (Nuovo Sala Gassman - 02/03.02.2019)

L’Iliade, l’Odissea e la Divina Commedia, bagaglio di eterna Sapienza, derise e trasformate in una parodia post-moderna al punto da farci rimpiangere la censura. È quello che è accaduto al Nuovo Sala Gassman che nell'ultimo fine settimana ha disertato dalla funzione che ci si attenderebbe da un teatro, che poi è quello che ci si attende dall'Arte, ovvero di elevare gli animi, alimentare la parte migliore di noi, coltivare la bellezza.

Quanto è avvenuto il 3 e il 4 febbraio a Civitavecchia è stato un vero e proprio inno al “nulla che avanza” e a dirlo sono gli stessi autori nella didascalia dell’”opera teatrale”:
A regnare è il "non senso" in questa parodia del classico, tanto da pretendere dallo spettatore stesso completo abbandono, noncuranza rispetto alla comprensione: unica predisposizione possibile affinché il riso possa affiorare e lo spettacolo agire. Ritmo e trasformismo sono le parole chiave dello spettacolo: una dissacrante galleria di antichi ritratti, tanto consueti da dover essere traditi perché al pubblico sia concessa la riscoperta del nuovo, con sagacia e sarcasmo.
Quella andata in scena al NSG, dunque, è un pezzo di quotidianità tra le altre, tipica della società contemporanea che profana e parodia ogni briciola di Ordine e di Bellezza rinvenutoci. Insomma, ci si aspetterebbe che se uno va al teatro non lo fa certo per ritrovarsi le volgarità che può incontrare comunque ad ogni angolo di strada, e ancora meno per vedere alcune tra le più grandi opere europee, fondamenta di una Civiltà, trasformate in una “dissacrante galleria di antichi ritratti”.

Lontani son or dunque i tempi in cui la missione del Teatro era quella sostanzialmente di offrire cibo per la mente ed elevazione spirituale, e in cui non si pretendeva dallo spettatore abbandono e noncuranza di fronte alla dissacrazione e ancor meno di personaggi incarnanti virtù come Lealtà, Fedeltà, Sacrificio. D'altronde se per molti l’Iliade, l’Odissea e la Divina Commedia rappresentano solo opere letterarie, capolavori da museo, per altri invece rappresentano dei veri e propri punti saldi di riferimento di una Civiltà il cui fuoco arde imperituro sotto le ceneri della società moderna.

Comitato 14 Maggio

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