8 agosto 2022

8 agosto | Anniversario del passaggio ultraterreno dell'Imperatore Traiano

 

Per secoli ad ogni nuovo imperatore romano asceso al trono si è augurato di essere più fortunato di Augusto e migliore di Traiano.

Questa formula aveva un significato ben preciso.

Augusto, fondatore del principato, ottenne nella vita pubblica tanti successi quanti furono i lutti e i dolori nel privato: dalla morte prematura dei nipoti ed eredi Lucio e Gaio a quella del braccio destro, poi genero Agrippa, fino all’esilio della figlia Giulia.

Quanto a Traiano, invece, fu lui a portare l’Impero allo zenit della gloria, lasciandolo alla sua scomparsa, l’8 agosto del 117 d.C., nel momento della massima espansione territoriale.

Egli costruì la sua figura di optimus princeps quale esempio vivente di giustizia, saggezza e magnanimità e, a testimonianza di ciò, nel XX Canto del Paradiso Dante lo colloca tra gli spiriti giusti che formano l’occhio della mistica aquila nel cielo di Giove.

Trionfatore in battaglia contro i Germani, i Daci e i Parti, fu per questo onorato altresì con gli appellativi di “Germanicus, Dacicus, Parthicus”.

In particolare, a conclusione della vittoriosa campagna in Oriente, l’Armenia fu ridotta a provincia romana nel 114, Mesopotamia superiore e Assiria conquistate l’anno successivo e la capitale nemica, Ctesifonte, occupata dalle legioni.

Il trono dorato dei sovrani parti fu asportato per ordine di Traiano stesso, simboleggiando in tal guisa la sottomissione della dinastia degli Arsacidi al dominio di Roma.

Fonte: “L’Impero romano - Vol. 1” di S. Mazzarino, Biblioteca Storica Laterza

Jacopo Bracciale, RenovatioImperii

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