30 gennaio 2023

Le cinte murarie a difesa di Civitavecchia

Civitavecchia, nella sua bimillenaria storia, ha visto ergersi in sua difesa diverse cinte murarie. Tale sistema difensivo è  ancora oggi riconoscibile e costituisce un vero e proprio patrimonio che racconta le diverse tappe storiche vissute dalla città. L'arch. Francesco Correnti descrive, attraverso una raffigurazione grafica semplice, le diverse mura  che hanno avvolto Centumcellae prima e Civitas Vetula più tardi.

1) Le "mura romane" vere e proprie non esistono perché non è esistita una città romana: quella che si è formata dietro il porto di Traiano era la trasformazione della villa imperiale (Centumcellae) e delle sue varie parti, con i servizi portuali aggiunti in seguito (bagni pubblici di età severiana ecc.) e le abitazioni sorte via via; divenendo quel centro - la città "romano-bizantina" - che fu al tempo di Gregorio Magno cioè la città con le mura "bizantine" che fu poi conquistata e distrutta dai Saraceni;

2) le "mura castellane" sono quelle, più ristrette, costruite forse già nel tardo medioevo intorno alla "Vecchia Civita" rimasta abbandonata (vedere sempre il mio libro in proposito) e poi lentamente riabitata (senza nessun "ritorno") per via del porto, danneggiato ma pur sempre utilizzabile finché poi restaurato dai primi del '500; certamente le mura "castellane" sono state rinforzate o costruite ex novo con le varie torri e le tre porte fortificate con fossato e ponti levatoi da Pio II Piccolomini nel tardo '400;

3) le "Mura della Porta Antica" il cui andamento, da vari indizi, si può immaginare avendo la posizione della "porta anticha" dalle misurazioni fatte da Antonio da Sangallo il Giovane ai primi del '500, riportate nei suoi disegni oggi agli Uffizi e dal sottoscritto ricostruite sul terreno, cioè sulla mappa della città attuale. Cioè, la "porta anticha" era nella "piazza" XXIV Maggio.

Inutilmente, quando ero a Civitavecchia, proposi di fare dei saggi di scavo per ritrovarne le fondazioni. Ne parlo in "Chome lo papa uole..." e ne ho fatto anche qualche disegno in vedute sul libro. Probabilmente sono di epoca bizantina (vedi appunto il libro);

4) Cinta bastionata: quando attenuatosi  il pericolo saraceno nell’889 fu possibile riprendere il possesso della vecchia Centumcellae, il Papa Stefano VI° ne avviò la ricostruzione incominciando dall’edificazione di una rocca a protezione del porto e soprattutto della sua darsena. Con il tempo intorno a questa Rocca  crebbe un borgo che fu chiamato Civitas Vetula che fu protetto da una cinta muraria che secondo i canoni dell’epoca fu merlata, intervallate da torri ed incernierate ai vertici da 4 torrioni, uno dei quali è ancora visibile all’angolo tra via Colle dell’ulivo e via Dannunzio nella zona di piazza Saffi.  Nei secoli successivi queste mura furono ristrutturate a più riprese dai papi Nicolò V° nel 1447, Callisto III° tra il 1455 e il 1458 , Pio II° tra il 1459 ed 1468 in modo da assolvere al meglio la loro funzione difensiva.

5) Il Progetto di Carlo Fontana prevedeva un ampliamento urbano con ingrandimento delle mura a nord-est ed è visibile nell'incisione degli acquedotti del 1699, una copia della quale, incorniciata e sotto vetro (grande circa 2 metri per 1 metro) ho donato alla Città, consegnandola in Biblioteca con una lettera al sindaco di allora. 

6) Cinta francesi: Sul finire del 1700 la città di Civitavecchia conobbe uno sviluppo  economico conseguente essenzialmente  al potenziamento delle attività portuali (commercio dell’allume e porto franco). Al miglioramento dell’economia  corrispose un notevole incremento della popolazione che raggiunse i 10.000 abitanti e una espansione edilizia che richiese nuovi spazi. Per soddisfare queste esigenze fu occupata inizialmente l’area “dell’opera a corno” posta a difesa della Porta Romana nell’intento di ospitarvi una  comunità ebraica da richiamare da Livorno per dar vigore al commercio cittadino (progetto poi accantonato).   

Per proteggere questa nuova area di  espansione edilizia Papa Pio IX ritenne opportuno far realizzare una cinta muraria per la cui messa in opera ”con minor spesa e più celermente” si resero disponibile le truppe francesi che presidiavano la città agli ordini del  Prefetto Gen. Conte Agostino de Goyon

7) la "Cinta daziaria" era quella costruita dopo l'annessione di Civitavecchia al Regno d'Italia con la presa del 16 settembre 1870, con l'istituzione del dazio sulle merci in entrata o uscita dalla città, che pagavano appunto una tassa;

8) il penitenziario o bagno penale, costruito da Pio IX con progetto dell'arch. Lana e con l'assistenza del comando del Genio francese, terminato nel 1870, era appunto il nuovo e moderno penitenziario, destinato a sostituire i vari luoghi di detenzione e prigioni presenti in città.




Ricostruzione grafica: Francesco Correnti

Fonte: Le antiche fortificazioni di Civitavecchia 


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