Gli eventi commemorativi del 78° anniversario dal primo bombardamento alleato su Civitavecchia si sono conclusi e come di consueto ne raccontiamo una breve sintesi. .
Per quanto riguarda la cerimonia ufficiale, svoltasi in presenza delle autorità ecclesiastiche, civili e militari, quest’anno si è tenuta in versione ristretta, per diminuire i rischi legati al contagio. A nostro avviso ciò non doveva compromettere, com’è avvenuto purtroppo, un minimo di coordinamento per quanto riguarda la deposizione dei fiori.
La partecipazione all’evento è stata complessivamente discreta, complice anche il basso profilo che si è voluto dare alla cerimonia per ragioni sanitarie che non ha di certo spronato la partecipazione popolare. Si è fatta notare l'assenza di alcuni partecipanti degli anni passati, ma il silenzio e il raccoglimento richiesto ad una commemorazione come questa forse ne hanno giovato. In tal senso, non nutriamo dubbio sul fatto che si possa fare ancora di meglio.
Nel complesso riteniamo che la data del 14 maggio stia godendo ogni anno di una maggiore considerazione, sia da parte dell'amministrazione comunale ma anche da parte dei mezzi di comunicazione del comprensorio che in questi giorni hanno dedicato numerosi articoli e trasmissioni al tributo di guerra pagato da Civitavecchia in termini di vittime, sfollati e perdita del patrimonio architettonico.
Molto suggestivo ed emozionante è stato come sempre, alle 15 e 12 - ritenuto il momento esatto dell’inizio dei bombardamenti sulla città – il suono delle campane di tutte le chiese in concomitanza con le sirene delle navi del porto, quasi ad evocare un grido di dolore della città stessa.
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