1 luglio 2019

La statua di Garibaldi e qualche riflessione sul Risorgimento



L'almanacco storico civitavecchiese ci ricorda che oggi 29 giugno, del 1890, venne installata sul lungomare omonimo la statua di Giuseppe Garibaldi. La notizia è adornata con una fotografia dell'epoca, con cittadini in festa su un viale decorato di bandiere, tra cui scorgiamo, guarda caso quella del Regno Unito, con il maestoso Grand Hotel delle Terme sullo sfondo (danneggiato gravemente durante i bombardamenti anglo-americani e raso al suolo dalle autorità nel dopoguerra). 

A tal riguardo, cogliamo l'occasione per invitare a una riflessione, sul c.d. Risorgimento e sulla figura controversa di Giuseppe Garibaldi, mediante le dichiarazioni del Procuratore della Repubblica di Catanzaro. 



Come già ricordato, gli eventi del periodo risorgimentale vengono artificiosamente rivestiti di un carattere nazionale in maniera tale da occultare la tendenzialità sovvertitrice volta a imporre, per opera di pochi, l'ordine ideologico derivante dalla rivoluzione francese. Con questo non si vuole tuttavia misconoscere gli uomini ai quali, in buona fede e con il loro sacrificio, l'Italia deve la sua unificazione e indipendenza ma attirare l'attenzione verso le idee principali in funzione delle quali fu realizzato tutto ciò.
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Civitavecchia è in festa: sul lungomare tutto imbandierato, davanti al Grand Hotel delle Terme, è inaugurato il monumento a Giuseppe Garibaldi, opera dello scultore civitavecchiese Filippo Matteini.
 Il progetto della statua, anzi delle statue perché se ne voleva dedicare una anche a re Vittorio Emanuele II, era di qualche anno precedente.
 Sul giornale "Il Risorgimento" del 19 giugno 1887 leggiamo che i monumenti a Garibaldi e al re erano stati deliberati dal Consiglio comunale nel 1883 ed affidati rispettivamente ai due scultori civitavecchiesi Matteini e Ridolfi. In quell'anno il monumento al generale era già pronto mentre quello al sovrano era ancora da completare. Alla fine, le due inaugurazioni si tengono a distanza di poche settimane fraloro entrambe nel 1890.
 Il corteo parte alle 11 da Via Adriana, prosegue per le piazze Vittorio Emanule, Cavour, Plebiscito. Entra in viale Garibaldi alle ore 11.30 dove è inaugurato il monumento.
 Il corteo si apre con il plotone dei Pompieri, seguiti dai garibaldini, dalla prima banda musicale, dal comitato direttivo, dai sindaci della Provincia, dalla rappresentanza massonica. A seguire i veterani, il Tiro a segno, un'altra banda musicale, i rappresentanti delle associazioni forestiere, gli alunni delle scuole elementari, un'altra banda musicale, a chiudere le associazioni cittadine.
 Il discorso ufficiale d'inaugurazione della statua è tenuto dall'onorevole Giovanni Bovio.
 Quel giorno, per l'occasione, uscì il giornale "Leandro", di cui si conosce quel solo numero dedicato all'avvenimento.
Da bollettino N° 8/9(17) della Società Storica Civitavecchiese 
(via gruppo facebook Osteria della Memoria Civitavecchiese)
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