Ogni città nel proprio piccolo cerca, per essere attraente e migliorarsi, di amare e promuovere tutto ciò che di bello e di buono ha nella sua cultura e nella sua storia, nei suoi prodotti tipici, nel clima e nelle sue risorse naturali, nella capacità della sua comunità di creare bellezza e armonia per rendere migliore la qualità della vita dei suoi cittadini.
La nostra Civitavecchia racconta nel suo grandioso Porto Storico, nei suoi vicoli e nelle sue piazze, nei suoi siti archeologici, nelle Terme Taurine e nel Museo, i suoi oltre duemila anni di storia e i personaggi che le hanno lasciato evidenti prove della loro opera e del loro ingegno, come Donato Bramante e Antonio Sangallo che costruiscono la Fortezza Giulia, Leonardo da Vinci che studia il suo porto e Gianlorenzo Bernini che prende spunto dal bacino portuale per realizzare il colonnato di San Pietro, solo per restare tra il 1500 e il 1600.
O come tre dei suoi figli migliori, l'incisore Luigi Calamatta, il Comandante della Marina Pontificia Alessandro Cialdi e lo studioso e storico Padre Alberto Guglielmotti autore conosciuto di studi sul mare e della colossale storia della Marina Pontificia.
I nostri attuali amministratori però hanno scelto per un altro racconto, facendo un ottimo affare. Non certo però per la nostra comunità.
Perché hanno deciso, senza un dibattito, una discussione pubblica, di affittare per un anno la statua del bacio, tra l'altro gravemente danneggiata e vecchia di oltre dieci anni come si può vedere nelle immagini scattate nel 2014, per un costo di 35.000 euro, più del valore della statua stessa, come leggete nel messaggio di un gallerista di Roma, di cui esistono già tre copie al mondo, dando un calcio alla nostra identità e alla nostra memoria, visto che non rappresenta nulla della nostra città, ma anzi la vittoria degli americani sul Giappone che se pur hanno liberato l'Italia dal nazifascismo, ci hanno però bombardato insieme agli inglesi 89 volte nel corso di un intero anno, dal 1943 al 1944. Uno schiaffo alla Storia di Civitavecchia e alla sua identità.
Cosa potremo fare in alternativa?
Intanto aprire un dibattito pubblico, una democratica discussione su cosa possa rappresentare degnamente la nostra Civitavecchia invece di subire l' imposizione, per ancora non chiari motivi, di una statua, tra altro anche gravemente danneggiata, come potete vedere dalle immagini scattate nell'estate del 2014, ricordando che potremmo mostrare la storia che ci accompagna da sempre.
E soprattutto pensare a spendere 35.000 euro per la Cultura, quella vera, che aspetta da anni di essere solo riscoperta, valorizzata e divulgata.
Vi aiuto pure. Da domani farò l' elenco delle cose se si possono finanziare con quei soldi. Così avrete il lavoro già fatto. A costa zero.
Perché se da quasi dieci anni una minima parte della città crede che la Cultura sia da tutt'altra parte e che il suo simbolo sia nella gigantesca statua del bacio o addirittura che possa essere veramente la vera attrazione turistica della nostra città allora non stiamo messi mica tanto bene. Perché così si mortifica tutto il nostro patrimonio archeologico e culturale e si buttano via anni e anni di studi, di ricerche e di lavoro per valorizzarlo e promuoverlo come ogni città evoluta fa nel mondo.
Da noi basterebbe mettere una statua di artisti come Leonardo, Bramante, Sangallo che hanno realizzato imponenti opere architettoniche a Civitavecchia. Allora si che la città crescere be è tutti ne trarre mo vantaggio.
Ma davvero credete che il rilancio della Cultura, del Turismo e del Commercio possa passare dalla
Marina dove si affaccia da oltre 500 anni la Fortezza Giulia, offesa dalla presenza della ruota panoramica e dei calci in culo?
Davvero fareste fare la foto ricordo ai vostri figli sotto una statua così malandata e pericolosa?
E anche se fosse stata riparata nel frattempo sareste così sicuri della sua tenuta?
Il Sindaco di Civitavecchia, la sua maggioranza e anche l'opposizione se la sentono di prendersi questa immensa, pari alla statua, responsabilità?
Ma veramente?
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