21 giugno 2022

21 giugno 1801 | Nasceva il grande incisore Luigi Calamatta

 


Luigi, Antonio, Giuseppe Calamatta nasce da Firmina Natali e da Francesco (o Vincenzo), ingegnere del porto di Civitavecchia. Luigi ha un fratello che si chiama Michelangelo. Due anni dopo la madre (11 maggio) e il padre (7 giugno) muoiono. Luigi è affidato allo zio. A 10 anni entra a pagamento nell'Ospizio Apostolico di San Michele di Roma, presentato dallo zio materno Giovanni Antonio (o Michele) Natali. Inizia a lavorare come lanaiolo ma, dopo una grave malattia agli occhi e accorgendosi i padri superiori della sua inclinazione, verrà spostato nella scuola di disegno del maestro Antonio Concioli. Nel 1814 esegue nell'Ospizio "Giuseppe e la moglie di Putifarre", presente nella Collezione Cialdi, disegno a matita nera, da un dipinto di Giangiacomo. Nel 1815 frequenta la scuola d'incisione di Antonio Ricciani. Esegue il suo Autoritratto, disegno a matita nera acquerellata e rialzi a tempera bianca, sempre nella Collezione Cialdi.

Il maestro Marchetti lo aiutò ad eseguire le prime opere, ma fu importante la sua esperienza di lavoro parigina ed anche il suo viaggio in Germania e nei Paesi Bassi effettuati dopo il 1822.

Nel 1840 sposò Josephine Raoul-Rochette, figlia di un noto archeologo francese dalla quale ebbe una figlia, Marcellina o Lina, che sposò Maurizio Dudevant, il figlio di George Sand.

Nel 1860 fu nominato direttore dell'Accademia di Brera a Milano per insegnare l'arte dell'incisione.

L'opera più conosciuta di Calamatta è il bulino tratto dalla Gioconda, che ricevette la medaglia d'oro nel 1855 all'Esposizione universale di Parigi. Alcune sue opere note, eseguite durante i suoi soggiorni italiani, sono le incisioni della Beatrice Cenci di Guido Reni e della Madonna della Seggiola di Raffaello; la Francia aveva una copia della Madonna della Seggiola, che restituì all'Italia del Regno nel 1863.

Nel 1857 Calamatta fu nominato membro dell'Accademia dei Virtuosi al Pantheon e l'anno dopo dell'Accademia di San Luca. Divenne anche Cavaliere onorario dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro di Firenze. Sono questi gli anni del suo rientro in Italia precisamente a Roma, dove il 9 di marzo 1858 depositò il suo brevetto per l'acciaiatura dei rami; nel mese di ottobre dello stesso anno impiantò l'acciaiatura del rame alla Camerale del Vaticano e donò con atto notarile la privativa della durata di 15 anni all'amico Pietro Mancion. Calamatta fu un notevole inventore. Come tutti gli incisori si interessò con profitto alla fotografia.

L'8 marzo 1869 morì a Milano nella sua abitazione di via Ciovasso n. 11. La salma fu tumulata nel Cimitero Monumentale di Milano l'11 marzo 1869. Il 27 agosto 1885 la salma venne trasferita al Comune di Civitavecchia, che ne aveva fatto richiesta al Comune di Milano.


Fonti:
- Da Rosalba Dinoia, Luigi Calamatta (1801-1869) incisore e patriota in Europa, 2012
- https://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_Calamatta




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