La cosa terribile è che quando, il 10 settembre 1943, a due giorni dall’armistizio italiano, la popolazione di Isernia
vide quella mattina arrivare gli aerei degli “alleati” americani, li
salutò festosamente, pensando che la guerra fosse davvero finita. Invece
i Flying Fortress (Boeing B-17, meglio noti come Fortezze volanti)
scaricarono sulla città molisana terrore e morte, peggio dei terremoti
che vi si sono succeduti. Quel bombardamento sui civili causò quattromila morti,
numero che per anni fu negato dalle autorità italiane, forse timorose
di disturbare i “liberatori”. Un’altra cosa che sarebbe beffarda se non
fosse tragica, è che il bombardamento fu deciso – almeno ufficialmente –
per distruggere il Viadotto Cardarelli, che
effettivamente era un viadotto strategico importante sull’asse
tirrenico-adriatico, che avrebbe spezzato in due le forze tedesche.
Ebbene, alla fine di quell’inferno, il Viadotto Cardarelli era una delle
pochissime strutture rimaste miracolosamente in piedi. In realtà, la
motivazione successivamente fornita dagli americani non convince più di
tanto: è noto che proprio in quei mesi l’Air Commodore della Raf (Royal
Air Force) Arthur Trevor Harris aveva elaborato e
sostenuto quella agghiacciante teoria del bombardamenti a tappeto sulle
città (sulle città, non sugli obiettivi militari) nemiche, al fine di
fiaccare la resistenza delle popolazioni e del comando nemico. Per
questo lui fu soprannominato Bomber Harris e anche Butcher Harris (Harris il macellaio). Questa teoria fu approvata Winston Churchill in persona e, a quanto pare, anche dagli americani, che nella Seconda Guerra Mondiale
si distinsero particolarmente per quei bombardamenti terroristici che
hanno ucciso centinaia di migliaia di civili incolpevoli. Ogni anno, in
occasione dell’anniversario del bombardamento, si tiene una solenne
cerimonia commemorativa proprio in piazza X Settembre, nel centro
storico di Isernia,dove è il monumento dedicato alle vittime del
bombardamento.
Monumento alle Vittime dei Bombardamenti |
Anche quest’anno infatti il comune di Isernia commemorerà le vittime del
bombardamento americano con un corteo silenzioso. Il sindaco Giacomo D’Apollonio
ha reso noto che alle ore 10:22, la città si fermerà per raccogliersi
un minuto nel triste ricordo del primo dei bombardamenti subiti da
Isernia nel settembre e nell’ottobre del 1943. Il momento di
raccoglimento e cordoglio verrà annunciato dalla sirena contraerea che
suonerà dal punto più alto del Museo Civico, ubicato, non casualmente,
in uno dei luoghi più martoriati di Isernia, l’attuale piazza Celestino
V. Proprio in quella piazza e nel museo si concluderà la cerimonia
commemorativa, con la deposizione di un cuscino di fiori ai piedi
dell’elenco che riporta, parzialmente, i nomi delle vittime dei
bombardamenti. CasaPound Italia, in una nota diffusa alla stampa, plaude
l’amministrazione comunale per le scelte organizzative in merito alla
commemorazione del bombardamento americano su Isernia, come ci ricorda
il sito di informazione locale Primopiano Molise con un
interessante articolo che pubblichiamo parzialmente: «La scelta del
Comune di organizzare un corteo silenzioso che percorrerà nella mattina
del 10 la città con numerose pause commemorative, coinvolgendo così in
maniera attiva la popolazione nelle celebrazioni, restituisce visibilità
ad una data simbolica della nostra storia cittadina e nazionale», ha
scritto Agostino Di Giacomo, responsabile provinciale di CasaPound
Italia, in una nota.
Fonte: Il Secolo d'Italia
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