I Re Magi sono figure che fanno parte della nostra tradizione culturale e forse popolano il nostro immaginario sin dall’infanzia. Ma siamo sicuri di conoscerne la storia, l’origine e il significato?
La storia dei Re Magi
L’origine dei Re Magi è da collocarsi in Persia, l’antico Iran. I magi erano i sacerdoti della religione dell’Iran, tuttavia la loro storia, le loro funzioni e la loro posizione sono piuttosto discusse. Alcuni sostengono che i magi siano stati i ministri dell’antica religione politeistica di una regione dell’Iran detta Media e che poi si sarebbero convertiti allo zoroastrismo quando questa religione si diffuse. Tuttavia pare che i magi inizialmente si opposero a questo nuovo culto, e infatti alcune fonti testimoniano di uno scontro tra magi e Achemenidi, che invece appoggiavano lo zoroastrismo.
C’è invece chi sottolinea il fatto che i magi compaiano nelle fonti come sacerdoti dello zoroastrismo e che siano stati loro a codificare i testi sacri della religione zoroastriana.
I Re Magi nel Vangelo
I Re Magi compaiono solo nel Vangelo di Matteo e nei Vangeli apocrifi, quindi non canonici. Ecco le parole che dedicate ai Re Magi nel Vangelo di Matteo:
“Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi giunsero da Oriente a Gerusalemme e domandavano: «Dov’è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo» […] poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra”.
Come vedete, quello che si dice nel Vangelo di Matteo sui Re Magi non è molto. Innanzitutto sono chiamati solo magi: furono detti re solo a partire dal III secolo d.C.. E più che altro si fa riferimento concreto solo ai doni. I doni dei Re Magi, afferma il Vangelo, sono oro incenso e mirra, che è una resina ricavata da alcune cortecce.
Alcuni studiosi dubitano fortemente dell’esistenza dei Re Magi, e spiegano la loro presenta nel Vangelo come un artificio letterario di Matteo per parlare ai non ebrei e dir loro che Gesù si era rivelato anche a loro. Altri studiosi ritengono poi che i Re Magi siano stati inseriti nel racconto evangelico perché nell’Antico Testamento, considerato come una sorta di prefigurazione del Nuovo, si faceva riferimento ad alcuni elementi come i doni o veniva fatto cenno alla figura dei re e così i Re Magi sarebbero stati inseriti per far tornare i calcoli. Tuttavia quando pensiamo ai Re Magi ci vengono in mente molti più particolari, vediamone alcuni.
I Re Magi nella tradizione seguente
I Re Magi nei secoli successivi alla stesura dei Vangeli andarono acquisendo sempre più tratti e caratteristiche. Innanzitutto il nome. I nomi dei Re Magi sono Gaspare, Melchiorre e Baldassarre. Questi sono i nomi dei Re Magi diffusi nell’Occidente europea cristiano, in altri paesi sono molto diversi. In Siria i nomi dei tre Re Magi sono Larvandad, Gushnasaph e Hormisdas. Pare che i nomi dei Re Magi della nostra tradizione derivino dalla traduzione latina dell’VIII secolo di un manoscritto greco del secolo V o VI.
I Re Magi nel nostro presepe son tre solitamente. Ma perché? Nella Bibbia non vi si fa riferimento. Si parla solo di tre doni e da ciò probabilmente si pensò che i Re Magi abbiano fatto un dono a testa.
Le spoglie dei Re Magi
La storia delle spoglie dei Re Magi è molto interessante. Secondo la tradizione sarebbero state portate a Costantinopoli dalla madre di Costantino che le avrebbe rinvenute in Iran. I resti dei Re Magi sarebbero poi stati trasferiti a Milano, nella chiesa di Sant’ Eustorgio e poi ancora a Colonia per il volere di Federico Barbarossa. Tuttavia Marco Polo nel suo Milione afferma di aver visto le reliquie dei Re Magi in Persia.
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