“Quel giorno io e uno dei figli dei Molinari stavamo giocando nel cortile di casa con delle biglie ricavate dal tappo della gassosa. Ad un certo punto non ho più visto la biglia rotolare e sono stato avvolto da una nuvola di detriti e polvere. Marcello Molinari ci salvò appena in tempo tirandoci via dalle spalle.”
Era una mattina normalissima quella che sarà indelebile nella mente di Angelo Capparella, che all’epoca dei fatti aveva solo 4 anni. Oggi è un uomo sposato, un padre ed è vicepresidente di un’associazione.
Angelo ci ha raccontato che ormai la popolazione civitavecchiese era abituata al passaggio degli aerei che affollavano i cieli dall’inizio della Seconda Guerra Mondiale. Ma quella mattina fu tutto diverso. Gli aerei sbucarono da mare e iniziarono a bombardare le case e gli edifici pubblici.
“Appena fui abbastanza distante dalla nuvola e potei guardare verso casa mia la scena fu impressionante. Una bomba grandissima, alta almeno due metri, era passata attraverso il tetto, portando giù la tromba delle scale. Era in piedi, conficcata nel terreno. Inesplosa.”
Il racconto di Angelo è lucido nonostante la giovanissima età. La sua famiglia ... continua a leggere
Fonte: orticaweb.it
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