22 novembre 1702 s'inaugura il nuovo acquedotto della città, opera intrapresa da papa Innocenzo XII e portata a compimento dal suo successore, Clemente XI.
Il progettista fu l'architetto Carlo Fontana. I gravosi lavori, intrapresi per ritrovare, restaurare ed in gran parte rifare l'antico acquedotto di Traiano, che dalle colline di Allumiere, dopo un percorso di circa 35 chilometri, doveva rifornire il porto e la città di Civitavecchia, richiesero ingenti finanziamenti, che gravarono per oltre cento anni sul bilancio del Comune. Assicurò alla città fino al 1883 cinquanta once di acqua purissima, captata alle sorgenti della Trinità e del Passo della Vecchia.
Per festeggiare l'evento, il Consiglio comunale chiese di effettuare una spesa di 165 scudi così distribuiti:
5 per c'era per l'esposizione del Venerabile nella Cappella di S. Ferma;
3 per messa cantata pro gratiari actione, oltre la Comunione generale per l'indulgenza che vi sarà; 25 per sonetti in rendimento di grazie a N.S. conforme si pratico' nella festa passata di S. Ferma; 14 per carte per 2.000 lampioni da distribuirei per le finestre dei particolari di C.V. con l'arme di S.S. e dell'Em.mo Sign. Cardinal Panfili;
10 per torcie da porsi alle 12 finestre del Palazzo della Comunità;
7 per botti da brugiare;
50 per mortaretti alla comparsa dell'acqua,
50 all'elevazione della Messa.
Per l'occasione furono emesse due medaglie commemorative
.
Da Modesti, Brunori, Covati, Civitavecchia nella medaglia pontificia (1508-1857)
Da Odoardo Toti, Storia di Civitavecchia, volume II
Da Vitalini Sacconi, Gente, personaggi e tradizioni a Civitavecchia, vol. I
Fonte: Almanacco di Civitavecchia a cura dell'Osteria della Memoria Civitavecchiese
0 commenti:
Posta un commento