Cosa significa costruire un Impero? E in che relazione sta l’Impero Romano con l’Europa attuale?
Politica, economia, welfare, conquiste militari ottenute senza esclusione di colpi; inclusione di popolazioni diverse sotto un unico Stato che governa con leggi che ancora oggi sono alla base della giurisprudenza moderna; la buona amministrazione, influenzata anche da donne capaci, “first ladies” autorevoli; campagne di comunicazione e capacità di persuasione per ottenere il consenso popolare attraverso opere di pubblica utilità, “magnificentia publica” e lusso privato, ma discreto.
Non è la trama di una fiction, né il programma di qualche politico, ma la traccia della mostra Traiano. Costruire l’Impero, creare l’Europa, ideata da Claudio Parisi Presicce e a cura di Marina Milella, Simone Pastor e Lucrezia Ungaro per celebrare la ricorrenza dei 1900 anni dalla morte dell’imperatore che ha portato l’Impero alla sua massima espansione. L’esposizione, ospitata dai Mercati di Traiano Museo dei Fori Imperiali dal 29 novembre 2017 al 16 settembre 2018, è promossa e prodotta da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita Culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma, con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura.
I reperti archeologici provengono da musei della Sovrintendenza Capitolina (Musei Capitolini, Centrale Montemartini, Museo della Civiltà Romana, Museo di Roma a Palazzo Braschi, Antiquarium del Celio, Teatro di Marcello), da molti musei e spazi archeologici italiani (Museo Nazionale Romano presso le Terme di Diocleziano e presso Palazzo Massimo, Museo Ostiense a Ostia Antica, Antiquarium della Villa dei Volusii a Lucus Feroniae, Antiquarium di Villa Adriana a Tivoli, Antiquarium Comunale "Villa di Traiano” di Arcinazzo Romano; Museo Correale di Terranova a Sorrento) e alcuni importanti musei stranieri (Musei Vaticani; Pergamon Museum a Berlino; Museum het Valkhof di Nijmegen; Museo Nazionale di Storia della Romania, Bucarest; Museo Nazionale di Arte romana di Merida, Gliptoteca di Monaco di Baviera).
TRAIANO, imperatore costruttore
La mostra sarà caratterizzata dal racconto della vita “eccezionale” di un uomo “ordinario”, significativamente racchiusa in un “titolo” coniato per lui, Optimus Princeps, ovvero il migliore tra gli imperatori. Colui che seppe riportare gioia tra i romani! come ricordato dallo storico Plinio il Giovane, suo contemporaneo Traiano ci ha ordinato di essere felici e noi lo saremo.
Ma cos’ha fatto di così diverso e innovativo Traiano per meritare un tale consenso incondizionato dall’esercito, dal senato e soprattutto dalle più disparate popolazioni dell’Impero?
Primo imperatore non romano di nascita bensì ispanico, non appartenente ad alcuna dinastia imperiale, ma di ottima famiglia - Ulpia - Marco Ulpio Traiano segue le orme del padre naturale e percorre velocemente i gradi della carriera militare, dimostrando doti di stratega e combattente sul campo a fianco dei suoi uomini, dei quali guadagna così il consenso e la fedeltà assolute. Non solo per questo l’imperatore Nerva lo “adotta” come successore, ma anche perché ne percepisce la capacità di affrontare anche i temi spinosi delle riforme sociali ed economiche di cui l’Impero ha urgente bisogno: lo nomina mentre lui si trova in Germania, lontano dalla capitale che non ha mai visitato.
LA MOSTRA
Il “racconto” della mostra si sviluppa attraverso statue, ritratti, decorazioni architettoniche, calchi della Colonna Traiana, monete d’oro e d’argento, modelli in scala e rielaborazioni tridimensionali, filmati: una sfida a immergersi nellagrande Storia dell’Impero e nelle storie dei tanti che l’hanno resa possibile.
Provenienti dal Foro di Traiano, escono per la prima volta dai depositi del Museo una mano colossale e il profilo di una sconosciuta testa ritratto dell’imperatore, anch’essa di grandi dimensioni, scoperto attraverso due frammenti inediti: un tipico esempio di “scavi nei magazzini”!
Traiano amava la sua famiglia e le “sue donne” ne rappresentavano la vera anima. Un ritratto anch’esso colossale viene attribuito nientemeno che alla madre, Marcia, ignota alle fonti ma probabilmente celebrata da figlio nel suo Foro.
In occasione della mostra, tornano “a casa”, insieme per la prima volta dopo quattrocento anni, due lastre del fregio con Amorini e grifoni che le vicende collezionistiche avevano tenuto separate: si tratta di una splendida architettonica con amorini dai Musei Vaticani e un grande frammento dello stesso fregio da Berlino dove sembrava scomparso.
Tra i prestiti eccellenti, gli splendidi stucchi dorati della villa che l’imperatore volle per sé presso Arcinazzo Romano, simbolo di un lusso privato discreto, da poco restaurate e ricomposte, offrono l’occasione di “entrare” nei suoi spazi privati. Inoltre, attraverso i video si accede negli sconosciuti e inaccessibili ambienti sotterranei della casa dell’imperatore sull’Aventino o nel condotto dell’acquedotto traianeo che portava l’acqua del Lago di Bracciano a Trastevere.
I cumuli di armi dei rilievi del Foro trovano le loro connessioni con quelli provenienti dalle altre città dell’impero, come Merida in Spagna e Sorrento in Campania. E, ancora, la mostra ospita il ritratto bronzeo dell’imperatore dal Museo di Nijmegen e una limetta disintegrata dalla seconda guerra mondiale nella Gliptoteca di Monaco e ricomposta a Roma.
Contributo straordinario dal Museo della Civiltà Romana che, con i calchi storici della Colonna Traiana (1861) mette "a tu per tu" con la storia delle guerre in Dacia ma, con molti modelli e plastici permette di ‘vedere’ monumenti noti e meno noti dell’epoca, come l’Arco di Ancona, il Ponte sul Danubio, costruito da Apollodoro di Damasco e, infine, una riproduzione in scala del Trionfo di Traiano tornato vittorioso dalla Dacia.
II percorso espositivo si snoda attraverso 7 sezioni a partire dalla morte di Traiano, avvenuta in Asia Minore e, unico caso della storia romana, celebrata con trionfo nella capitale insieme alle sue gesta. Si prosegue con la contrapposizione tra le cruente campagne nella Dacia (parte dell’attuale Romania) e le grandi opere realizzate con la pace, dal ruolo delle donne della famiglia (vero “braccio destro” dell’imperatore per la politica sociale) agli spazi privati, fino alla “fortuna” della figura di Traiano dopo l’antichità, dovuta alla sua fama di uomo giusto, il più “cristiano” tra i pagani, decoroso e caritatevole.
Da questa visione globale il focus si concentra sul territorio. Si parte dalle infrastrutture portuali del Lazio con Civitavecchia e l’hub di Portus - collegato alla capitale attraverso il Tevere, vera autostrada fluviale - fino alle banchine in città dove oggi sorge Testaccio, per proseguire con la Roma traianea, rivoluzionata dalle grandi Terme sul Colle Oppio.
Lo zoom si restringe sempre di più per esaltare le competenze ingegneristiche e le conoscenze tecnologiche dei Romani, grandi costruttori, con i Mercati di Traiano e il Foro di Traiano, e le sculture e i rilievi che trasmisero l’immagine dell’imperatore come lui stesso voleva essere ricordato.
Quando: Fino al 16 Settembre 2018
Luogo: Mercati di Traiano, Roma
Curatori: Marina Milella, Simone Pastor, Lucrezia Ungaro
Enti promotori:
- Roma Capitale
- Assessorato alla Crescita Culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma
Costo del biglietto: Intero 15 € | Ridotto 13 €
Telefono per informazioni: +39 06 0608
E-Mail info: info@mercatiditraiano.it
Sito ufficiale: http://www.mercatiditraiano.it
Fonte: arte.it
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