Rubens, Romolo e Remo, Roma, Musei capitolini |
Il mito del Natale di Roma con le sue particolari vicende offre alcuni spunti di riflessione.
La Tradizione Romana è innanzitutto la manifestazione particolare della Tradizione Primordiale, non è archeologia o letteratura, non è l’oggetto di studi accademici da parte di storici delle religioni, ma è una realtà Eterna e Universale.
Attraverso Roma ci si può collegare alla Tradizione, si può farla vivere e renderla attuale in ogni luogo e in ogni tempo. Perché oltre ad una Roma che è “morta”, fatta di rovine e di arte nei musei, esiste una Roma che è vita, esempio e insegnamento perenne. Questa Roma mantiene intatta tutta la sua forza rivoluzionaria, ovvero la possibilità per l’uomo di ritornare alle origini e di rifondare il collegamento con la realtà sacra.
Romolo e Remo, al pari delle coppie di gemelli divini presenti in tutta la mitologia delle civiltà indoeuropee, sono nati dall’unione del dio Marte con la vestale Rea Silvia, per significare che nella persona è presente una natura divina e immortale e una natura umana e mortale. Entrambi sono i due volti di una stessa realtà: da una parte, Romolo, l’eroe che supera la prova e che restaura l’Ordine sacro, dall’altra, Remo, il titano che la stessa prova fallisce per mancanza di qualificazione.
I due gemelli rappresentano la lotta tra Spirito e materia, tra Universale e individuale, tra Ordine e disordine, tra luce e tenebra, tra legge e trasgressione, tra disciplina e devianza. È il confronto tra la Tradizione, espressione della Verità e della Giustizia, di contro alla Sovversione, espressione della menzogna e della sopraffazione.
La vicenda di Romolo e Remo è la vicenda dell’uomo stesso. Romolo è l’elemento spirituale che ha fondato dentro di sé l’Ordine divino, colui che ha dato una regola e segnato un limite. Remo, al contrario, rappresenta la parte umana, o se si vuole animale dell’uomo, la sua sostanza vitale fatta di passioni, istinti, paure, desideri, sentimenti, incapace a darsi una disciplina.
La sua ribellione è lo slancio vitale proprio dell’elemento umano, l’atto sacrilego che non conosce regola; per questo, una volta oltrepassato il limite, Romolo inflessibile lo punisce con la morte. Romolo – il Sé – elemento spirituale, è gerarchicamente superiore a Remo – l’io – l’elemento umano, quindi è legittimato ad agire – fondare Roma – e a punire i colpevoli, per ristabilire l’Ordine – l’Imperium.
Testimoniare allora non è un esercizio intellettuale o un’operazione di carattere storico, ma una precisa volontà di affermazione: è necessario rifondare Roma nel nostro cuore! E per fare questo dobbiamo tracciare un solco ed uccidere il Remo che è in noi, l’elemento individualistico ed egoistico che ci impedisce di essere liberi e veramente romani. Solo così, nella lotta quotidiana del Sé e dell’io, con l’uccisione della parte egocentrica, arbitraria e soggettiva, al di là di tempo e di spazio, noi fondiamo Roma nella nostra esistenza.
Ricordandoci sempre che Roma ebbe tra le sue divinità tutelari oltre a Marte anche Venere, l’uno dio della guerra l’altro dio dell’amore. La guerra, quella che condurremo per uccidere Remo e rifondare Roma, quella che ogni giorno ritroviamo laddove è necessario avere coraggio per essere giusti, leali, fedeli e pronti al sacrificio; l’amore, quello per l’Idea e la propria comunità, quello per una scelta che ogni giorno siam pronti a rinnovare
Roma Orma Amor, Roma impronta di Amore: seguendo l’esempio di Roma si realizza l’Amore, il Sacro. Questa è la missione di Roma, mettere ordine dove regna il caos. Questa è la nostra sfida e la nostra scelta: rettificarci, fare della nostra vita una’azione sacra – un sacrum facere – fondare in noi l’Universalità di Roma, mettendo a tacere la parte ribelle, caotica e bestiale. Solo sconfiggendo il nostro “ego” saremo in grado di attualizzare nel momento presente la forza rivoluzionaria di Roma, solo elevandoci ad una visione spirituale e sacra sapremo far rivivere nel tempo presente Roma, solo incanalando la tensione nell’azione sacra saremo in grado di porre a fondamento il mistero sacro dell’universalità di Roma.
Fonte: azionetradizionale.com
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