12 luglio 2016

Civitavecchia | Monumento ai Carabinieri: uno sgorbio!


Riproponiamo un vecchio articolo pubblicato in occasione dell'inaugurazione, nell'ottobre 2014, del monumento all'Arma dei Carabinieri, situato a fianco del Forte Michelangelo, in cui si cerca di capire sinteticamente che cosa sia in realtà l'Arte.

Sul monumento dedicato all'Arma dei Carabinieri e posizionato antistante il Forte Michelangelo ci sarebbe tanto da dire, noi ci limiteremo a cogliere l’occasione per uno spunto di riflessione.
La composizione dell’architetto Alfiero Antonini, pretesa opera d’arte, ci sembra una burla alla pari del gesto di Marcel Duchamp che nel 1919  firmò un orinatoio intitolandolo provocatoriamente “Fontana” pretendendo poi, con successo, che venisse considerata arte. Come accadde con Duchamp ieri, anche nel caso di Antonini il risultato immediato è stato quello di gettarci nel compito di rispondere alla domanda <<Che cos'è l’arte?>>.

Una volta l’arte aveva il compito di adornare il quotidiano di bellezza la quale era considerata un valore, alla pari della giustizia e della bontà.  La  sua missione era sostanzialmente quella di offrire cibo per la mente ed elevazione spirituale. Ciò è tuttavia cambiato con il passaggio al mondo moderno in cui l’uomo circondato di piaceri mondani, ha cominciato a vivere come se la bellezza fosse priva di importanza, avendo la libertà di disprezzare e profanare, sostituendo il proprio ego al Sacro. Staccatosi dall’ordine morale e spirituale ed in sintonia con il relativismo culturale anche il senso artistico è degenerato in un kitsch imperante facendosi della distruzione della morale tradizionale il suo unico scopo.

C’è chi considera il “monumento” di Antonini un’opera d’arte, ma a nostro avviso ci sono tutte le differenze possibili tra una vera opera d’arte, che trasforma la bruttezza in bellezza, e una falsa opera d’arte, che condivide la bruttezza che espone.  L’ammasso di ferraglia dell’architetto civitavecchiese non è altro che il mondo moderno in tutto il suo disordine e caos. Come può essere considerata questa un’opera d’arte se non fa alcun tentativo nel trasformare il materiale bruto in un’idea? E’ solo una realtà sordida tra le altre, letteralmente solo un’accozzaglia di ferrivecchi.  Che poi abbia la pretesa di rappresentare la gratitudine verso chi con devozione verso la Patria compie il suo dovere è chiaramente smentito dall’assenza di qualsiasi tema tipicamente dell’arte elevata, come il sacrificio e la virtù.

E’ sconfortante sapere che l’inaugurazione del monumento è stata fatta in presenza delle scuole Manzi e Laurenti quasi a voler dire agli alunni che non esiste alcuna distinzione fra il buon gusto e il cattivo gusto, ma solo fra il gusto di qualcuno e il mio. Secondo noi, ai  ragazzi dovrebbe essere insegnato che la bellezza è una risorsa essenziale che può permettere loro, mediante la sua ricerca, di modellare il mondo come una casa accogliente.

In definitiva, l’arte che non rispetta il passato, non rispetta il presente poiché non rispetta un bisogno primario dell’uomo nell’arte, che è quello di vivere una vita bella, circondato di cose belle.

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