Tra il 13 e il 14 febbraio 1945, un migliaio di aerei anglo-americani bombardarono la città di Dresda, sopratutto il centro, causando migliaia di vittime civili (tra le 20mila e le 45mila persone) e radendo al suolo quella che era considerata una delle più belle città europee, priva di industrie belliche primarie o di obiettivi militari strategici.
In prossimità di una tale importante ricorrenza, qualche settimana fa il Comune di Dresda ha deciso di rimuovere inspiegabilmente la targa monumentale che ricordava la strage di civili causata dagli alleati durante la Seconda Guerra Mondiale. I cittadini si sono indignati a tal punto per lo smantellamento della targa commemorativa che hanno deciso di ricostruire il monumento a proprie spese. Spaventata dalle dimensioni della risposta popolare, l'amministrazione comunale di Dresda si è scusata, affermando che la sua azione è stata fraintesa, in quanto non voleva rimuovere la targa commemorativa, ma smantellarla perché interferiva con un edificio. In ogni caso, non c'erano costruzioni nell'area, ma è una comoda bugia. Nel suo comunicato stampa, la città promette di realizzare un monumento ancora più bello di quello rimosso.
Cosa ci fa capire questo? Che quando c'è una reazione forte, la risposta positiva non si lascia attendere.
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