La raccolta delle erbe nella notte di San Giovanni
Le erbe raccolte in questa notte hanno poteri miracolosi. L’erba di San Giovanni, l’iperico, i cui fiori durano un giorno e una volta appassiti, strofinando i petali con le dita, macchiano di rosso. L’artemisia, chiamata anche assenzio, la protettiva verbena, detta “erba della doppia vista”, poiché bevendone l’infuso si possono vedere realta’ nascoste, le bacche di ribes rosso, l’aglio, la cipolla, la lavanda, la ruta, il rosmarino, la mentuccia….l’erica, che raggiunge la massima fioritura in questo periodo ….
Con i fiori e le foglie di lavanda, iperico, rosmarino, ruta e mentuccia, immersi in fusione nell’acqua, si ottiene l’acqua di San Giovanni; si lascia il catino per tutta la notte all’aperto e alla mattina le donne usano quest’acqua per lavarsi, per aumentare la bellezza e allontanare le malattie. Le erbe raccolte vengono utilizzate per preparare infusi e liquori, ogni paese ha il suo e solo suo, “elisir d’erbe”.
24 Giugno – San Giovanni
“René Guénon sostiene che la festa di Giano era celebrata a Roma dai Collegia fabrorum ai due solstizi: le feste sarebbero poi diventate quelle dei due Giovanni per la somiglianza fonetica fra Ianus e Iohannes. Ovvero i due Giovanni avrebbero impersonato nei due solstizi le funzioni del Cristo come «chiave» delle due porte”.
A. Cattabiani – Calendario
Fonte: aurhelio.it
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