Autore: Guido De Giorgio
Anno: 2018
Pagine: 136
Il libro:
Il posizionamento della statua “Il bacio della memoria di un porto” restituisce finalmente alla città un po’ di bellezza, di bontà e di giustizia
Il Comitato 14 Maggio ha avanzato una richiesta scritta di intitolare il piazzale compreso tra via Mazzini e Via Gorizia alle vittime civili dei bombardamenti anglo-americani
Ogni nuovo Imperatore dopo Traiano veniva salutato dal Senato con l'augurio: possa tu essere più fortunato di Augusto e migliore di Traiano (Felicior Augusto, melior Traiano)
E’ una calda sera di agosto quella che ci vede, insieme ad alcuni simpatizzanti, in visita presso la Macchina del Tempo, progetto inedito a cura di Roberta Galletta, divulgatrice storica
Il Comitato ha deposto un omaggio floreale presso il Monumento alle Vittime civili dei Bombardamenti, partecipando alla cerimonia ufficiale insieme alle autorità locali per ricordare quanti hanno perso la vita durante la 1° incursione aerea alleata.

I tedeschi avevano il comando al forte Michelangelo, ma la maggior parte di essi arrivo dopo il bombardamento. La quasi totalità dei 40 mila abitanti fuggi in periferia per sistemarsi, in modo quasi zingaresco, presso i Cappuccini, alla Cisterna, al Campo dell’Oro ed ancora al Casaletto Rosso, al Bottino o al Marangone. I sardi rimasti bloccati in città dopo il 14 maggio si recarono invece presso il casale dell’Argento, alle Terme di Traiano, e si muovevano solo per rubare vacche e pecore. Le campagne, le città e i paesi circostanti si riempirono dei nostri sfollati. Io rimasi a Civitavecchia e venni assunto dal Comune come impiegato straordinario. “La sorveglianza tedesca era allertata in quei giorni e ricordo che con il mio intervento salvai dalla fucilazione sei civitavecchiesi sorpresi a rubare viveri. Mio cognato, Gaetano Di Mario, nato in America, fu catturato perché scambiato per una spia dai tedeschi: per liberarlo ci vollero dieci quintali di farina presi presso il mulino di Pietro Sacconi”. Aldo Scussel conserva memorie e documenti dell’epoca. Tra i suoi fogli gelosamente custoditi, ci sono le nomine ricevute alla G.I.L. di Civitavecchia, datate rispettivamente marzo 1940 e gennaio 1943, a Sotto capo manipolo, addetto all’inquadramento della Gioventù Italiana del Littorio e successivamente a Capo manipolo. Scussel racconta inoltre che nel ’43, subito dopo il primo bombardamento, fu il capitano Rando, dei bersaglieri, a prendere il comando del Comune, sebbene gli ordini fossero di recarsi alla casa del Fascio. Il podestà era Ernesto Del Greco . Scussel, che dal 1936 era anche segretario per le opere di assistenza (Opere pie), afferma di essere stato l’ultimo presidente dell’Opera Balilla, con nomina ricevuta dal Commissario straordinario del Comitato provinciale dell’Urbe, Nino Ventra. Nel suo cassetto dei ricordi c’è anche in evidenza un riconoscimento di meriti datato 8 giugno 1944 firmato da esponenti politici di allora. Ma con i documenti sono anche pagine di appunti, di ricordi, che Scussel ha annotato anno dopo anno. Ecco di seguito alcune sue pagine sul bombardamento.
Apprendiamo con entusiasmo quanto pubblicato sull'albo pretorio del Pincio in merito all'accordo/intesa raggiunto tra il Comune di Civitavecchia e la Diocesi Civitavecchia-Tarquinia circa la concessione all’Amministrazione comunale dell'area antistante il Monumento alle Vittime dei Bombardamenti, situato in via Mazzini. “La Diocesi metterà a disposizione del Comune l’area antistante il monumento ai caduti del 14 maggio 1943 perché possa essere liberata dalle auto, tornare nella disponibilità della cittadinanza e assurgere al ruolo di luogo di memoria e rispetto dei caduti stessi” si legge nella delibera.